Venanzio Zolla, “Stagno” 1914
21,5×28,5 olio su tavoletta
Opera firmata e datata in basso a sinistra
Venanzio Zolla, (Colchester, Inghilterra 1880 – Torino 1961) nasce in Inghilterra da genitori italiani. Dopo qualche tempo si trasferisce a Torino, dove frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti come allievo dei pittori Andrea Marchisio e Pier Celestino Gilardi. Da loro Zolla eredita una predilezione per la pittura di genere e la pittura di paesaggi, non escludendo un vivo interesse per la ritrattistica, nel solco della grande scuola piemontese di metà Ottocento, a partire dalla fondamentale lezione di Giacomo Grosso. Zolla riuscirà a mantenere sempre una dimensione internazionale, dividendosi tra il suo studio londinese e quello torinese; nelle sue opere si legge parallelamente l’influenza dei postimpressionisti francesi e del pittore statunitense Whistler.
Celebri i ritratti della moglie «Blanche», musicista, e quello dedicato al figlio «Elémire», scrittore e filosofo. Invitato alle Biennali Internazionali di Venezia del 1920 e 1922 e alle Quadriennali di Torino, alle mostre della Royal Academy of Arts di Londra e alla Walker Art Gallery di Liverpool, Zolla si concentra su nature morte, sereni paesaggi inglesi e parigini, scene campestri, sempre attento alle variazioni della luce e delle stagioni che restituisce con un sofisticato senso della cromia, come nel bel dipinto “Stagno” del 1914, che molto guarda alle coeve pitture postimpressioniste francesi.
Nel 2018 la Pinacoteca Albertina di Torino gli ha dedicato un’interessante retrospettiva a cura di Angelo Mistrangelo.
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Torino