Lunedì 3 e martedì 4 dicembre 2018, ore 15 e ore 20, presso la sede della Sant’Agostino Casa d’Aste si terrà la 148^ asta dedicata ai dipinti, alle sculture, ai gioielli e agli orologi.
Come sempre l’asta è occasione preziosa per ammirare una selezione di circa 200 opere di alta caratura qualitativa, rare proprio perché in collezione privata e ora sul mercato. Tra i dipinti antichi si segnala un’“Adorazione del Magi” del XVII secolo del pittore genovese Valerio Castello.
Per quanto riguarda il XIX secolo, nel solco dell’orientalismo italiano, spiccano Giuseppe De Nittis, con “Donna nel salotto orientale” del 1875, pubblicato sul catalogo generale dell’artista, e un raffinato dipinto di Alberto Pasini “Scena orientale” del 1897. Di grande interesse la proposta su Matteo Olivero, di cui si presentano due piccole tavole: “Primi raggi” Saluzzo 1903/1904, bozzetto, realizzato en plein air, del magnifico dipinto esitato sempre presso la Sant’Agostino un anno fa e che ha realizzato l’aggiudicazione record di 115.000 euro nel corso dell’ultima asta;“Tardo meriggio in Val Varaita” 1924/1926, anch’essa di grande impatto visivo, con uno splendido sole divisionista che occhieggia tra gli alberi. Matteo Olivero, esponente di rilievo del divisionismo italiano, nasce nel 1879 a Pratorotondo di Acceglio, una piccola località della provincia cuneese, che ritrae in molti dei suoi quadri.
Olivero ebbe un rapporto contraddittorio con le avanguardie artistiche, in particolar modo prese le distanze dal movimento futurista, che rifiutò categoricamente. Partecipò invece alle maggiori rassegne dedicate al movimento divisionista, esponendo i propri lavori alla Biennale di Venezia, a Parigi e a Bruxelles. I suoi capolavori testimoniano e manifestano l’amore che provava per il paesaggio e la cultura locali, in particolare per le “sue” montagne, dove fece frequentemente ritorno soprattutto nell’ultima parte della sua vita. Tra le opere dei primo Novecento spiccano la tela di Aroldo Bonzagni “Ai giardini pubblici” del 1915 e la “Natura morta” di Felice Carena, del 1927 circa, esposta nel 1996 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino nella mostra “Maestri del ‘900. Felice Carena”.
Un’altra natura morta di assoluta qualità è quella, pressoché coeva (1928), del triestino Carlo Sbisà. In “Testa di gesso con il drappo rosso” (1952) di Felice Casorati, pubblicato nell’opera monografica a firma di Luigi Carluccio, oltreché nel catalogo generale, si apprezza uno spiccato carattere metafisico.
Il dipinto si accompagna a due magnifiche tempere, “La madre” o “Maternità” del 1952 e “Mele verdi sul paesaggio” del 1957. Due le superbe tele ad olio del maestro Giorgio de Chirico: “Cavalli antichi” anni ’50 e “Bagnante” di fine anni ’40, entrambe nella misura 50×40. I due quadri sono in corso di archiviazione presso la Fondazione Giorgio-Isa de Chirico.
Da segnalare, per l’alto valore storico, tre stupendi dipinti di Massimo Campigli, “Concertiste” del 1949, “Due sorelle” del 1952 e “Donne che si pettinano” del 1954, tutti accompagnati dall’autentica del figlio Nicola Campigli.
Sono sei gli oli dell’importante artista torinese Italo Cremona, maestro e intellettuale, tutti pubblicati nel catalogo generale, tra i quali il metafisico “Natura morta con manichino” del 1929. Ancora, un Renato Birolli del 1931, “Arlecchino”, pubblicato sul catalogo di Z. Birolli e R. Sambonet.
Da non dimenticare un nutrito gruppo di opere del valdostano Italo Mus, tra le quali alcuni dei suoi celebri “interni”. Tra gli artisti d’avanguardia si segnalano Aldo Mondino con il grande “La croce è nemica del sesso” del 1962, Michelangelo Pistoletto con ““La gabbietta”, serigrafia a colori su acciaio, e Ugo Nespolo con un nutrito gruppo di opere. Di grande impatto il “Militare” di Enrico Baj, del 1968.
Di Carol Rama sono in asta due importanti pezzi, uno del periodo M.A.C., 1951, olio e tempera su cartone, e una gomma dei primi anni ’70, entrambe archiviate. Notevoli anche le presenze internazionali, tra cui George Mathieu, attualmente al centro di un rinnovato interesse di pubblico e critica. Del grande pittore francese sono presenti “Bagatelle” del 1965, un olio su tela già Galerie Charpentier, Parigi; “Trigone”, del 1967, grande olio su tela e “Composizione per il film ‘Georges Mathieu ou la fureur d’etre”, olio su cartone applicato su tela di grandi dimensioni. Notevoli un Alechinsky, “Sous l’angle”, del 1958, china su carta industriale applicata su tela, e Sam Francis, tecnica mista del 1950.
Tra le sculture sono da segnalare: il “Malatiello” di Vincenzo Gemito, opera molto nota ma di cui viene presentato in questa occasione un esemplare fuso personalmente dall’artista; un grande e bellissimo altorilievo in terracotta di Tancredi Pozzi, “Indigeno a cavallo” del 1884; un “Busto femminile” in bronzo di Giovanni Battista Alloati, torinese che tanti riconoscimenti ebbe a suo tempo a Parigi; la deliziosa “Naiade”, bronzo di suo figlio Adriano Alloati; il bronzo “Le tre sorelle” del 1944, di Umberto Mastroianni; due grandi sculture in legno del veneto Augusto Murer; per finire, una modernissima scultura in pietra serpentina d’Oria (lago d’Orta), “Due dita” del 1972, di Bruno Martinazzi, grandissimo scultore e orafo di fama internazionale (le sue opere sono nei principali musei internazionali), recentemente scomparso.
In parallelo alla ricca offerta di arte figurativa il 3 e 4 dicembre la casa d’aste Sant’Agostino esiterà due tornate d’asta dedicate al mondo dei preziosi, declinati in varie tipologie e forme, con una straordinaria varietà di preziosi: tra le rarità si segnalano gli splendidi orecchini, top lot, in oro bianco, a clip, con due smeraldi colombiani taglio a goccia per totali ct 7 ca e contorno di diamanti taglio brillante e navette per totali ct 6 ca; l’anello con uno smeraldo colombiano taglio ottagonale di ct 6,0 ca ed ai lati diamanti taglio baguette e navette per totali ct 1,60 ca. Non mancano le grandi firme, Cartier, Pomellato, Cirio, e naturalmente Bulgari; si segnala infine la sessione dedicata al mondo degli orologi, da polso e da tasca, tra i quali spiccano il modello “Bulgari Bulgari” e il modello “Calatrava” Patek Philippe anni ’80.
Per info
L’esposizione sarà aperta da giovedì 29 novembre a domenica 2 dicembre con orario continuato
dalle ore 10 alle ore 20, presso la sede di Corso Alessandro Tassoni 56.