Prosegue sino al 13 ottobre presso l’Institute Français di Milano al Palazzo delle Stelline The Kennedy Years, a cura di Frédéric Lecomte-Dieu, uno dei più importanti biografi della famiglia Kennedy, mostra fotografica sostenuta da Tiffany & Co.
La mostra e il prezioso catalogo che l’accompagna (dopo il debutto a Lisbona l’esposizione giunge a Milano per la seconda tappa del tour europeo e successivamente sarà a Madrid, Barcellona, Porto e Antibes) costituiscono un prezioso affresco per immagini: 200 fotografie, provenienti per la maggior parte dagli archivi di famiglia, raccontano il mito dei Kennedy con un ricco apparato didascalico e aneddotico: è inoltre esposta una delle sedie a dondolo appartenute al Presidente Kennedy, proveniente dal John. F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston e l’unica riproduzione esistente dell’abito da sposa di Jacqueline Bouvier Kennedy firmato dalla stilista Ann Lowe, che sovrasta una grande ritratto di Jacqueline all’ingresso dell’esposizione, in abito a fantasia vichy giallo acceso.
Indubbiamente è proprio a Miss Bouvier che si deve gran parte della fascino glamour e senza tempo dei Kennedy, l’unica vera famiglia aristocratica d’America, segnata da un destino luminoso quanto tragico: colti, bellissimi, impegnati, avrebbero rappresentato per gli Stati Uniti (e non solo) un nuovo modo di fare politica e un moderno stile di vita, persino una nuova estetica, elegantemente irraggiungibili eppure vicino alla gente: i Kennedy, e in particolare John, Jackie e il fratello Bob, legato dallo stesso tragico destino, diventeranno dei simboli per la Nazione, siderali e umanissimi nelle vicende drammatiche che punteggeranno le loro esistenze.
Nelle foto di nozze Jackie appare bellissima, quel 12 settembre del 1953, e per l’occasione la sofistica ragazza, educata alla Sorbonne e con un debole per la moda francese, aveva scelto una stilista americana, e di colore. Non è un caso che la mostra sia stata inaugurata proprio nell’anniversario del 65 matrimonio della coppia John-Jackie: una storia che ha fatto sognare il mondo intero, un matrimonio che in realtà è durato solo 10 anni, sino alla drammatica conclusione, il 22 novembre del 1963 a Dallas. L’8 novembre 1960 John viene eletto 35° Presidente degli Stati Uniti d’America, la coppia si insedia alla Casa Bianca nel gennaio del 1961: per prima Jackie riammoderna le stanze e gli arredi e mostra la residenza presidenziale alla nazione, illustrandone i tesori in essa contenuti, in una storica diretta: il “White House Tour”, andato in onda nel 1962 e seguito da 80 milioni di americani.
Le fotografie restituiscono momenti felici, ritratti posati e immagini rubate, gruppi familiari, situazioni formali come le visite nei paesi stranieri e gli incontri con personalità del mondo del jet-set, della cultura e della politica, e i pochi momenti di svago trascorsi in famiglia con i piccoli Caroline e John-John. Scatti di un epoca lontana eppure vicina, che con delicato sviluppo cronologico raccontano le vicende pubbliche e private della grande e numerosa famiglia Kennedy, guidata dal solido patriarca Joseph. Spesso le fotografie, al di là di ciò che rappresentano, rivelano alcuni dettagli curiosi (i calzini da tennis amati dal Presidente anche sotto i completi e odiati da una più sofistica Jackie) o aspetti più segreti e dolorosi, come l’evidente impossibilità per John (a causa dei gravissimi dolori alla colonna vertebrale che tormentarono la sua vita) di chinarsi e alzare in braccio il suo bambino.
Tra gli altri elementi privati che incuriosiscono emerge il legame costante – eppure sempre discreto – con Tiffany & Co., il celebre brand americano che ha scelto di essere partner della mostra: in passato, e ancora oggi per le famiglie con forte tradizione familiare, è in uso avere un gioielliere di famiglia con il quale pensare e personalizzare non solo gioielli per le ricorrenze, ma oggetti decorativi per la scrivania e più in generale la casa, come cornici, presse-papier, vassoi, posateria, secondo una tradizione orafa del Primo Novecento che affiancava agli ornamenti della persona il corredo per scrivania e tavola, percepito come parimenti importante e necessario.
Particolarmente interessante dunque notare la fotografia che riprende un dettaglio della scrivania di Jackie, sulla quale si riconosce un calendario in argento: qualche mese dopo la crisi dei missili di Cuba, che aveva portato il mondo sull’orlo di una crisi nucleare, John regala questo piccolo calendario d’argento, realizzato in soli 34 esemplari da Tiffany & Co., ai membri del suo entourage, protagonisti della sua vittoria diplomatica. Anche Jackie ne riceve uno che metterà nel suo ufficio alla Casa Bianca; come riporta il curatore Jackie annotò: “Sono scoppiata in lacrime quando me lo ha portato. John ha ideato lui stesso questo oggetto: i 13 giorni di ottobre del 1962 sono in grassetto e le iniziali di John F. Kennedy incise a mano, così come ognuno dei 34 destinatari.
Parallelamente ai gioielli e agli oggetti personali anche le medaglie, spesso a decoro sacro, diventano oggetti cari alla persona. Delicato l’aneddoto che racconta il curatore Frédéric Lecomte-Dieu: nel loro decimo anno di anniversario, che sarà anche l’ultimo, Jackie regala al marito una nuova medaglia di San Cristoforo, santo che per tradizione protegge chi intraprende un viaggio: la prima era stata deposta da Jonh vicino al piccolo Patrick, morto appena nato nell’agosto del 1963. Anche nel celebre romanzo “Colazione di Tiffany” di Truman Capote, uscito nel 1968, il protagonista dona ad Holly Golightly una medaglia di San Cristoforo di Tiffany come protezione per i viaggi che la ragazza intraprende senza posa. Nell’immagine che introduce la mostra Jackie indossa gli orecchini a clip Rope in oro giallo con perle Mabé e diamanti, disegnati dal grande Jean Schlumberger, disegnatore ufficiale di Tiffany & Co. dal 1956, mentre in diverse foto ufficiali, tra cui quella del viaggio all’estero come First Lady in Canada nel maggio 1961, si riconosce la spilla Berry Brooch, sempre a firma Schlumberger, in oro giallo con diamanti e rubini, regalo del Presidente per la nascita del secondogenito: la bacca più grande rappresenta Caroline, la più piccola il nuovo nato.
Per i suoi bracciali in oro e smalto avrà una vera e propria passione, tanto da collezionarli in diversi colori (il primo le fu regalato nel 1962 dal marito) e portarli spesso, anche con abiti da giorno: oggi si chiamano con il suo nome, Jackie Bracelet, a testimoniare, ancora una volta, come fosse forte il suo carisma e la sua capacità di influenzare il costume dell’epoca. Un legame con Tiffany che ha anche coinvolgimenti affettivi: tra i suoi amici più intimi infatti c’è John Loring, per 30 anni Designer Director del brand, con cui nel 1988 co-firmò il libro The Tiffany Wedding, un libro dedicato al matrimonio, perfetto per assistere la sposa nell’organizzazione della cerimonia dei propri sogni.
Poche dinastie come quelle dei Kennedy sono diventate emblematiche di un periodo, di un modo di vivere e finanche di una nazione. Un destino familiare che ha i paradigmi della leggenda non solo per il fascino dei suoi due protagonisti più luminosi, John e Jackie, ma anche per anche per la brevità in cui si è svolta la parabola del loro matrimonio sino alla tragica conclusione e della loro permanenza alla Casa Bianca: solo 1.036 i giorni di presidenza degli Stati Uniti d’America, sufficienti tuttavia a collocare il cattolico John F. Kennedy come Presidente più giovane e amato e per certi versi più rivoluzionario della Storia americana, e la coppia presidenziale come simbolo di quell’aristocrazia in cui l’America era orgogliosa di identificarsi. Una coppia in grado di rappresentare in pubblico e in privato un esemplare modo di essere, di vestire, di comportarsi, di relazionarsi con tutti, dalla persona più umile al capo di stato.
Una lezione che l’America non ha dimenticato e conserva tra i sui ricordi più cari e struggenti.
Per info:
Palazzo delle Stelline Milano