Philippe Daverio ci parla dell’influsso dell’arte veneta sull’arte italiana
Per Philippe Daverio il principale contributo dell’arte veneta nell’arte italiana è la sensualità. Il momento in cui ciò accade è quando Venezia scopre che deve espandersi verso la terra e non può più guardare solo al mare. Arrivano Giorgione, Tiziano, tutti personaggi che andranno a finire con Paolo Veronese. il rapporto della città, di Venezia, non è più con se stessa o con il mondo ma con la campagna che la farà rivivere.E’ il trionfo di Palladio che trasforma una legittimità teorica in un dato estetico. Con Palladio la veneta idea del mondo diventa la veneta idea della campagna.
Parlando della cultura italiana, per Daverio noi siamo eredi, più che custodi. Venezia piace tanto, più di altre parti d’Italia, non perché sia eccezionalmente così diversa, ma semplicemente perché è eccezionalmente intatta a differenza di altre parti d’Italia che gli italiani hanno demolito con grande passione. non era possibile distruggere Venezia e le poche aggiunte architettoniche del ventesimo secolo parlano veneziano. Questa è la lezione che Venezia da al resto dell’Italia.
Venezia, dice Philippe Daverio, non deve montarsi la testa. Ha avuto la fortuna di stare nella sua disgrazia, di non essere stata speculabile.