Inferno è la grande mostra, a cura di Jean Clair e Laura Bossi, ospitata dal 15 ottobre 2021 alle Scuderie del Quirinale per rendere omaggio Sommo Poeta nell’anno delle sue celebrazioni.
“La mostra – afferma Mario De Simoni, Presidente e Ad di Ales – Scuderie del Quirinale – coglie e rappresenta, con la forza dell’iconografia, il totale impulso morale della Commedia, che attraverso una visione apocalittica tende a una prodigiosa azione di redenzione individuale e collettiva, di salvezza finale con il superamento del mondo che mal vive. Non a caso, l’ultima sala si intitola ‘Riveder le stelle’, presentando una impressionante sequenza di capolavori dell’arte e di fotografie da sonde spaziali, in una commovente rappresentazione del cielo stellato. Un grande sforzo intellettuale, sotto la guida di un sommo storico dell’arte e del pensiero come Jean Clair”.
Dopo il grande successo della mostra su Raffaello, le Scuderie del Quirinale tornano con un progetto di alto profilo internazionale contribuendo alle celebrazioni di un altro rilevante anniversario della cultura: la mostra Inferno, a cura di Jean Clair, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.
L’esposizione, inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è un viaggio negli Inferi immaginati da Dante Alighieri. Si tratta di un progetto ambizioso che, concentrandosi sulla prima delle tre cantiche della Divina Commedia, si propone di evidenziare il senso ultimo del grande affresco teologico-allegorico di Dante: indicare all’umanità un percorso di liberazione dalle miserie e dagli orrori de «l’aiuola che ci fa tanto feroci» (Par. XXII, 151) verso una condizione di felicità e di salvezza.
“Per celebrare degnamente con una mostra d’arte il settimo centenario della morte di Dante Alighieri – spiegano i due curatori – il tema dell’Inferno si è imposto come un’evidenza. Non solo perché rispetto alle altre cantiche è senza dubbio la straordinaria iconografia infernale ad aver maggiormente ispirato gli artisti, con un duraturo impatto sulla cultura visiva europea; ma anche per la sua attualità, in un mondo in cui la distruzione della natura, la crisi sociale e culturale ci inducono a riflettere sul destino dell’umanità e sulle cose ultime”. Che sia espressa nei cupi avvertimenti di sofferenza eterna nelle miniature medievali, nell’incontro con un universo satanico fatto di tragedie terrene nell’arte rinascimentale e barocca, nei tormenti dell’anima raffigurati nelle tele romantiche e simboliste, o nelle moderne interpretazioni psichiatriche del mistero del Male, la credenza in un possibile traguardo di dannazione si è dimostrata straordinariamente persistente, esercitando di volta in volta terrore, pietà, fascino morboso o curiosità ‘scientifica’”.
Un’esposizione potente, ambiziosa e spettacolare, capace di condurre il visitatore in territori inattesi attraverso la forza delle immagini e la profondità delle idee.
Prima grande esposizione dedicata a questo tema, Inferno racconta la presenza nell’iconografia e nel pensiero del concetto di inferno e dannazione dal Medioevo ai nostri giorni.
Accompagnati dalla parola dantesca, i visitatori attraverseranno i luoghi terrifici e le visioni laceranti dell’Inferno così come sono stati rappresentati dagli artisti di tutte le epoche: dalle schematiche scene medievali alle sublimi invenzioni rinascimentali e barocche, dalle tormentate visioni romantiche fino alle spietate interpretazioni psicoanalitiche del Novecento. Il viaggio nell’Inferno ci porta sempre più nel profondo fino alle varie traslitterazioni dell’esperienza dell’Inferno in terra: la follia, l’alienazione, la guerra, lo sterminio. Oltrepassato il culmine del Male, la mostra trova la sua conclusione con l’evocazione dell’idea di salvezza, affidata da Dante all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.
Il percorso espositivo si dipana attraverso più di duecento opere d’arte concesse in prestito da oltre ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e prestigiose collezioni private provenienti, oltre che dall’Italia e dal Vaticano, da Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Bulgaria.
Tra i capolavori, opere di Beato Angelico, Botticelli, Bosch, Bruegel, Goya, Manet, Delacroix, Rodin, Cezanne, von Stuck, Balla, Dix, Taslitzky, Richter, Kiefer.
La rassegna è infatti un’occasione unica per ammirare opere di valore storico-artistico assoluto, a cominciare dalla Voragine infernale di Sandro Botticelli, dipinto su pergamena eseguito dal Maestro per illustrare la Divina Commedia, oggi smembrato. Il foglio con la raffigurazione dell’Inferno dantesco è stato eccezionalmente concesso in prestito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per le prime due settimane della mostra. In assoluto il capolavoro più celebre ed emblematico di tale iconografia.
Tra le opere più spettacolari, la versione in gesso della monumentale e celeberrima Porta dell’Inferno di Auguste Rodin (modello di fusione in scala 1:1), realizzata nel 1989 per la fusione di uno degli ultimi esemplari bronzei dell’opera. Concesso in prestito dal Musée Rodin di Parigi, il colossale manufatto, alto 7 metri e collocato all’inizio del percorso espositivo, rappresenta il vertice delle riflessioni artistiche di tutti i tempi sul poema di Dante.
Tra gli altri capolavori, il Giudizio Finale di Beato Angelico, Le tentazioni di Sant’Antonio Abate di Jan Brueghel, Lucifero di Franz Von Stuck, Sternenfall di Anselm Kiefer.
E ancora, il celebre Demonio di Valladolid in legno policromo, la maestosa tela di quattro metri di Gustave Doré Virgilio e Dante nel IX girone dell’Inferno fino al Teatrino napoletano “Inferno” con pupi catanesi e palermitani, proveniente dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo.
Significative le numerose collaborazioni istituzionali tra cui quelle con le Gallerie degli Uffizi, il Musée d’Orsay ma anche la Royal Academy di Londra, la Bibliothèque Nationale de France, il Museo Nacional de Escultura di Valladolid, il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona.
Il catalogo
Il volume che accompagna la mostra comprende, oltre ai contributi dei curatori, saggi di approfondimento a firma di noti studiosi, molti di ambito internazionale: Chloé Ariot, Lucia Battaglia Ricci, Marco Belpoliti, François Blanchetière, María Bolaños, Lina Bolzoni, Juan Manuel Bonet, Philippe Comar, Michael Edwards, Chiara Frugoni, Thomas W. Gaehtgens, Luigi Gallo, Stéphane Guégan, Matteo Lafranconi, Norbert Miller, Carlo Ossola, Dominique Païni, Laura Pasquini, Rosario Perricone e Carmine Romano, oltre a una conversazione fra Carla Del Ponte e Andrea Purgatori.
L’Inferno viene esplorato, di capitolo in capitolo, come luogo di penitenza eterna e metafora della sofferenza e dell’alienazione umana, affrontando temi come il male, la morte, il Giudizio, l’inferno in terra declinato negli “umani inferni” di guerra e prigione, follia e sterminio, e alienazione; ma anche come percorso spirituale che può portare ad una rinascita. La sinistra bellezza delle opere medievali, con la loro iconografia strutturata e orrifica, le meravigliose visioni del Rinascimento, il tormento delle tele romantiche e le interpretazioni psicoanalitiche del Novecento creano un emozionante viaggio visivo che sorprenderà il lettore per gli accostamenti inediti e le singolari riscoperte, volte a dare forma concreta a quella che Dante definì una “mirabile visione”.
Peculiarità del catalogo è la presenza di una selezionata antologia di brevi estratti d’autore, fra cui Charles Baudelaire, Italo Calvino, Fëdor Dostoevskij, Victor Hugo, James Joyce, Giacomo Leopardi e tanti altri autori che hanno affrontato il tema dell’ Inferno da una prospettiva letteraria.
Il volume comprende inoltre tutte le 235 opere in mostra, riprodotte a colori: accanto alle antiche e preziosissime pagine miniate, spiccano le opere di Botticelli, Jan Brueghel, Beato Angelico, Cézanne, Redon, Rodin, Delacroix, Goya, von Stuck fino ad arrivare a Richter, Kiefer, Barceló e molti altri.
Il risultato è un insieme eterogeneo per epoche e stili ma che segue un comune denominatore di natura tematica, proponendo un racconto per immagini che accompagnano la potenza visiva e creativa di un’opera che ha segnato la storia della letteratura italiana e non solo.
L’epilogo poi, è una riflessione sul Paradiso, luogo della poesia e della rinascita spirituale ed estetica. La visione apocalittica propria della costruzione dantesca, offre la possibilità di verificare la persistente presenza nella nostra coscienza collettiva dei concetti di peccato e castigo, di dannazione ed espiazione, ma anche di redenzione e salvezza. Cantore ineguagliato del percorso dell’anima verso la salvezza, Dante chiuderà la mostra con la forza icastica della sua poesia: “A riveder le stelle”.
Infernauti
“Che sia espressa nelle miniature medievali, nell’arte rinascimentale e barocca, nei tormenti dell’anima raffigurati nelle tele romantiche e simboliste, o nelle moderne interpretazioni psichiatriche del mistero del Male, la credenza in un possibile traguardo di dannazione si è dimostrata straordinariamente persistente”.
Informazioni su Inferno di Dante Alighieri a Roma
Quando
Dal 15 Ottobre al 9 Gennaio 2022
Dove
Scuderie del Quirinale, Via 24 Maggio 16, Roma
Orari
tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00.
FESTIVITÁ NATALIZIE
24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 15.00, 25 dicembre e 1° gennaio dalle 16.00 alle 20.00. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Prezzo
Intero € 15,00 Ridotto € 13,00 Over 65 € 10,00
Gratuito under 6 Giovani 6-17 anni € 2,00 Diritto di prenotazione intero, ridotto e promozioni: € 2,50.
Audioguida gratuita disponibile sull’APP delle Scuderie del Quirinale
Info
+39 02 92897722
info@scuderiequirinale.it
www.scuderiequirinale.it