giovedì , 21 Novembre 2024
Rodin e la danza, fino al 10 Marzo al MUDEC, Museo delle Culture di Milano
Rodin e la danza, fino al 10 Marzo al MUDEC, Museo delle Culture di Milano

Rodin e la danza al MUDEC di Milano

Rodin e la danza. Il Museo MUDEC e Il Sole 24 Ore, con la collaborazione del Musée Rodin di Parigi, hanno il merito di aver portato a Milano una mostra unica visitabile fino al 10 Marzo.
Non è la prima mostra che indaga la relazione tra Auguste Rodin e la danza, ma è la prima volta al mondo che viene esposta la serie completa di 14 statuette d’argilla conosciute come i “Mouvements de danse” del 1911, grazie al prestito eccezionale della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.

Inedito è anche l’approfondimento sull’influenza che la danza cambogiana ebbe su Rodin. Ai ballerini cambogiani e alle loro spettacolari movenze, infatti, è dedicata un’intera sezione della mostra dove sono esposti anche oggetti provenienti dai depositi della collezione permanente del MUDEC.

Ho scelto di portarvi per mano nel percorso della mostra con dei compagni d’eccezione Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, e Andrea Volpintesta, primo ballerino direttore artistico del programma Jas Art Ballet Junior, insieme ad alcune loro allieve. Le loro impressioni e un’inaspettata performance ispirata dalle opere di Rodin saranno visibili in un contributo video nelle nostre pagine social.

Movimenti di danza

La ricerca sul movimento era già una costante nei suoi lavori, ma l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 accese una fiamma in Rodin: la passione per la danza. L’ispirazione divampò rapida, disegnò e tradusse in opere plastiche i movimenti di danza degli artisti che, dagli angoli più remoti del mondo, portarono a Parigi la propria Danza tradizionale o sperimentale. È  la singolarità delle movenze e delle performance a colpirlo e a spingere Rodin a sperimentare un materiale diverso, la terracotta, più malleabile ed adatto a modellare le figure delle ballerine nelle pose estreme delle danze orientali. Rodin riesce così  a catturarne la forza espressiva dei movimenti. Realizzerà proprio sotto gli effetti di questa “febbre” i “Mouvements de danse”.

“Mi hanno colpito molto gli intrecci rappresentati nelle statuette di Rodin, perché rendono le figure molto sofisticate e allo stesso tempo realistiche. Ho apprezzato un sacco la mostra perché è molto curata, e mette a confronto moderno e antico. Penso che sia un’esperienza da fare per gli amanti della danza. È veramente molto bella perché presenta statuette diverse tra loro, ma che riescono comunque a dialogare.”
Larissa Guaglianone, allieva del programma  Jas Art Ballet Juonior di Milano

Rodin riesce a rappresentare la tensione e la dinamicità dei corpi nelle terrecotte, grazie alle proprietà del materiale, mentre traduce la morbidezza della pelle e la linea precisa dei movimenti nelle figure in marmo, attraverso il contrasto tra le parti lavorate e quelle lasciate grezze. Qui Rodin ha raggiunto i livelli più alti della sua capacità espressiva nelle opere plastiche; e pensare che  fu respinto per ben tre volte all’esame di ammissione all’Ecole des Beaux Arts di Parigi.

“La cosa che mi ha colpito di più è come ogni singola statua, a seconda dell’angolazione dalla quale la guardi, cambi e sembri completamente diversa.”  Sara Stella, allieva del programma  Jas Art Ballet Juonior di Milano

Prima vera manifestazione del talento di Rodin che ha dato il là alla sua carriera di scultore, i disegni sono fondamentali nell’approccio artistico di Rodin. Li usa come fase preparatoria e di studio del movimento, ma anche come forma di espressione a sé stante. A rendere l’idea di movimento è la ripetizione delle linee del corpo e la forza degli schizzi fatti in velocità, mentre le sue modelle ballano nello studio. Non vuole, infatti che posino, ad eccezione di Alda Moreno, che riesce a tenere pose acrobatiche per il tempo del disegno o di una foto. Non è interessato ai dettagli, neanche delle vesti particolari delle danzatrici orientali; solo il movimento è protagonista dei suoi disegni.

Danzatrici cambogiane e Collezioni etnografiche

Nello stesso anno dell’Esposizione Universale, all’apice della sua carriera, Rodin stava organizzando una retrospettiva delle sue opere proprio a Parigi. Rodin, infatti, ha già sessant’anni quando vede per la prima volta le danzatrici della compagnia del Re di Cambogia e assisterà anche allo spettacolo del 1906 in occasione dell’Esposizione Coloniale di Marsiglia. Rodin ne è così affascinato che, subito dopo Marsiglia, realizza ben 150 disegni. Quelli esposti in questa mostra sono circondati da preziosi oggetti della cultura Khmer che arrivano da altri musei e dalle collezioni etnografiche del MUDEC come: ornamenti per la danza, una fibula cambogiana (lo strumento ad arco che accompagnava i movimenti delle ballerine), piccole sculture e ancora marionette per il teatro delle ombre.

“Questa mostra mi è sembrata molto bella e molto curata, anche per le musiche tradizionali legate alle sculture che si stanno vedendo. La cosa che mi ha colpito di più è l’importanza che hanno dato  i ballerini della Cambogia alle mani e alla posizione delle dita. Sono delle parti del corpo spesso sottovalutate, ma quanta importanza avevano per il movimento che stavano facendo questi ballerini!”, Martina Tartara, allieva del programma Jas Art Ballet Junior di Milano.

Le grandi ballerine amiche di Rodin

Rodin conosce personalmente le ballerine americane Isadora Duncan e Loïe Fuller, quest’ultima lo introdurrà alla ballerina e attrice giapponese Hanako nel 1907, rappresentata in mostra da due disegni e due calchi della testa. Hanako sarà sua modella per numerosi ritratti e alcuni disegni, ma a posare per la serie “Mouvements de danse” è Alda Moreno, acrobata e danzatrice dell’Opéra-Comique. Si presterà a posare per Rodin in diverse occasioni e la ritroviamo in molti dei disegni conservati nelle collezioni del Musée Rodin di Parigi.

“Nella visita di questa mostra dedicata a Rodin e la danza, mi ha colpito scoprire il rapporto tra l’artista e i ballerini che gli hanno fatto da modelli. Nižinskij, ad esempio, ha incontrato Rodin a Parigi in occasione della rappresentazione del balletto L’Après-midi d’un faune con i Ballets Russes. È diventato un suo modello e non con poca fatica per rispondere alle richieste dell’artista.”  Andrea Volpintesta, primo ballerino direttore artistico del programma Jas Art Ballet Junior

Rodin rappresentò i movimenti nervosi e pieni di energia di Nižinskij in diversi disegni e fece anche una piccola statuetta di cui ci è rimasto solo un calco.

Rodin e la danza contemporanea

Nella sua ricerca sulla danza è arrivato ad esprimere la tecnica, la linea dei movimenti più estremi ed anche le emozioni interpretate dai ballerini, ispirando coreografi e ballerini contemporanei.
Nelle sale dell’ultima sezione della mostra, una serie di contributi video, mostrano performance riprese dal vivo o da creazioni concepite per essere trasmesse in video che dialogano con le stesse sculture da cui sono state ispirate.

Le sculture di Rodin esposte in questa sezione della mostra – Il pensatore, la Donna accovacciata e Il torso dell’adolescente disperato – sono opere d’arte complete e indipendenti, ma tutte sono una rielaborazione della prima opera che lo stato francese gli commissionò nel 1880 La porta dell’inferno, come molti altri famosi gruppi scultorei della sua produzione artistica. 

“È incredibile come i video e le opere presenti in mostra siano ispirate a quest’arte meravigliosa che è la danza e come, allo stesso tempo, coreografi e compagnie di danza contemporanea abbiano saputo prendere ispirazione dalle opere di Rodin e abbiano dato vita a suggestive creazioni e produzioni ballettistiche.
Rodin è stato a contatto con ballerini molto famosi che hanno segnato il mondo della danza e suggerito una linea, come Isadora Duncan per fare un esempio, una grande danzatrice contemporanea sua musa. La Duncan è stata la prima a portare il peso non più al centro della mezza punta, come nella danza classica, ma a spostarlo verso i talloni, aprendo così a un mondo incredibile che è la danza moderna e contemporanea.
Questa mostra è per me un viaggio nella cultura, nella storia del balletto, della danza e del movimento, e può essere sicuramente una grande ispirazione per tutti, anche in futuro per questi ragazzi che sono innamorati del balletto.”
Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano.

Le coreografie rappresentate nei contributi video in mostra sono:
“Jaillissements”, Isadora Duncan et August Rodin, 1990 di Elisabeth Schwartz
“Rodin, Her eternal Idol”, 2011 di Boris Eifman
“Journey in sensuality”, 2014 di Anna Halprin
“I am beautiful”, 2016 di Roberto Zappalà
“Dark red – Beyeler”, 2021 di Anne Teresa De Keersmaeker
“Rodin”, 2021 di Julien Lestel
“Naturans” da Auguste Rodin, 2022 di Alessandra Cristiani


Rodin e la danza
Fino al 10 Marzo al MUDEC, Museo delle Culture di Milano
Una mostra de Il Sole 24 Ore con la collaborazione del Musée Rodin di Parigi
e curata da Aude Chevalier, Elena Cervellati, Cristina Natali

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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