Inaugura sabato 25 luglio l’esposizione personale “Transumanze” dell’illustratore e fumettista Riccardo Cecchetti. Inediti lavori astratti, materici, informali fino al 15 settembre presso lo Spazio Inaugurale di Paola Bisio. Presentiamo qui un estratto dal testo critico-creativo di presentazione
Transumanza: fr. transhumance, lat. trans – oltre, humus – terra
I nostri sensi parlano, al di là di ogni volontà. Il loro viaggio è inesorabile: l’humus da succhiare, da spremere, da coltivare. Spostamenti minimi per la caccia e l’approvvigionamento, transumanze su ancestrali tratturi, conquiste territoriali e guerre, invasioni barbariche e crociate, pellegrinaggi e voli spaziali: tutto sullo schermo della nostra percezione. Poi, talvolta, la scelta: votarsi all’individuazione delle unità elementari – private dai significati che portano con sé – e delle regole del linguaggio. Rifiutando l’enunciato e il senso compiuto, diventiamo ambasciatori senza messaggio, nomadi custodi della struttura. E i cieli si aprono alla creazione!
Prospettive dilaniate, crepe aperte nel terreno, pareti rocciose lacerate: è il panorama finale che si presenta ai nostri occhi nel giorno dell’abbandono e dell’illuminazione. Colmi di imbarazzante allegria, ripensiamo alle sublimi e terribili forme che potrebbero sopravvivere sotto il mondo delle apparenze. Testimonianza non è più comunicazione, non è articolazione quest’ansia che ci sovrasta, somiglianze non ricerchiamo più nel riesumato campo dell’intuizione.
Scalpelli e spatole, fogli di giornale e calci, matite e pennelli accantonano, per un attimo, la loro funzione utilitaria e si fanno lenti miracolosamente adatte alla visione estatica. Squarciare un velo per passare. In questa dimensione, la scrittura è necessaria, il disegno e il tracciato inevitabili, proprio come il destino dei sensi. La trama della nostra dichiarazione, soltanto, sarà inscritta in un orizzonte finora impensabile, in un abisso non ancora sondato dalla nostra percezione. L’arte supererà, ancora una volta, se stessa? Per il momento, inizierà col dire addio all’invadenza della storia, all’insistenza dell’attuale e del quotidiano, all’educato clamore della civiltà…