Alla Royal Academy di Londra, fino al 15 gennaio 2019, la mostra dedicata a Renzo Piano, ai grandi progetti, alle aspirazioni, ai traguardi raggiunti nel campo dell’architettura
C’è tempo fino al 15 gennaio 2019 per vedere “Renzo Piano: The Art of Making Buildings”, la grande mostra che la Royal Academy of Arts ha dedicato all’architetto di fama mondiale nonché membro onorario dell’Accademia, Renzo Piano.
Si tratta dalla prima esposizione che abbraccia l’intera carriera di Piano ad essere allestita nel Regno Unito dal 1989, e a farle da suggestiva cornice saranno le nuove gallerie Gabrielle Jungels-Winkler nei Burlington Gardens, inaugurate in occasione del 250° anniversario della fondazione della Royal Academy di Londra.
“È stato un onore lavorare con la Royal Academy alla mostra inaugurale di architettura nelle gallerie Gabrielle Jungels-Winkler – ha commentato Piano. – Questa mostra ha lo scopo di mostrare come costruire edifici sia un gesto civico e una responsabilità sociale. Credo fermamente che lo scopo dell’architettura sia creare luoghi in cui le persone possano incontrarsi e condividere valori”.
Renzo Piano (1937-) è uno dei più famosi architetti al mondo e i suoi edifici sono andati ad arricchire città e luoghi in giro per il mondo. Dalla progettazione del Centro Pompidou a Parigi insieme a Richard Rogers, quando era solo un giovane architetto, alla realizzazione di progetti come il grattacielo The Shard di Londra e il nuovo Whitney Museum of American Art a New York, le opere di Renzo Piano Piano si configurano ieri come oggi come pionieristiche e rivoluzionarie, capaci di toccare l’animo umano.
Nel 1981 è nato il Renzo Piano Building Workshop (RPBW), con base a Parigi, Genova e New York, che, con il suo team di 150 persone ha realizzato oltre 100 progetti, tra grandi edifici culturali e istituzionali, abitazioni e uffici, piani urbanistici per interi quartieri.
Nato da una famiglia di costruttori italiani, Piano ha sempre dato grande importanza alla lavorazione di strutture eleganti che incarnino un senso di leggerezza. Progettando gli edifici “pezzo a pezzo”, nella sua pratica Piano fa grande uso delle forme, dei materiali e dell’ingegneria per ottenere un’eleganza precisa ma poetica.
Nei suoi lavori Piano ha il polso dell’intero processo, dai sistemi strutturali alle singole componenti di un edificio, progettate per fornire performance tecniche ottimali ma avere anche precise qualità estetiche e tattili. L’importanza di tutti questi aspetti è così grande, che modelli in scala naturale delle sezioni degli edifici vengono create durante tutto il processo, per testarne la resa visiva, tattile, strutturale.
“Renzo Piano: The Art of Making Buildings” propone una panoramica della pratica del grande architetto attraverso sedici dei suoi progetti più importanti, che spaziano da quelli degli inizi della carriera, quando sperimentava innovativi sistemi strutturali, a quelli dei giorni nostri. Tra i più interessanti: il Centro Pompidou di Parigi (1971), il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou a Numea in Nuova Caledonia (1998), il New York Times Building (2007), The Shard a Londra (2012), la Jérôme Seydoux Pathé Foundation di Parigi (2014) e lo Whitney Museum of American Art a New York (2015).
Materiali di archivio poco noti, insieme a modelli, fotografie e disegni raccontato il processo che si nasconde dietro l’ideazione e la realizzazione degli edifici di Pino universalmente noti. Ad esempio, è possibile osservare nella mostra i modelli originali realizzati durante il processo di progettazione del Menil Collection di Houston (1986), che dimostrano come Piano e il suo team abbiamo esplorato rigorosamente i modi più creativi per far entrare la luce naturale nelle gallerie del museo, creando spazi ideali per l’arte.
Tra gli altri punti salienti della mostra, le aste in ceramica bianca dal prototipo 1:1 del New York Times Building, create per testarne le dimensione, la superficie e la riflettività, ma anche i disegni originali presentati per il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou di Numea che conquistarono i giudici della competizione.
Al centro della mostra londinese si trova un focus su Renzo Piano stesso, che si concretizza in 32 fotografie di Gianni Berengo Gardin e un filmato realizzato dal regista Thomas Riedelsheimer che evidenzia la sensibilità personale di Piano e la sua attitudine verso l’architettura. Il cuore di questa sezione è però un’installazione scultorea realizzata dal RPBW per la mostra, che riunisce 100 progetti di Renzo Piano su un’isola immaginaria.
L’esposizione alla Royal Academy, a cura del direttore Kate Goodwin, di Renzo Piano e del Renzo Piano Building Workshop, insomma, offre una prospettiva eccezionale del lavoro, delle aspirazioni e dei traguardi raggiunti da um uomo che ha sempre creduto fortemente nelle possibilità offerte dall’architettura. E dimostra come, lungi da essere soltanto una forma d’arte, l’architettura è una professione complessa, dalle grandi responsabilità sociali, politiche e finanziarie.
Renzo Piano: The Art of Making Buildings
15 settembre 2018 – 20 gennaio 2019
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30)
Venerdì dalle 10.00 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21.30)
Royal Academy of Arts
Gabrielle Jungels-Winkler Galleries
Burlington House, Piccadilly | Londra W1J 0BD
Instagram @royalacademyarts
Twitter @royalacademy #RenzoPiano