Nell’ambito del festival Poetrification a Torino, a cura di Neutopia_Piano di Fuga dalla Rete, l’artista Raffaella Formenti espone dal 3 al 14 maggio presso lo spazio Comodo64 di Ivan Cazzola, in via Bologna 92/A. Per l’occasione, Canale Arte presenta un testo teorico-creativo dedicato al suo ri-allestimento di “Navigare a Vista”, installazione proposta nel 2002 per una mostra alla Galleria Peccolo di Livorno. La mostra, in collaborazione con la Fondazione Berardelli di Brescia e a cura di Margot Modonesi, ospita anche i lavori di poesia visiva di Elisa Camurati e Luc Fierens. Poetrification si è svolta a Torino fino al 5 maggio con letture e performance nelle sedi del Comodo64, Bunker e nei luoghi di Barriera e Aurora. La mostra S.P.A.M. con Raffaella Formenti, Luc Fierens e Elisa Camurati continua fino al 14 maggio.
Dove tutto diventa finalmente mappa, il cuore si confonde. Non avvezzo a seguire coordinate, sposta totalmente e risolutamente il suo ascolto e le sue decisioni nella zona dell’affetto, dell’immediatezza: qui impara e incomincia il suo discorso nuovo, l’inedito piano di una sensibile conoscenza, pura. Così facciamo tutti noi, quando le parole e i gesti si incanalano secondo un flusso che abbiamo assimilato e riscoperto d’un tratto. Mestiere attoriale, teoria e tecnica, retorica libera. La poesia fonda il mondo, affiché le trame siano una filosofia di colori, sensazioni, giochi, scoperte. Ed è un dolce perdersi, allora, nei vortici di tensione che la ragione dipana e ricrea, in alternanza all’emozione. Pane quotidiano che sa di buono.
Raffaella Formenti si esprime nei punti in cui la vista si appanna per troppa vicinanza, poiché ormai il porto e la geografia coincidono. Parla nel momento in cui le lingue sbiadiscono per sovrabbondanza e ridondanza. Mostra nell’ora del solleone, dopo che il tempo ha stinto le parvenze. Ordina, in modo che ci sia appena il calcolato spazio, contenuto contenitore, per inserire il proprio dettato. Ecco, il risultato è questo percorso di apprendimento del pieno e del vuoto. La musica dirompe o tace: restano in noi i luoghi silenti, bianchi, per accoglierla; cova in noi il desiderio di essere strumenti, registratori, agenti e suonatori.
Raffaella Formenti, (Brescia, 1955) si forma all’Accademia di Brera a Milano. Dai primi anni Novanta abbandona l’uso della tela e dei materiali tradizionali per espandersi verso la terza dimensione. L’obiettivo è scardinare l’esito finale di ogni messaggio pubblicitario e dirottarlo a campo di colore, indagando sulla comunicazione ridotta a rumore visivo e trasformando il cartaceo in concrezioni, micro sculture o invasive macro installazioni ambientali.
Il procedere di Raffaella Formenti prevede l’impiego e la frequentazione di differenti media e materiali: la carta dei manifesti pubblicitari, il video, la performance, il web, in costante riferimento alla Rete, da cui attinge le terminologie e ne fa parodie cartacee, per restituire peso e consistenza sensoriale alle entità virtuali in cui ci resettiamo. “Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione, e intervengono ogni volta che entro in rapporto con superfici cariche di parole”.
La rivista Tellus le dedica un capitolo in “Vite con ribellione”, a sottolinearne l’ atteggiamento border line rispetto al mercato dell’arte, come si legge anche tra le righe di Antolini sulla rivista di letteratura Avanguardia. Ama esporre in luoghi di contaminazione culturale e rilanciare un suo dubbio irrisolvibile. Che N E S O: quali Nord Est Sud Ovest, in tempi di rotatorie e infinite traiettorie virtuali, di rotte aperte, coordinate multiple e instabili? Alcune sue opere (tra cui la “Torre Informatica” del ’92) fanno parte della collezione del Museo MART di Rovereto ed esposte in occasione di mostre sull”Archivio Nuova Scrittura, tra cui “La Parola nell’Arte” al MART e “Libri Taglienti Esplosivi e Luminosi” al Museion di Bolzano. Di recente pubblicazione è il libro d’artista “Lettere dal bordo di un monitor” per le Edizioni Peccolo di Livorno, sua storica Galleria di riferimento.