martedì , 3 Dicembre 2024

Pompei, una storia romana in mostra al Colosseo

Dal 9 febbraio 2021 la grande mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” al Colosseo

Pompei 79 d.C. Una storia romana è la grande mostra che resterà aperta al secondo ordine del Colosseo dall’8 febbraio al 9 maggio 2021.

Una storia mai tentata prima del lungo rapporto tra Roma e Pompei, che prova a restituire in maniera compiuta il complesso dialogo che lega le due realtà più famose dell’archeologia italiana, dalla Seconda guerra sannitica all’eruzione del 79 d.C. Un racconto dall’alto valore scientifico, basato sulla ricostruzione delle relazioni sociali e culturali rintracciabili in particolare attraverso la ricerca archeologica.

Dal 9 febbraio 2021 la grande mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” al Colosseo

La mostra, curata da Mario Torelli, diventa anche l’occasione per ricordare il grande archeologo recentemente scomparso. Studioso del mondo antico a tutto campo, ma anche intellettuale impegnato, Torelli è stato un padre fondatore della nuova scuola archeologica italiana, trasmettendo ai molti suoi allievi la passione militante per una conoscenza interdisciplinare e senza frontiere. Pompei 79 d.C. Una storia romana porta al contempo avanti un innovativo percorso di ricerca sulla città vesuviana, percorso che ha accompagnato il Parco archeologico di Pompei attraverso numerose rassegne, tutte con l’organizzazione di Electa, nel corso delle quali Pompei è stata messa a confronto con le diverse identità culturali che hanno intrecciato la sua duplice storia: dal mondo antico (Egitto, Greci ed Etruschi) alla riscoperta moderna, che dal Settecento in poi ha segnato  in profondità l’arte e la cultura europea.

Le circa 100 opere accuratamente selezionate per la mostra dalla forte identità visiva affidata  a Lorenzo Mattotti, e con il progetto di allestimento e grafico a cura di Maurizio Di Puolo, illustrano in maniera emblematica il dialogo tra i due centri, facendo emergere il progressivo allineamento di Pompei ai modelli culturali che si impongono a Roma nel corso della formazione del suo dominio mediterraneo. Una lunga storia che comincia nel momento in cui la Roma repubblicana inghiotte nella sua orbita molte comunità campane, alla fine del IV secolo a.C., e prosegue per quattro secoli, fino ai drammatici momenti dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Non un confronto, impensabile per dimensioni e realtà storica dei due centri, ma piuttosto una narrazione di come l’Urbe costituisca un modello per la città più famosa della sua sterminata periferia, la quale a sua volta, attraverso il paradossale caso di una distruzione conservativa, permette di guardare al mondo romano come nessun altro sito dell’antichità.

L’esposizione è promossa dal Parco archeologico del Colosseo, che si è avvalso della collaborazione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Frutto quindi della sinergia tra alcune delle maggiori istituzioni del panorama archeologico nazionale,  la rassegna al Colosseo si inserisce in una stagione espositiva tra l’avvenuta apertura del nuovo allestimento dell’Antiquarium del Parco Archeologico di Pompei e con la mostra sugli spettacoli gladiatori in programma la prossima primavera al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Pompei 79 d.C. Una storia romana in mostra al Colosseo.

La mostra è suddivisa in tre grandi sezioni – la fase dell’alleanza, la fase della colonia romana,  il declino e la fine –, intervallate da intermezzi dedicati a due momenti cruciali che hanno segnato  la lunga storia di Pompei: l’assedio romano dell’89 a.C. e il terremoto del 62 d.C.

Si inizia quindi con la lunga fase che vede Pompei, piccolo centro portuale del mondo sannitico, fedele alleata di Roma nella sua espansione mediterranea: le guerre di conquista; i commerci internazionali; l’affermazione in Italia di una nuova cultura caratterizzata dall’ostentazione del lusso; le questioni legate all’identità e alla “forza della tradizione”, a partire dal ruolo della religione. Il racconto prosegue poi con la profonda trasformazione che investe Pompei e il mondo romano nel corso  del I secolo a.C., dalle guerre civili alla nascita dell’impero: la fondazione violenta a Pompei di una colonia di veterani dell’esercito romano, con i conseguenti mutamenti sociali e culturali; la riorganizzazione imposta da Augusto, che si serve di forme innovative per promuovere la coesione sociale (culto imperiale) e la comunicazione visiva delle parole-chiave del nuovo regime (arte augustea); il ruolo delle classi dirigenti locali nel mantenere il consenso verso Roma e la mobilità sociale, con l’emergere di nuove classi di arricchiti (liberti). Chiude quindi il percorso il repentino declino della città vesuviana, compreso tra il violento terremoto del 62 d.C. e la definitiva distruzione del 79 d.C.

È cosi che Pompei continua a raccontare, in un modo che non trova confronti, la sua storia e quella  di Roma, fino alla tragica fine avvenuta in un momento in cui, mentre la capitale dell’impero è impegnata a sfidare il tempo con le realizzazioni di una metropoli senza precedenti – a cominciare dal Colosseo – il piccolo centro vesuviano troverà nella sua distruzione conservativa la via per passare alla storia.

In estrema sintesi, la mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana intende rimarcare, attraverso le testimonianze materiali, il ruolo rivestito dalla città vesuviana nella compagine storica e artistica dell’impero romano, in un contesto lungi dall’essere considerato un ininfluente suburbio di periferia, ma più propriamente una realtà ben caratterizzata e all’altezza della capitale.

Pompei e Roma, una mostra al Colosseo celebra le due capitali dell’archeologia.

La rigorosa impostazione della mostra si deve a Mario Torelli, che con grande entusiasmo e sconfinata passione aveva accettato di curarla con l’intento di contribuire con la sua immensa cultura a una rilettura dei rapporti tra Roma e Pompei anche alla luce delle più recenti scoperte archeologiche effettuate nella città vesuviana.

“Il luogo della mostra, il Colosseo, nasceva con Vespasiano nel 79 d.C., nel momento in cui Pompei spariva sotto la lava del Vesuvio. Da questa coincidenza temporale è nata l’idea di “ricollocare”  le statue tra i fornici: un segno forte di festa nell’Impero, mentre si spegneva una delle province  più potenti, più affascinanti, più lussuose. Una scelta condivisa, come l’intero progetto con il curatore Mario Torelli, uno dei miei più amati Maestri. Con lui, per l’allestimento della mostra, si è scelto di citare colori e modi dell’ultimo periodo  di Pompei: il rosso, il nero, l’oro inseriti in false architetture nelle quali si articola il racconto del dialogo con l’Urbe.

E poi la ricostruzione di baliste e catapulte delle varie guerre e assedi subiti da Pompei, e di una nave oneraria carica di anfore simbolo delle ricchezze commerciali della famiglia degli Eumachii, dai forti legami politici, che produceva vino, anfore, navi ed esercitava il commercio di tessuti.  Un modo per interpretare la maniera di Mario Torelli di scavare nelle ragioni meno appariscenti di frammenti  di storia: una lettura attenta e colta di nessi, della politica, degli intrighi e delle potenze sotterranee, della formazione di ricchezze spropositate e di grandi miserie.

Infine, l’allestimento ha previsto la ricostruzione in grandezza naturale di una parete della  Casa del Gianicolo con i suoi straordinari marmi colorati a testimoniare come Roma sia arrivata a “dipingere con il marmo”, in un confronto stringente con gli affreschi pompeiani, massima espressione dello status symbol della ricchezza acquista di una parte della popolazione. Il percorso di visita si chiude con tre calchi di corpi da Pompei. Simboli della fine di una città,  di una cultura, di un popolo.” Maurizio Di Puolo (Progetto espositivo, direzione lavori)

Con la mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana e il volume di studi che lo accompagna si è voluto ricostruire, con materiali di alto contenuto storico e di grande impatto visivo, il rapporto tra la capitale e la città di provincia, conosciuto in tutte le grandi formazioni statuali sia nel passato, sia nel mondo contemporaneo. Un rapporto che vede sin dalla piena età repubblicana Roma in posizione dominante, e che conosce una prima fase, quella dell’alleanza, nella quale Pompei, come gran parte del mondo italico, affianca Roma nella conquista dell’Oriente, traendone grandi bottini ed enormi masse di schiavi, risorse in grado di generare un’economia agraria e manifatturiera capace di invadere con i suoi prodotti l’intera area mediterranea: in questa fase la ricchezza e il lusso dell’aristocrazia della capitale si espandono nella periferia, che a volte può perfino superare i livelli del centro. In seguito, nel corso del I secolo a.C., le convulsioni che scuotono l’intera Penisola riducono Pompei allo stato di colonia di Roma: il racconto di questa seconda fase disegna una periferia che entusiasticamente segue il modello del centro, senza mai poterne uguagliare gli splendori, fino al declino sopraggiunto per l’intera Penisola e per Pompei, in particolare nel breve periodo tra il devastante terremoto del 62 d.C. e la tragica fine dell’eruzione del 79 d.C.

La mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana e il volume di studi che lo accompagna.

Al Colosseo la mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”.

MOSTRA

9 FEBBRAIO 2021 – 9 MAGGIO 2021

Colosseo

A cura di

Mario Torelli

Promossa da

Parco archeologico del Colosseo

Organizzazione e catalogo

Electa

Orari

La mostra rispetta gli stessi orari di apertura del Parco
https://parcocolosseo.it/visita/orari-e-biglietti/

L’ingresso si effettua fino a un’ora prima della chiusura del monumento
Chiuso il sabato e la domenica per disposizione governativa e fino a nuove determinazioni

Biglietto

16 € (24h – Colosseo, Foro Romano, Palatino)
Ridotto € 2
Gratuità secondo la normativa vigente

Info

www.parcocolosseo.it
Prevendita e visite guidate
tel. +39.06.39967700
www.coopculture.it

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