Documenti d’archivio per il reenactment di un modello culturale d’eccellenza.
L’artista e regista Rä di Martino è stata invitata da Paola Nicolin, storica dell’arte e direttore della piattaforma culturale the classroom, dedita alla sperimentazione di pratiche educative e modelli espositivi, a ideare un documentario inedito sul Piper Club di Torino (1966-1968), modello contemporaneo di spazio multidisciplinare.
Progettato da Pietro Derossi con Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso nel 1966 e attivo fino al 1969, il Piper rimane ancora oggi un esempio, valido a livello internazionale, di spazio non istituzionale per l’arte contemporanea, non un semplice locale per la discomusic ma un vero e proprio centro culturale autogestito, ispirato alle architetture radicali inglesi e americane della seconda metà degli anni Sessanta e frequentato, tra gli altri, da artisti, musicisti, attori, performer come Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Clino Castelli, Gilberto Zorio, Mario e Marisa Merz, Carlo Colnaghi, Carlo Quartucci, Anne Marie Sauzeau, Patty Pravo, Massimo Pellegrini, Giancarlo Bignardi, Giorgio Bergami, Sergio Liberovici, Tonino Conte, Le Stelle di Mario Schifano, Living Theater, Equipe 84, Human Family e Carmelo Bene.
L’artista, con la collaborazione e il supporto di Artissima, il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e the classroom, ha voluto coinvolgere chi ha vissuto direttamente l’esperienza unica del Piper invitando coloro, che ne sono ancora in possesso, a condividere – entro il 28 febbraio – materiali d’archivio, fotografie, diapositive, film super 8 e altre memorie, ovvero testimonianze d’epoca, con l’obiettivo di raccontare un luogo d’eccezione in forma inedita.
In particolare l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, realtà specializzate nel preservare i documenti dell’arte contemporanea, si occuperanno della digitalizzazione e duplicazione di tutti i materiali raccolti.
In questo modo PIPER. Learning at the discotheque, progetto realizzato nell’ambito dell’edizione 2017 di Artissima, a cura di Paola Nicolin per the classroom, prosegue al di fuori della fiera.
Per comprendere meglio l’anima dell’iniziativa abbiamo chiesto alla curatrice Paola Nicolin com’è nata l’idea del progetto: “Guardando le fotografie del Piper Club e ascoltando le testimonianze di chi aveva vissuto quello spazio mentre preparavo il programma delle conversazioni per Artissima. Era una materia preziosissima ma che, a toccarla, sarebbe morta. C’era bisogno di una trasformazione, di una sua traduzione. Così ho chiesto a Rä di Martino se avesse avuto voglia di pensarci su”.
E se è in previsione una parte espositiva: “Si, è prevista una presentazione del documentario in uno spazio istituzionale, tra marzo e aprile del 2018. Stiamo discutendo forme e modi in questi giorni.
Il Piper è stato un modello di contaminazione di discipline e comportamenti da recuperare. Le abbiamo domandato quale elemento in particolare abbia destato il suo interesse in questa importante operazione critica, iniziata con il progetto di Artissima 2017, PIPER. Learning at the discotheque: “Quando con the classroom e con Artissima abbiamo immaginato di ricostruire il Piper Club mi interessava il fatto di portare in una fiera un modello di produzione culturale “mancino”, una forma di produzione e di educazione culturale irregolare, diversa, imprevedibile. Alla fine di questa esperienza mi interessa moltissimo la risposta che gli artisti invitati hanno dato: non solo la loro generosità nella risposta, ma le potenzialità di un contesto come il Piper – ieri e oggi – di produrre nuove opere d’arte. Che una fiera, oltre che vendere, produca e successivamente venda il risultato di questa operazione, penso sia un tema interessante per il futuro, perché parla di valore immateriale oggi.”
Ci siamo anche confrontati con l’artista Rä di Martino sulla nascita del progetto: “Paola Nicolin mi ha commissionato questo lavoro sul Piper Club di Torino in vista del suo progetto più ampio per Artissima con the classroom. La proposta era comunque molto aperta, con l’idea di immaginare un video o un documentario breve”.
Le abbiamo chiesto quanto tempo impiegherà per realizzarlo: “Sono alcuni mesi di ricerca di materiale d’archivio e interviste. Ora siamo ancora in produzione e lo presenteremo in primavera”.
Infine abbiamo chiesto anche a lei che cosa, in particolare, l’abbia affascinata del Piper: “A parte l’indiscutibile bellezza del locale e la sua originalità, mi ha colpito il fatto che chiunque lo abbia frequentato, o abbia anche organizzato una mostra o un concerto lì, lo abbia vissuto come un’esperienza di vita e non come qualcosa di utile per la propria carriera. C’era ancora una sensazione dell’esperienza vissuta non mediata”.
Il progetto è realizzato grazie al contributo del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Gino e Antonella Viliani, Galleria Monica De Cardenas e di altri generosi sostenitori.
Sarà possibile inviare materiali e testimonianze fino al 28 febbraio 2018 ai seguenti indirizzi:
Per il materiale in formato digitale, piper@centrorestaurovenaria.it
Per il materiale cartaceo, Artissima, Corso Vittorio Emanuele II, 12 – 10123 Torino.
Per il materiale in pellicola e video, Archivio Nazionale Cinema Impresa, cinemaimpresa@fondazionecsc.it, 3316183115.