RE LEAR – Folle come il mare in tempesta allo Spazio Manifiesto Blanco di Milano
Agustín Olavarría affronta una storia forte di giustizia e follia, intrighi e rapporti familiari, in maniera leggera e poetica. Re Lear e il suo seguito regale in questa mostra sono rappresentati da piccole sculture in legno, che sembrano quasi giocattoli, disegni illustrati con dialoghi scritti tra i personaggi, maschere dipinte e sculture. Una mostra da guardare e da leggere allo Spazio Manifiesto Blanco di Milano.
La tragedia Re Lear, scritta da Shakespeare tra il 1605 e il 1606, è riletta dall’artista in chiave surrealista. Il personaggio che nell’opera di Shakespeare sprofonda nella follia, nelle sculture di Agustín Olavarría si trasforma nel buffone di corte che come un pupazzo a molla esce a sorpresa da una scatola.
Circondati dalle piccole sculture, da acquerelli su carta di cotone martellata con meravigliosi effetti di colore, da allegre maschere dipinte o tridimensionali sembra di entrare in una versione onirica del dramma shakespeariano in cui la follia di Re Lear è allegra e liberatoria.
L’approccio dell’artista alla figura del Re Lear mi riporta alla memoria l’immagine di “Un uomo vecchissimo come un bambino”, presa da Giorgio Strehler (appunti per il Re Lear stagione 1972-1973), che ha messo in scena la tragedia shakespeariana in una storica interpretazione al Piccolo Teatro di Milano.
Uscirete dalla mostra tornando a vedere il mondo con gli occhi innocenti di un bambino ed un pizzico di follia!
“quizàs somos todos un poco locos y nada es importante…”
Agustín Olavarría si forma in Cile all’Accademia di Belle Arti, dove diventa Professore di arti visive. Graphic Designer all’Ufficio di propaganda della Presidenza della Repubblica al Palazzo La Moneda, Santiago del Cile, nel 1974 decide di lasciare il suo paese, per motivi politici. Arriva in Italia dove inizia a lavorare a Milano come Graphic Designer e Art Director. Il suo stile racconta la sua storia. Uno stile tormentato come il percorso che lo ha portato qui.
Non si ispira volutamente ai grandi artisti del passato, a cui comunque è stato accostato per diversi aspetti della sua arte (Paul Klee, Joan Mirò, Carlo Carrà), ma si lascia guidare dall’ispirazione. Le sue sculture nascono dagli oggetti, i più diversi, che ha davanti: chiodi, viti, parti di un mobile o semplici pezzi di legno di varie misure, o addirittura oggetti interi come una bicicletta. Non esiste un bozzetto, la creazione della scultura inizia con la ricerca dei pezzi. E’ il momento più emozionante e anche pericoloso, come lui stesso racconta, perché non sa dove l’ispirazione lo porterà.
Agustín Olavarría ha al suo attivo mostre personali e collettive, performance di pittura e disegno in Italia e all‘estero, incisioni, litografie e libri per bambini. I “Pensamientos Illustratdos”, presenti anche in questa mostra, sono il suo modo più originale per esprimere il suo pensiero e la visione del mondo “con ingenuità e saggezza”.
Manifiesto Blanco è uno spazio aperto a tutti agli artisti, perché possano esprimere la propria creatività con il supporto di professionisti e appassionati d’arte. E’ gestito da un’associazione che promuove l’arte e la cultura a Milano.
RE LEAR – Folle come il mare in tempesta
di Agustín Olavarría
In mostra fino al 21 Ottobre
Manifiesto Blanco
Dal martedì al sabato ore 16-19.00
Via Benedetto Marcello, 46
Grazie per il bellissimo reportage! E per l’articolo, acuto e sensibile.
Lo trasmetto immediatamente all’artista, che ne sarà felice.
Spero di averti ancora alle nostre prossime inaugurazioni.
Ti farò avere tempestivamente il press kit e l’invito.
A presto e buon lavoro
p. MANIFIESTO BLANCO
Cristina Abbiati