La celebrazione di un artista, Ugo Nespolo, nel catalogo Skira che ha accompagnato la mostra personale a Palazzo Reale di Milano, visitabile ad ingresso gratuito ancora per pochi giorni fino al 15 settembre 2019.
Immagini storiche e saggi critici, con i contributi di Maurizio Ferraris e Bruno Di Marino, integrano i contenuti della mostra arricchendo la panoramica delle opere di un artista eclettico, che ha usato cultura e ironia per riflettere seriamente sull’arte e nella sua carriera ha attraversato diversi mondi e movimenti artistici.
Le macchine e gli oggetti condizionali di Nespolo, così definiti dal critico europeo Pierre Restany e realizzati con materiali semplici, aprono il racconto della mostra e quindi anche del catalogo a lui dedicati.
“Ero molto amico di Alighiero Boetti, esponevamo insieme i nostri lavori che anticipavano il concetto di Arte Povera e hanno girato il mondo. Negli stessi anni però ero molto interessato anche al movimento internazionale Situazionista. L’arte povera del resto era diventata presto accademia, tutti lavori simili, e seguiva un concetto che a me non piaceva: creare degli oggetti che non avessero nessuna componente critica. Decisi allora per reazione di fare delle opere con materiali rari e preziosi, argento, ebano e alabastri.” Ugo Nespolo
Molti sono i grandi nomi di artisti, scrittori e poeti che Nespolo può citare nella cerchia delle sue amicizie di lunga data – Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman, Baj, Enrico Baj, Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Man Ray, Jack Kerouac e Allen Ginsberg – e altrettanti conosciuti grazie alle sue passioni come il cinema – Jonas Mekas, Warhol, Yōko Ono, P. Adams Sitney.
“I quadri libro e i libri d’artista, le lettere e i numeri che mi hanno sempre appassionato, il cinema con il cartone Yoyo per il canale RAI, i bozzetti di scenografie e costumi per opere liriche, gli oggetti di design in cui mi è piaciuto mettere un po’ della mia arte senza voler fare il designer, i vetri muranesi, un elogio all’eclettismo, tutto è parte della mia ricerca.
Insomma, come molti altri artisti, ho sempre pensato che non si dovesse ripetere lo stesso quadro perché ha successo, ma sperimentare e usare i materiali più diversi. E ancora ho pensato che si potesse fare arte con il magazzino delle arti, ovvero usare le citazioni, anche se ora forse è il momento di uscire dal Post Moderno e ritrovare delle teorie e una direzione da prendere, almeno individualmente”. Ugo Nespolo
Nespolo. Fuori dal coro
Catalogo Skira Editore
Mostra a Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano
Fino al 15 settembre 2019
www.Palazzorealemilano.it
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