martedì , 3 Dicembre 2024

Nel Sacro Cerchio della Morte e della Rinascita. Performance

Manuela Maroli, Homo Homini Virus, live performance, ph. Ariase Barretta
Manuela Maroli, Homo Homini Virus, live performance, ph. Ariase Barretta
In Occasione della performance “MAGNUM OPUS – Nel Sacro Cerchio della Morte e della Rinascita” di Manuela Maroli presso Spazio Parentesi in Cavallerizza Irreale, via Giuseppe Verdi 9 a Torino, Canale Arte propone un testo teorico-poetico dell’artista e uno stralcio di riferimenti culturali e artistici contemporanei da una riflessione del giornalista Dario Pappalardo. Appuntamento sabato 16 febbraio dalle 18, nell’ambito della presentazione di “Disturbi di Luminosità” di Ilaria Palomba.
“MAGNUM OPUS – Nel Sacro Cerchio della Morte e della Rinascita”
L’Oracolo disse: “E tu hai avuto paura di essere solo una terra di passaggio in cui ciascuno semina fiori che nessuno raccoglie.” – Ilaria Palomba (Gaffi – Italosvevo Editore)
Manuela Maroli, The Phoenix, ph. Sergio Cippo
Manuela Maroli, The Phoenix, ph. Sergio Cippo
Nel Sacro Cerchio la vita scorre sotterranea
Parola chiave: Trasformazione
Terra:
Utero della Terra
Potenza magica
Luogo di fecondità
Sostanza primordiale
Inesauribile forza creatrice
Con pioggia di latte fecondiamo la Terra
Ogni nascita è anche una morte e’ una Notte punteggiata di Stelle Morte purificatrice /
Forza liberatrice: Movimento/
Azione
Il terribile è già accaduto
Non abbiamo più catastrofi da spartire Corpo:
Strumento di rivolta Cerchio di pura energia,
Mescoliamo Luce e Ombra
Alchimia della parola Sciamanesimo dei sensi
Energia vitale della materia Gesto ieratico /
Azione
Processo di Trasformazione
Linguaggio delle energie
Nel grande regno del Mutamento
Sogno dell’inconscio che si fa Natura
Rinascita.
Trasmutazione
Conquistiamo il diritto di metterci al mondo di nuovo
Conoscenza carnale Vita, essa stessa Azione Arte, vita essa stessa.
Manuela Maroli

 

Manuela Maroli, The Phoenix, ph. Sergio Cippo
Manuela Maroli, The Phoenix, ph. Sergio Cippo

 

Nel 1967 Germano Celant conia il termine di “artista alchimista”, indicando l’Arte Povera di Jannis Kounellis, Gilberto Zorio e Pier Paolo Calzolari, interessati all’utilizzo, che si può interpretare in chiave alchemica, del carbone (simbolo della nigredo), dell’oro e del mercurio. Rimandano all’Opus Magnum alchemica anche le macchine di Rebecca Horn: Zen of Aracon piume blu e gialle su supporti d’oro si apre e si chiude periodicamente, come a rievocare un rito misterioso. Riporta all’origine di tutta l’arte, Whi-te Sand, Red Millet, Many Flowers di Anish Kapoor, in cui le montagne di sabbia colorata, il puro pigmento, sono l’opera stessa.
Perché l’artista è un vero alchimista solo se da qui, da questa semplice polvere di colore, è in grado di costruire infiniti mondi. 
(© Riproduzione riservata – Dario Pappalardo – Arte e Alchimia – La Repubblica)

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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