Dal 10 maggio fino al 18 maggio, l’IkiGai Art Gallery ospiterà la mostra collettiva Empaticamente.
Il progetto espositivo nasce come reazione a una società in cui l’emotività sembra essere un’accezione negativa per l’essere umano che ama vivere sul piano della schematizzazione, delle risposte coerenti e della tangibilità. Tutto ciò che sfugge irrazionalmente alle sue categorie lo assale, lo tormenta e lo spaventa. Per sopravvivere a tutto questo marasma si lobotomizza il cuore e sceglie di creare una suddivisione tra emozioni giuste, che è accettabile provare, ed emozioni sbagliate, che non si devono provare.
L’opera d’arte sgretola, con la sua impetuosa imprevedibilità, questa tirannica dicotomia e ci consente la possibilità di provare ogni emozione, ricordandoci che una sana tristezza non è altro che il preludio per la ricerca di una nuova gioia. È un interessante veicolo per realizzare questo obiettivo, rappresentando l’emozioni in ogni loro sfumatura e fungendo da specchio in cui lo spettatore può riflettersi e riconoscersi.
Cinque gli artisti selezionati per questo ambizioso progetto: Gianmaria D’Andrea, Andrea Farolfi, Saverio Galano, Massimo Quarta e Serena Tamburro. I linguaggi che adoperano sono differenti ma tutti cercano di denunciare e, talvolta abbattere, quel muro di incomunicabilità che separa gli essere umani, prima di tutto, dalla loro interiorità e poi da quella altrui. Davanti alle loro opere non esiste giusto o sbagliato. Quello che sentiamo è semplicemente il riflesso del cortocircuito emotivo che creiamo con l’artista. Un nesso intimo e invalicabile da chiunque altro, un nesso chiamato “empatia”.
Il nuovo spazio espositivo, curato e diretto da Alessia Ferraro, va a inserirsi in una strada, via Sirte, in cui la sensibilità creativa è già sottolineata dai numerosi studi di artisti e artigiani che la popolano.
IkiGai Art Gallery
via Sirte, 39 Roma