Monica De Vincenti, Sculture nei Giardini delle Ville Venete. Il Territorio Vicentino, Marsilio Editori, 2014
Presentato al Salone del Libro di Torino, il testo di Monica De Vincenti si propone di stimolare il lettore a percepire e ad attraversare il Veneto in maniera diversa, quasi facendo riferimento ad una sorta di racconto polifonico, piuttosto che a una catalogazione
Il volume di Monica De Vincenti illustra, attraverso l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno degli aspetti meno indagati dell’arte veneta: la statuaria da giardino
Nel Padiglione del Veneto, Regione ospite del Salone del Libro 2014, è stata presentata la recente pubblicazione di Marsilio Editore “Sculture nei Giardini delle Ville Venete. Il Territorio Vicentino” di Monica De Vincenti. Con l’intento di promuovere una conoscenza totalizzante del territorio, e non necessariamente storico-artista, il volume è stato introdotto dall’autrice Monica De Vincenti attraverso mirati riferimenti agli aspetti di vocazione ambientale e geografica. Pensato per un ideale viaggiatore, il testo si propone di stimolare il lettore a percepire e ad attraversare il Veneto in maniera diversa, quasi facendo riferimento ad una sorta di racconto polifonico, piuttosto che a una catalogazione.
Il volume di Monica De Vincenti – promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Istituto Regionale per le Ville Venete con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi – illustra, attraverso un saggio introduttivo a cui segue l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno dei capitoli più ricchi e meno indagati dell’arte veneta: la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza obbligato, poiché soprattutto in quest’area si realizzò l’età d’oro della villa veneta. L’area geografica del Veneto presa in considerazione comprende circa quattromila ville, una ogni cinque kilometri quadrati, su un territorio di cinque milioni di abitanti.
Concepito come spazio dedicato all’ozio del signore, il giardino tentava di unire con equilibrio utilità ed estetica e conteneva percorsi statuari assimilabili a veri e propri percorsi narrativi. Le statue erano intese come immagini “semiofore”, portatrici di significati, secondo un gioco di allegorie e metafore che attualizzava contenuti della tradizione mitologica. L’autrice, Monica De vincenti, ha mirabilmente mostrato le caratteristiche esemplari dei giardini e delle sculture: le maschere della Commedia dell’Arte, i riferimenti a leggende antiche, le raffigurazioni dei continenti, le rappresentazioni di un tempo fermato come auspici di una fama eterna per la famiglia proprietaria del giardino… Questo patrimonio unico, sempre più gravemente minacciato dalle ingiurie del tempo e dall’incuria colpevole dell’uomo, è stato oggetto di una ricerca pluriennale condotta dall’Istituto Regionale finalizzata alla realizzazione di un catalogo completo delle opere: l’Atlante della statuaria veneta da giardino, consultabile online attraverso il sito della Fondazione Giorgio Cini.