Michele Di Stefano, Margherita Morgantin, Agenti Autonomi e Sistemi Multiagente, Quodlibet, 2012
Formulazioni di pretesti per lo sviluppo della performance art si alternano a dense riflessioni sul rapporto tra linguaggio verbale e gestualità nel testo di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin
Michele Di Stefano si occupa di performance art, coreografia e ricerca sonora con il gruppo tetarale MK. Margherita Morgantin è un’artista visiva: i suoi studi prendono avvio da un approfondimento sui metodi di previsione della luce naturale. A partire da questa formazione in fisica tecnica, la sua pratica artistica si declina, in una svariata serie di linguaggi, dal disegno alla performance.
Il titolo del volume, che i due autori pubblicano per l’editore Quodlibet, Agenti Autonomi e Sistemi Multiagente, è mutuato dal nome di un questionario d’esame della facoltà di Ingegneria dell’Informazione. Gli esercizi della prova sono intesi da Michele Di Stefano e Margherita Morgantin come esempi di riferimenti linguistici. Queste tracce hanno il compito di formulare enunciati di partenza per lo sviluppo di performance e di fornire pretesti per indagare il complesso rapporto tra parole e corpi, tra azioni prestabilite e gesti involontari.
Il volume è stato concepito in occasione della seconda edizione di Accademie Eventuali, un progetto formativo dedicato agli studenti delle Accademie di Belle Arti Italiane, tenutosi a Bologna dal 10 al 23 settembre 2012. La manifestazione prevedeva la realizzazione di una serie di laboratori condotti da due artisti provenienti da differenti ambiti disciplinari. Organizzata come se si trattasse di un libro di testo per un seminario sulla performance e sulla fisica dell’accadimento, la pubblicazione fa tesoro delle esperienze maturate sul campo e assume le sembianze di un vero e proprio “sussidiario”, manuale e discorso pedagogico sulle possibilità del corpo. L’intenzione di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin è produrre una serie di istruzioni utili a conoscere, da un lato, la pienezza della differenza nelle dinamiche performative e, dall’altro, il completo vuoto delle possibilità sceniche. L’incontro tra le riflessioni dei due operatori avviene, infatti, in un intervallo di dispersione significante, dove arte ed esperienza si intrecciano. Aleatoria e labile è, in questo senso, la struttura del testo, che si immerge, attraverso brevi indicazioni da manuale, suggestive immagini fotografiche, schizzi e didascalie, nell’enigmatico luogo di avvicinamento di sensualità e logica. Il processo educativo proposto invita il lettore ad entrare nel labirinto di una specifica regione del linguaggio per giungere a ristabilire un equilibrio corporeo inteso come origine e, insieme, motore del discorso.
Definizione, qualificazione e consapevolezza del movimento per recitazione e danza passano attraverso i filtri di una serie di istruzioni. Variazioni programmatiche dell’addestramento degli ufficiali del Naval Special Warfare sono utilizzate come indicatori della necessità di eccezioni nello sviluppo di cambiamenti comportamentali, ambientali e comunitari. Direzionalità e spaesamento sono i due vettori su cui incanalare le intuizioni per gestire e giustificare le decisioni. La corruzione della progettualità diviene, di conseguenza, il metodo per riscoprire la presenza dell’attore secondo princìpi di instabilità e per ricondurre la danza al livello di apprendimento condiviso.
Alcune informazioni segnalano la possibilità di compiere una perfetta simulazione della naturalezza umana attraverso l’appropriazione di un punto di vista che appartiene alla robotica. Una volta costruita, a partire da questi parametri, ogni attività viene analizzata e trasformata, seguendo la prospettiva secondo cui tutto si equivale nell’economia del gesto. Terminologia ordinata in un vocabolario di traduzioni, fotografie di paesaggi e di persone si alternano a riproduzioni di mappe e cartine, quasi a voler indicare la soluzione delle tensioni esistenziali in una conoscenza geografica del corpo come strumento privilegiato di relazione con il mondo circostante.