Arte moderna e Arte contemporanea sono finalmente tornate protagoniste sotto il cielo meneghino con miart 2021 nella sede della Fiera di via Scarampo. Acquirenti, buyers e collezionisti sembra non abbiano rinunciato a vedere le opere d’arte “in presenza”, nonostante ormai tutti si siamo abituati a fruire l’arte virtualmente. L’impressione è stata di un fermento creativo nuovo e positivo. Saranno le stesse gallerie a smentirlo o confermarlo rispondendo alle mie domande, dopo aver tirato le fila di questa edizione, nel prossimo articolo.
La piattaforma miart digital, d’altra parte, ci ha permesso di vivere l’evento su più dimensioni aprendolo al resto del mondo che a Milano non è potuto arrivare. Il carattere internazionale scritto nei geni di miart è stato confermato anche dalla novità del collegamento web diretto con Investec Cape Town Art Fair, la fiera d’arte sudafricana organizzata da Fiera Milano.
Vi parlerò anche del caso della Galleria virtuale latinoamericana UNNO, che non ha mai avuto una sede fisica ed ha deciso di lanciarsi direttamente nel mondo virtuale. Ad oggi, infatti, si è presentata fisicamente solo alla fiera Nomad Circle St. Moritz e alla nostra milanesissima miart. Scopriremo di più in un approfondimento dedicato.
Interessanti poi le opere e i progetti di artisti come Margherita Moscardini, Flavio Paolucci, Giovanni Frangi, Laura Angell, Virginia Leonard e Harriet Riddel, che racconterò nei prossimi articoli.
In definitiva la venticinquesima edizione di Miart ha confermato la sua identità presentando le gallerie suddivise nelle sezioni Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades, Generations. La direzione artistica quest’anno, invece, è stata per la prima volta di Nicola Ricciardi, curatore e critico d’arte contemporanea.
Vi lascio per ora con una breve passeggiata virtuale tra alcune delle opere esposte, che ho selezionato per voi.