Domenica 4 Febbraio 2018 c’è una “Domenica al Museo“, l’iniziativa ministeriale promossa dal decreto Franceschini che da l’opportunità di visitare i musei gratis in tutta Italia.
Ogni prima domenica del mese, i luoghi della cultura statali sono ad ingresso gratuito per tutte le categorie di visitatori. Si parla dunque di:
- aree archeologiche,
- gallerie,
- eventi,
- parchi,
- gallerie
- e giardini monumentali!
I musei comunali che aderiscono sono moltissimi, ma nell’offerta non sono compresi gli ingressi alle mostre. Quindi, se si vogliono visitare una mostra in corso in uno dei musei gratuiti, meglio dare prima uno sguardo al sito ufficiale del museo e della mostra e nel caso chiamare il loro numero di telefono.
Sono infatti, fino ad oggi, pochi i Comuni che hanno deciso di offrire la gratuità d’entrata nella prima domenica del mese. E questo perché, per molte realtà, l’accesso gratuito significherebbe annullare la possibilità di raccogliere il denaro dei biglietti per garantire entrate economiche, che non sono più offerte, a causa dei patti di stabilità e della crisi economica, dai bilanci comunali.
ATTENZIONE ALLE CODE. L’entrata gratuita ai musei provoca, soprattutto nei centri turistici e nelle località maggiori, lunghe file. I picchi di presenze, si raggiungono tra le 11 e le 12 e tra le 15,30 e le 17. Poichè “fare la coda” espone d’inverno, agli eccessi di freddo conviene pianificare l’accesso all’apertura mattutina del Museo – quando, essendo domenica, molti non si sono ancora alzati – o verso le 13-13,30, quando la maggioranza è ferma per una sosta-pranzo.
LE ENTRATE A NUMERO CHIUSO. Qualche museo od area archeologica può prevedere, per ragioni conservative dei reperti o perché i luoghi sono angusti – e pertanto da gestire con accessi limitati -, anche aperture gratuite a numero chiuso. Tutte le indicazioni sono comunque disponibili nel link di ogni singolo museo, che indica se gli accessi sono limitati – non indica invece il contrario, lasciandolo logicamente sottinteso – e vi consente di risolvere preventivamente il problema.
UNA CURIOSITA’ STORICA: TUTTO RISALE ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE
La matrice delle iniziative di apertura dei musei si raccorda a un’antica prassi, legata all’apertura del museo del Louvre, dopo la rivoluzione francese. Il palazzo cittadino dei re di Francia, passato di proprietà alla repubblica, fu aperto alle visite dei cittadini che, in quel modo, si appropriavano idealmente delle opere appartenute al re. Ben presto, oltre a una connotazione di superamento politico dell’ancien régime, all’iniziativa si aggiunse il valore culturale dell’incontro con i capolavori – che nel frattempo vennero accresciuti anche grazie alle prede di guerra – e la connotazione politica della democrazia come “casa di tutti“.
Un’altra curiosità: i musei della provincia francese furono dotati di copie dei principali dipinti, realizzate a mano da altri pittori affinché fosse possibile diffondere una cultura artistica anche nei luoghi distanti dalla capitale. Il museo assumeva pertanto una funzione eminentemente didattica. Il popolo veniva messo al centro di un processo formativo e identitario, poiché, prima di tutto, la cultura è identità. E, curiosità nella curiosità, quelle copie, messe in circolazione, possono costituire un dilemma per gli storici dell’arte e i cultori, in quanto sono realizzate perfettamente. In molti casi si ricorre all’osservazione della tela o dei pigmenti per stabilire il fatto che non si tratta di “multipli” d’autore ma di copie didattiche.
Le Regioni che aderiscono sono: Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Sardegna.
In particolare, per i musei civici di Roma l’iniziativa è riservata a tutti i cittadini residenti nella Capitale e a tutti i residenti nella città metropolitana, esibendo un documento d’identità all’ingresso del museo.
Elenco dei luoghi aperti a Roma:
– Colosseo e Foro Romano / Palatino (ingresso contingentato)
– Museo nazionale Romano (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano)
– Galleria Borghese (sempre obbligatoria la prenotazione)
– Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia
– Galleria Nazionale Arte Moderna
– Museo Boncompagni Ludovisi
– Museo H.C. Andersen
– Galleria nazionale d’Arte Antica Palazzo Barberini
– Galleria nazionale d’Arte Antica Palazzo Corsini
– Galleria Spada
– Museo nazionale di Palazzo Venezia
– Museo nazionale di Castel Sant’Angelo (ingresso contingentato)
– Museo nazionale d’Arte Orientale “G. Tucci”
– Museo nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”
– Museo nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
– Museo nazionale dell’Alto Medioevo
– Museo nazionale degli Strumenti Musicali
– Terme di Caracalla
– Mausoleo di Cecilia Metella
– Villa dei Quintili
– Santa Maria Nova sull’Appia Antica
– Villa di Livia a Prima Porta
– Area archeologica di Veio
– Scavi di Ostia Antica
– Museo Ostiense
– Castello di Giulio II
– Area archeologica del Porto di Traiano
– Villa Adriana a Tivoli
– Villa d’Este a Tivoli
Rimane invece con biglietto d’ingresso a tariffazione consueta il MAXXI.
A pagamento anche la visita al cantiere della Domus Aurea
Al seguente link invece un elenco dettagliato di tutti musei gestiti dal MiBACT e alcuni Musei Civici e Privati:
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