Cosa può offrire Milano all’artista che vuole farsi conoscere? Sta cambiando il modello delle Gallerie d’Arte? Sicuramente il percorso di una artista è determinato dall’incontro con persone che in lui credano e lo sostengano.
Manifiesto Blanco è uno spazio contemporaneo a Milano che ha fatto dell’artista la propria missione. Lo ospita mettendo in mostra le sue opere, lo coccola facendolo conoscere, lo nutre dello scambio con tanti appassionati d’arte, lo diverte organizzando eventi ad hoc.
Sono loro a dirlo. Artisti quotati, artisti che espongono per la prima volta a Milano, artisti a cui va l’omaggio dei milanesi per la loro carriera (ad esempio il viaggio nella pittura di Giorgio Albertini nella ricorrenza del 50° anno di attività) o artisti stranieri (come Agustín Olavarría che da tanto tempo mancava sul palcoscenico milanese). Ecco la conferma nelle parole di alcuni di loro.
Luca Conca, pittore figurativo che si sofferma su soggetti non usuali, portò in mostra a Manifiesto Blanco “Il velo dipinto”. (www.lucaconca.com)
“Caso unico tra le gallerie che ho conosciuto, ogni persona del team ha il suo compito: visita in studio, aspetti logistici, curatela, allestimento, comunicazione tradizionale, canali social… E’ una Galleria inserita nella contemporaneità, uno spazio aperto e non ingessato, luogo di incontro e mediazione tra artista e collezionista, con professionalità e slancio.”
A distanza di due anni Luca Conca ha deciso di tornare nello spazio di Via Benedetto Marcello con una personale “Lungo Addio” dal 30 Marzo al 28 Aprile.
Si tratta di un addio pittorico ai luoghi familiari visti dalla finestra del suo studio. Luca, che nelle sue opere ha sempre lavorato “con la testa”, per la prima volta si abbandona ad un approccio sentimentale. In questa mostra troveremo paesaggi “sinceri”, dipinti senza il filtro del pensiero che cerca sempre di interpretare ciò che l’occhio vede. La ricerca della luce giusta, dell’equilibrio della composizione, dell’atmosfera…non troverete nulla di tutto questo. Nulla che modifichi la realtà. Anche se Luca è un pittore da studio, ha deciso di dipingere semplicemente il paesaggio che si trova di fronte tutti i giorni, nel percorso che lo porta al suo studio e che dal suo studio si offre allo sguardo.
Flavia Faranda, ha inaugurato la galleria nel Gennaio 2016 con la sua mostra di fotografia “Città visibili” (www.flaviafaranda.it/cittavisibili). Qualcosa di più di un reportage di viaggio. Sono percezioni e ritratti di quattro città italiane. “Dopo aver girato l’Italia e aver partecipato a diverse collettive, Città visibili è stata la mia prima personale a Milano. C’è stata una grande condivisione con il team, molto affiatato, che ha trattato con molta cura la mia mostra come se fosse stata una loro creatura”.
Il fotografo Carlo Cattadori ha presentato “Transumanza”, la seconda mostra allestita nello spazio e la prima volta in una Galleria D’Arte dell’artista. (carlocattadori.blogspot.com) “Attraverso la mia mostra ho potuto trattare un tema inusuale in una Galleria d’Arte, difficile da far accettare e pubblicare se non sei un artista quotato. Ho selezionato poche fotografie, rispetto all’abbondante materiale di partenza, per creare una narrazione di sintesi che fosse efficace. Ho avuto un grande aiuto dal team nell’allestimento. E’ stato molto piacevole lavorare con loro e, cosa atipica, trovare in una Galleria d’Arte un punto di incontro per confrontarsi con altri artisti, anche molto distanti da me per visione e attitudini”.
Nel passato, presente e futuro di questo nuovo concetto di Galleria, che si tratti di scultura, fotografia o pittura, l’equazione non cambia: a fare la differenza sembra sia l’approccio e la passione del team, un tramite tra creatività e mercato, e l’uso delle nuove tecnologie per diffondere l’arte con un linguaggio contemporaneo. In uno spazio a Milano che attira anche chi di solito non frequenta una Galleria d’Arte privata.
Manifiesto Blanco
Via Benedetto Marcello, 46
Mamma mia, Diana, che ritratto stupefacente!
Noi lavoriamo con passione professionale a questo progetto completamente “volontaristico”, utilizzando il poco tempo libero di ciascuno (anche notturno, quando siamo alle strette con le scadenze dell’organizzazione di una mostra), sfruttandolo al meglio grazie al coordinamento tra noi e la condivisione dell’obiettivo finale.
E’ bello che tu sia riuscita a percepire tutto questo e a trasferirlo nel tuo bellissimo articolo!
Grazie infinite, come sempre, per la tua attenzione e sensibilità.