Mandelli e Labanto per Azimut ci portano nello spazio attraverso gli specchi
Come scopriremo gli alieni? Guardando attraverso gli specchi. Appunto, “Dove sono tutti quanti?” è l’esposizione che ci lancia in orbita, verso l’infinità dell’universo. Il lavoro si appella al paradosso di Fermi: esistono gli alieni?
Gli specchi anticati di Labanto (di Francesca Brinatti) si vestono delle stelle, serpenti e astronauti di Cristina Mandelli. “Fuoriclasse” è il ciclo di esposizioni di Daniele Galliano. Infatti il curatore ha scelto artisti usciti di scena per lavorare nell’artigianato, nel design, nella grafica, che hanno mantenuto vivo il loro talento artistico. Ecco i lavori a “Quattromani” per inaugurare la Conserveria Pastis nel cuore del Quadrilatero Romano a Torino.
Lo spunto proviene da alcuni libri di meccanica quantistica di cui si sono interessate le due donne. Ed è proprio con l’uso di specchi ci mostrano la “stanza” limitata in cui viviamo e l’infinito sulle nostre teste, che ci accomuna, ci rende uguali: lo spazio cosmico.
Inoltre dal macro al micro, partendo dallo spazio infinito che si riflette nel micro
vi è un’espressione della forza attrattiva che lega le microparticelle della materia. Le particelle hanno vita energetica di per sé, ma hanno senso solo se sono attratti fra loro.
Infine un grande caleidoscopio invita ad immergerci nel mondo degli specchi. Infatti al suo interno il tempo viene dilatato, non è più regolare, ci si perde alla ricerca di creature misteriose nascoste in una costellazione di rombi e giochi di immagini riflesse.
La Conserveria Pastis è caldo e accogliente, ma lo spazio dedicato alle esposizioni, grazie al gioco di specchi e rombi, triplica. Incredibile come uno specchio possa farti volare via lontano come un astronauta.