Nell’ambito del festival Poetrification a Torino, a cura di Neutopia_Piano di Fuga dalla Rete, l’artista belga Luc Fierens espone dal 3 al 14 maggio presso lo spazio Comodo64 di Ivan Cazzola, in via Bologna 92/A. Per l’occasione, Canale Arte presenta un testo teorico-creativo dedicato al suo ri-allestimento di “Punti di Vista e di Partenza”, installazione proposta quest’anno per una mostra alla Fondazione Berardelli, con catalogo arricchito da testi di Margot Modonesi e Davide Galipò. La mostra torinese, in collaborazione con la Fondazione Berardelli di Brescia e a cura di Margot Modonesi, ospita anche i lavori di poesia visiva di Elisa Camurati e Raffaella Formenti. Poetrification si è svolta a Torino fino al 5 maggio con letture e performance nelle sedi del Comodo64, Bunker e nei luoghi di Barriera e Aurora. La mostra S.P.A.M. con Raffaella Formenti, Luc Fierens e Elisa Camurati continua fino al 14 maggio.
La necessità di esposizione anima anche le più intime ragioni di espressione e comunicazione. Creare significa formulare un piano di livello sempre superiore: tramite stravolgimenti, strappi, giustapposizioni, inserti. L’ironia si muove come un flusso, in continua presentazione di tappe, momenti, esercizi di svincolamento, nuove cornici di presentazione momentanea. Accanto, la ricerca del contatto tesse le proprie trame, legandosi e scindendosi dall’opera: per attimi, fondendo in sé struttura e sostanza. L’invito si fa evento, l’involucro contenuto, la pagina poesia: il resto incuba le ragioni ultime intorno, per ogni dettaglio, aggiunta, omissione.
Luc Fierens instaura innanzitutto un dialogo con l’altro da sé: in soliloquio perennemente edificante e rifondante; in colloquio sorprendente, innalzante nelle letture che dai margini portano il discorso al centro e viceversa. Il punto di vista è sempre un incominciamento, da cui le cose nascoste piano piano saranno svelate, per cui il tratteggio di un nuovo linguaggio dalla lallazione si manifesta stabilmente in coinvolgente sintassi. Le immagini si fissano sullo spartito, soluzione armonica, dove le altezze e i vuoti della parola trovano il vero motivo di risuonare.
Luc Fierens è un collagista e un poeta visuale belga. Il carattere provocatorio delle sue opere, prodotte a partire dai primi anni Ottanta, ha fatto sì che si confacesse a lui l’epiteto di Fierens l’enfant terrible. Giovane, rispetto ai più grandi esponenti delle Neoavanguardie internazionali, ma “terribile” nel portare avanti con lo stesso impegno e radicalismo il messaggio custodito nelle sue opere.
La sua avventura nell’universo della sperimentazione verbovisuale prende avvio dall’84 quando fonda la rivista Parallel e sempre nello stesso anno diventa un mail-artist. Attraverso questi canali entrambi clandestini e liberi da qualsiasi tipo di restrizione ideologica entra in contatto dapprima con i membri di Fluxus, che segue per qualche tempo, e dopo con i grandi della Poesia Visiva. Nella sua vita entra in contatto attraverso la corrispondenza d’artista con artisti di fama internazionale come Shozo Shimamoto, Christo, Clemente Padin, Ken Friedman, Emily Harvey.
L’avvicinamento all’esperienza tutta italiana della Poesia Visiva avviene a partire dagli anni Novanta quando comincia a frequentare Sarenco e la città di Brescia, il quale lo inserisce in due mostre collettive presso lo Studio Brescia Arte Contemporanea – Tre poeti d’Europa. Calleja/ Clavin/ Fierens (2004) e Alfabeti (2007). Da quel momento collabora anche con altre realtà e collezionisti, come la stessa Fondazione Berardelli. Con la Fondazione partecipa, nel 2009, alla mostra collettiva Omaggio a Lotta Poetica. 74 artisti e una rivista e ha anche realizzato un workshop sul collage presso la LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia.
Le sue pubblicazioni e opere si possono trovare nei grandi archivi di The Sackner Archive of Concrete and Visual Poetry di Miami e di Artpool di Budapest, nelle librerie del MoMa e dell’università di Buffalo, nei musei come il Mart di Rovereto e nelle collezioni private.