All’anteprima milanese del nuovo film Disney, Sebastian Burdon, in arte Whatshisname, ha presentato la sua rivisitazione di Mufasa e Simba
In occasione dell’anteprima italiana del film “Il Re Leone”, che uscirà nelle sale il 21 agosto, nella cornice dello splendido cortile dell’Anteo Palazzo del Cinema di Milano gli ospiti hanno potuto apprezzare l’opera omaggio al grande classico Disney dello street artist polacco, londinese d’adozione, Sebastian Burdon, noto al pubblico con lo pseudonimo Whatshisname.
L’artista ha raffigurato le sagome di due personaggi cardine della storia, i leoni Simba e Mufasa, che come due eroi dell’infanzia riaffiorano dalle profondità della memoria.
“Quando ho saputo che Disney stava presentando il nuovo film in live action Il Re Leone ho avuto l’ispirazione per questa nuova serie con Simba e Mufasa – ha dichiarato lo street artist. – Una soddisfazione incredibile, vederla esposta durante l’anteprima milanese del film. E anche l’opportunità per tutti di far riemergere i nostri eroi dal profondo della memoria”.
L’ opera ispirata al Re Leone, realizzata su stampa giclée fatta su carta Somerset Velvet, fa parte di una serie originale più ampia dell’artista, dal titolo “GONE”, dedicata appunto agli eroi dell’infanzia oggi quasi dimenticati. La prima versione mai realizzata è quella del celebre Mickey Mouse.
“Ho iniziato a lavorare al progetto GONE alcuni anni fa – ha raccontato Whatshisname. – Il mio desiderio era quello di mostrare personaggi dei cartoni animati che durante l’infanzia ritenevamo nostri amici ed eroi ma che nel corso degli anni sono diventati un ricordo sbiadito. Solo una sagoma indistinta di quello che erano”.
Designer polacco che vive a Londra, riconosciuto a livello internazionale per la sua arte digitale dall’estetica unica e contemporanea, capace di portare gioia agli spettatori ma anche di celebrare un’alternativa all’ordinario, Sebastian Burdon ha iniziato la sua carriera artistica già all’età di 7 anni con le prime opere in formato digitale.
Dopo essersi trasferito a Londra nel 2006 e aver lavorato come assistente e consulente per artisti britannici, ha iniziato a firmare con lo pseudonimo “What’s His Name” opere e sculture realizzate con una grande varietà di mezzi, tra cui inchiostro, grafica e stampa 3D.
Il lavoro di Burdon è stato acclamato a livello internazionale, le sue opere sono esposte nelle gallerie più importanti di città come Londra, New York, Hong Kong, Singapore, Verona e Berlino. Tra le sue ultime esibizioni, anche la Saatchi Gallery di Londra.