La mostra su Regge dal 17 febbraio alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina
Scriveva Tullio Regge: “È un fatto noto che le strutture che hanno un profondo senso geometrico sono anche esteticamente splendide”. Proprio a questa meraviglia, a questa ennesima espressione dell’infinita curiosità del fisico e matematico nativo di Borgo d’Ale, in provincia di Varese, è dedicata la mostra che celebra la parte più onirica e creativa del suo genio, “L’infinita curiosità. Il computer di Tullio Regge: penna e pennello”.
Dal 17 febbraio al 18 marzo alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, l’esposizione omaggia gli aspetti più creativi di Regge, ed è una perfetta appendice de “L’infinita curiosità. Un viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge”, aperta fino al 18 marzo, organizzata dal Sistema Scienza Piemonte e ospitata all’Accademia delle Scienze di Torino. Entrambe le mostre sono realizzate con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Nell’elegante Sala azzurra dell’Accademia, in mostra exhibit e disegni che consentono al visitatore di entrare in un’atmosfera visionaria e apprezzare una parte del lavoro del grande fisico forse meno conosciuta ma non meno affascinante.
Il suo eclettismo quasi leonardesco l’ha portato a cimentarsi con l’arte digitale e con il design, in anni in cui la tecnologia informatica muoveva i primi passi. Il computer – o calcolatore, come spesso lo chiamava – gli dava la straordinaria libertà di giocare con forme e colori sfruttando le sue conoscenze matematiche.
“Ho sempre desiderato – scriveva – produrre immagini per comunicare con gli altri e in questo sono stato sempre frustrato dalla mia incapacità di tenere in mano una matita o un pennello. Per me è impresa penosa se non impossibile il disegnare a mano un prisma o un cubo, e invece è facilissimo dare le coordinate cartesiane e trarre un’immagine usando un calcolatore”.
Oggi del lavoro di Regge in questo senso ci resta una produzione di disegni vasta e particolare, custodita dalla famiglia e dagli amici (a cui il grande scienziato spesso li donava), che mescola astrazioni matematiche, computer grafica e senso dell’umorismo. La sua “bricolarte”, come amava chiamarla, è fatta di elaborazioni grafiche tridimensionali per le quali trovava sempre titoli divertenti e provocatori, a volte polemici.
Campeggia al centro della mostra la “scatola di Tullio Regge”, riproduzione in scala gigante di uno strumento che lo scienziato usava per realizzare i modelli tridimensionali. Alle quattro pareti laterali di un cubo di legno, Regge applicava il grafico di una curva algebrica e collegava alcuni suoi punti opportunamente scelti con segmenti di fil di ferro, dando vita allo sviluppo di superfici complesse.
In un angolo della sala è ricostruita la scrivania dello scienziato piemontese, sui cui è appoggiato il computer con il quale sono stati realizzati tutti i disegni (il visitatore potrà rendersi conto della difficoltà di costruire figure complesse con uno strumento tanto “primitivo”, almeno per gli standard moderni). In un altro angolo, viene proiettata a ciclo continuo una selezione di opere.
Completa la mostra “Dentro le forme”, un viaggio interattivo nei disegni di Regge che il visitatore compie a bordo di una bicicletta. Questa installazione, realizzata per l’edizione 2017 del Festival della Scienza di Genova, permette di esplorare virtualmente una selezione di disegni e di altri progetti del fisico, ricreati come ambienti 3D. Il visitatore inforca una bici e con questo mezzo si aggira in affascinanti, e a volte surreali, ambienti virtuali.
In attesa del proprio turno, è possibile riposare su un’altra delle creazioni di Tullio Regge: la poltrona Detecma, realizzata sulla base di una curva, la “ciclide di Dupin”, che il fisico considerava particolarmente elegante.
L’INFINITA CURIOSITÀ. IL COMPUTER DI TULLIO REGGE: PENNA E PENNELLO
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti | Via Accademia Albertina 8. Torino
Lun – dom, 10-18
Chiuso mercoledì
Ingresso libero