I transatlantici che hanno fatto la storia, le innovazioni, il design in “Ocean Liners: Speed & Style” a Londra
L’età d’oro dei viaggi transoceanici e dei transatlantici, e l’impatto internazionale che questi hanno avuto sulla cultura e i costumi, per la prima volta in mostra. “Ocean Liners: Speed & Style”, inaugurata il 3 febbraio, resterà aperta al Victoria & Albert Museum di Londra fino al 10 giugno, e in contemporanea anche al Peabody Essex Museum di Salem, in Massachusetts.
Prima mostra di questo tipo al mondo, esplora tutti gli aspetti del tema: dal design delle grandi navi, definite all’epoca veri e propri “palazzi galleggianti”, all’ingegneria, dall’architettura e l’arredamento degli interni fino alla vita a bordo, tra moda e costume.
“Siamo lieti che sia questa sfolgorante esibizione, la prima a esplorare il design internazionale e l’impatto culturale del transatlantico, ad aprire il 2018 del nostro museo – ha dichiarato il direttore del Victoria & Albert Museum, Tristram Hunt. – La mostra racconta storie nascoste di alcune delle navi più lussuose e famose al mondo, dal Titanic alla Normandie e alla Queen Elizabeth 2 (QE2). Sono oltre 100 anni che il V&A Museum lavora alla sua collezione di oggetti e manufatti a tema, e questo ha fatto sì che avessimo una grande quantità di materiale su cui lavorare”.
Oltre 250 gli oggetti esposti: disegni, sculture, modellini di navi insieme a complementi d’arredo, pannelli delle pareti provenienti dai transatlantici, tessuti, fotografie, manifesti e filmati. Alcuni di questi non sono mai stati visti in Europa dal momento della partenza delle navi e vi torneranno per raccontare la storia degli spettacolari vascelli che hanno rivoluzionato i viaggi oceanici dalla metà del XIX secolo fino alla fine del XX.
Tra i pezzi più interessanti, una tiara di Cartier recuperata dall’affondamento della Lusitania nel 1915, e un frammento di un pannello di un salotto di prima classe del Titanic, che torna nel Regno Unito per la prima volta dal suo viaggio inaugurale nel 1912. Ma anche uno splendido pannello interno del transatlantico francese Normandie, creato da Jean Dunand, celebre artista Art Deco; il dipinto di Stanley Spencer “The Riveters”, appartenente alla serie “Shipbuilding on the Clyde” (1941); il sontuoso bagaglio Goyard del Duca di Windsor.
I transatlantici, le macchine più grandi della loro epoca, diventarono il simbolo del progresso e della modernità del XX secolo. La mostra londinese ospita anche opere di artisti, designer e architetti che si sono ispirati per queste ai vascelli, come Le Corbusier, Albert Gleizes, Charles Demuth e Eileen Gray.
“L’epoca d’oro dei transatlantici è tramontata da tempo, ma nessun mezzo di trasporto è stato tanto romantico o straordinario – ha spiegato la curatrice Ghislaine Wood. – Dopo tre anni di lavoro per l’allestimento siamo lieti di poter proporre al pubblico un percorso che mostrerà come, queste grandi navi, abbiano dato forma al mondo moderno in diversi modi”.
A partire dalla nave a vapore di Brunel, la Great Eastern del 1859, la mostra racconta la storia della costruzione e del design di alcune navi memorabili e lo sviluppo a cui è andata incontro l’estetica, in linea con quella del periodo. Si passa dagli interni Beaux-Arts della Kronprinz Wilhelm, del Titanic e della sua nave gemella, la Olympic, ai palazzi galleggianti Art Deco, la Queen Mary e la Normandie, fino al modernismo razionalizzato della SS United States e della QE2.
E poi ci sono i passeggeri famosi e i grandi stilisti che attraverso i transatlantici hanno promosso le loro creazioni e collezioni. In mostra l’abito di Christian Dior indossato da Marlene Dietrich al suo arrivo a New York a bordo della Queen Mary nel 1950, e uno da sera dello stilista francese Lucien Lelong indossato durante il viaggio inaugurale della Normandie nel 1935. Ma anche il più importante flapper dress della collezione del V&A Museum, disegnato da Jeanne Lanvin, e appartenuto a una ricca americana di nome Emilie Grisby, che viaggiò con regolarità tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti a bordo di Aquitania, Olympic e Lusitania negli anni ‘10 e ‘20.
La storia dei transatlantici è anche la storia di importanti artisti e designer che ne hanno realizzato gli interni e gli arredi, spesso dimenticati, come William De Morgan, Richard Riemerschmid, Jean Dunand, Edward Bawden e Edward Ardizzonm.
“Ocean Liners: Speed & Style” permette anche di analizzare i cambiamenti politici e la rivalità internazionale che si sono sviluppati in oltre cento anni, quando le grandi navi divennero vetrine diventate galleggianti per sfoggiare la profondità dell’ingegno nazionale. E naturalmente il versante sociologico del viaggio, con i cambiamenti a cui andarono incontro le strutture a bordo, la divisione in classi, la democratizzazione, lo sviluppo di attività ricreative nel XX secolo. Spazio anche alle strategie promozionali messe in atto dalle compagnie di navigazione, quando ai viaggi migratori si sostituirono quelli fatti per puro piacere.
Il transatlantico ha trovato spazio, nel corso degli anni, nella cultura, nella letteratura e nel cinema, basti pensare al film distopico di Ronald Neame “L’avventura del Poseidon” (1972) e al pluripremiato “Titanic” (1997) di James Cameron (1997), ad oggi una delle pellicole di maggior successo della storia. Basta questo, forse, a trasmettere l’idea di quanto il romanticismo e la magia dei vecchi “palazzi galleggianti” sopravviva ancora oggi.
Ocean Liners: Speed & Style
Room 39 and the North Court
Victoria & Albert Museum | Cromwell Road, London SW7 2RL
3 febbraio – 10 giugno
Lunedì-domenica 10.00 – 17.45
Venerdì 10.00 – 22.00
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