martedì , 3 Dicembre 2024
Marco Sauro - Argento. Argento è il riflesso del mare, è la luce amica del faro, è il colore prezioso dei nostri pensieri, è l’approdo dei naufraghi, è lo specchio della nostra anima, la nostra isola, l’isola del tesoro.

Le Tappe di Marco Sauro

La Galleria della Tartaruga ospita nuovamente, dopo una pausa di oltre dieci anni, una mostra personale di Marco Sauro, pittore proveniente dal mondo della grafica e originalissimo nella composizione delle sue opere.


Marco Sauro, Il Capo Riposa – acrilico su tela, cm. 90×120

Per comprendere la pittura di Marco Sauro è essenziale leggere alcuni passi salienti della presentazione in catalogo
dello storico dell’arte Tomaso Montanari: “I luoghi, i territori, gli oggetti sono testimoni e custodi del tempo – scrive Sauro –. Bisogna saperli ascoltare, osservare, rispettare». E i suoi quadri, le ‘tappe’ del suo viaggio, sono altrettanti tentativi di imprigionare quei luoghi e quei territori: un tentativo riuscito, prima ancora che sul piano artistico, su quello spirituale.

Marco Sauro – Argento.
Argento è il riflesso del mare,
è la luce amica del faro,
è il colore prezioso dei nostri pensieri,
è l’approdo dei naufraghi,
è lo specchio della nostra anima, la nostra isola, l’isola del tesoro.

Vita e anima dei luoghi: quasi a scoprirne il genio, l’identità unica, profonda e irriducibile. Ma anche, inestricabilmente, vita e anima di coloro che li vivono, o che li visitano, accogliendoli nella propria vita materiale e
spirituale. E poi c’è, quasi in ogni quadro, l’esplicitazione della tavolozza dei colori: un campionario, una scala che dichiara gli ingredienti, una ricetta, uno schema di montaggio. O, meglio: le istruzioni per un ri-montaggio. Per sapere – anche tra tanti anni – quali colori, quali sapori, quali odori rievocare, rivedere, riassaporare nella memoria: proprio come era capitato a Camus.

Marco Sauro, Nasone – acrilico su tela, cm. 100×70

E infine l’aspetto più ovvio, ma paradossalmente meno evidente per chi vede questi quadri per la prima volta: le
iscrizioni. Le lunghe inserzioni manoscritte: belle come le iscrizioni cufiche nelle aureole dei santi di Gentile da
Fabriano, ma, al contrario di quelle, programmaticamente illeggibili. Parole, annotazioni, appunti che ci fanno capire
che stiamo sfogliando le pagine colorate di un taccuino: monumentale, e insieme privatissimo.

Marco Sauro: graphic designer, art director, disegnatore, costruttore di immagini. Il progetto grafico come prima espressione del comunicare. Il segno che va oltre la forma e diventa contenuto. La cultura dell’immagine come principale e indispensabile punto di riferimento di qualsiasi processo creativo.

Mettere in ordine, dunque: fissare nel segno, e nel colore. Per organizzare la memoria, certo. Ma anche per oggettivare, per tirare fuori, per non dover tenere tutto dentro. Per riuscire a dimenticare, sì: ma sapendo di poter poi recuperare quella memoria, riattivare una sensazione, rivivere un’emozione.

Marco Sauro, France98 Mondiali di Calcio.

In un passo celebre del Giardino dei Finzi Contini, Giorgio Bassani fa raccontare al protagonista: «Essendomi capitato di leggere in uno dei taccuini stendhaliani queste parole isolate: All lost, nothing lost, di colpo, come per miracolo mi ero sentito libero, guarito». Arriva dunque da altri taccuini – quelli di Stendhal – la morale di ogni lungo viaggio che ormai abbiamo finito, e solo apparentemente dimenticato: quando tutto è perduto, nulla va perso. Ed è allora che ci sentiamo liberi. Che ci sentiamo guariti.”

MARCO SAURO / TAPPE

Marco Sauro è un partner per enti, istituzioni, aziende a cui offre un rapporto personale e costante, dalla progettazione alla realizzazione di ogni lavoro.

Oggetto: Mostra personale di Marco Sauro – dipinti
Mostra a cura di: Marco Pezzali
Presentazione in catalogo di: Tomaso Montanari
Luogo: Galleria della Tartaruga – via Sistina, 85/a – 00187 Roma

Telefono/fax: 06 6788956
Sito web: www.galleriadellatartaruga.com
E-mail: info@galleriadellatartaruga.com
Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2018 alle ore 18.00
Durata della mostra: dal 26 gennaio al 5 febbraio 2018

Orario d’apertura: 10-13  e  16.30-19.30  –  Chiuso i festivi ed il lunedì mattina

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