Kuniyoshi “Il visionario del mondo fluttuante”. Colori, realismo, grande ricchezza di dettagli, scene affollate e soprattutto l’elemento fantastico caratterizzano le silografie policrome (nishikie) di Kuniyoshi
Girando tra le oltre 160 stampe in mostra esposte a nudo ovvero senza cornice, una delle particolarità della mostra, ci rendiamo conto del perché definirlo “Il visionario”: non c’è limite tra il mondo reale e quello fantastico. “Il suo surrealismo è così reale da essere quasi palpabile”. Rossella Menegazzo, curatrice della mostra.
Forse ancora non molto conosciuto in Italia, dove per la prima volta è dedicata a lui una mostra, Kuniyoshi ebbe un grande successo nel Giappone di metà ottocento, e lo ha ancora oggi. Fu del resto molto abile nella scelta dei soggetti da rappresentare e nell’aggirare i vincoli della censura dello Shogun.
Se Hokusai è universalmente conosciuto per le 36 vedute del Monte Fuji (1830-32), Hiroshige per le 53 stazioni di posta del Tōkaidō (1833-34), Utamaro per le sue beltà femminili (1792-1797), Kuniyoshi è diventato famoso per i suoi gatti e gli eroi del romanzo Suikoden.
Si narra che nella sua vita reale ogni giorno avesse almeno una decina di gatti che gli stavano intorno e nella sua casa un piccolo altare buddista per i felini defunti. Li rappresenta mentre giocano con il Kimono di una figura femminile, sotto forma di fantasmi o nelle vesti di geishe e guerrieri. Li usa per illustrare proverbi o formare caratteri calligrafici. Molte sono le leggende e parabole giapponesi che riguardano i gatti, considerati anche demoni pericolosi che si trasformano in varie sembianze per ingannare gli uomini.
I personaggi che popolano le sue stampe di eroi e guerrieri (mushae) sono giustizieri, che difendono il villaggio contro la corruzione e le ingiustizie. I tatuaggi rappresentati sui loro corpi diventano fonte di ispirazione per i contemporanei, le stampe stesse vengono tradotte in tatuaggio. Siamo nella metà dell’800 e grazie a lui i tatuaggi si diffondono in tutto il Giappone. Kuniyoshi ha dato origine ad un universo immaginario, che noi oggi ritroviamo nella cultura pop contemporanea, in manga e anime (film di animazione giapponesi).
Sia i gatti che gli eroi hanno un’intera sezione della mostra a loro dedicata.
Figlio di tintori Utagawa Kuniyoshi (1797 – 1861) cresce in mezzo ai colori, che ritroviamo oggi nelle opere di questa mostra. A 12 anni entra già a far parte della scuola Utagawa da cui prende il nome e si specializza nella realizzazione di ritratti di attori del teatro kabuki (yakushae) e beltà femminili (bijinga). Studia i manuali scientifici occidentali, che erano arrivati in Giappone verso la metà del ‘700 per volere dell’ottavo Shogun, Yoshimune, uomo illuminato che aveva aperto i porti al commercio con le navi olandesi. Riprende intere scene illustrate nei manuali ed anche le tavole delle favole illustrate di Esopo, per trasformarle nello stile delle stampe del mondo fluttuante (ukiyo-e).
Gli animali sono tanto i soggetti di rappresentazioni realistiche quanto protagonisti di parodie dei principali temi delle stampe dell’ukiyo-e e del quartiere del piacere di Edo (Yoshiwara). Kuniyoshi rappresenta sia gli animali della tradizione della pittura giapponese, ad esempio pesci rossi e carpe (simbolo di forza vitale e coraggio), sia animali mitici e fantastici.
Utagawa Kuniyoshi, Miyamoto Musashi uccide una balena gigante, 1847
“Sono particolarmente affezionata a questa stampa e mi sono battuta perché fosse scelta a rappresentare la mostra nel catalogo ufficiale.
Qui Kuniyoshi rappresenta Miyamoto Musashi maestro di arti marziali, samurai (il più famoso di tutto il Giappone) e artista, di cui rimangono oggi dipinti ad inchiostro. Qui è rappresentato in veste di eroe, secondo un’iconografia classica giapponese, che con la sola katana (spada) combatte l’enorme balena. Kuniyoshi sfrutta a pieno il formato del trittico, dalla coda alla testa l’animale occupa tutto lo spazio disponibile. L’effetto a pois bianchi sulla pelle della balena e il disegno che tratteggia la pinna, sembrano quasi richiamare alla mente il furoshiki (quadrato di stoffa), che viene utilizzato in Giappone per legare i regali. Unica, e caratteristica del suo stile, è la tecnica che utilizza in questa silografia. Rende la rotondità del ventre della balena con una sfumatura in verticale di inchiostro solo nero. Kuniyoshi è un maestro nel restituirci nei tratti più minuti il realismo degli animali, che poi però dipinge grandissimi rendendoli surreali”. Rossella Menegazzo, curatrice della mostra
La rappresentazione della natura (yamatoe), che nell’estetica giapponese si carica di significati filosofici e religiosi, è trattata da Kuniyoshi in modo realistico, nel più piccolo dettaglio, anche quando il soggetto attinge dal suo immaginario. “Solo pochi tratti, ma quante diverse tipologie di acqua riesce a rappresentare Kuniyoshi! Vi invito ad osservarle nelle stampe in mostra. Arriva a rendere la trasparenza dell’acqua nelle profondità marine, attraverso tratti sottili e diverse tonalità di blu e azzurro. In alcune silografie cita anche l’artiglio della “Grande onda” di Hokusai, ma le sue rappresentazioni dell’acqua sono più plastiche e compositive”. Rossella Menegazzo, curatrice della mostra.
Studiati per essere divertenti ma anche e soprattutto per vendere e aggirare i divieti della censura, sono i suoi ritratti a mezzo busto (ōkubie). Frutto della sua sfrenata fantasia, i ritratti sono in realtà composti da figure umane in varie posizioni. Queste figure illusionistiche, che ricordano la maniera dell’Arcimboldo, lo hanno reso molto famoso in occidente.
Queste meravigliose stampe giapponesi sono valorizzate dai colori dell’allestimento, che via via utilizza la tonalità dominante presente nelle silografie. “La particolarità di questo nuovo allestimento è che le silografie sono esposte a nudo. È possibile vedere il reale valore delle opere e il grande lavoro che c’è dietro il processo di stampa, la qualità della carta fatta a mano, il numero di colori e quindi di matrici utilizzate, anche le imperfezioni”. Rossella Menegazzo, curatrice della mostra
La mostra, prodotta da MondoMostre Skira, presenterà la produzione di Kuniyoshi nella sua interezza attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti da un’unica collezione giapponese la Masao Takashima Collection di Tokyo. Il percorso si divide in 5 sezioni tematiche: “Beltà”, “Paesaggi”; “Eroi e guerrieri”, con una speciale sotto sezione dedicata ai 108 eroi Suikoden, “Animali e parodie” e “Gatti”.
Kuniyoshi “Il visionario del mondo fluttuante”
Dal 4 Ottobre 2017 al 28 Gennaio 2018
Milano, Museo della Permanente, via Filippo Turati 34
ORARI
tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
GIORNI E ORARI STRAORDINARI
1 – 2 novembre; 8 dicembre; 25 – 26 dicembre; 1 e 6 gennaio
dalle ore 9.30 alle 19.30