Kokin, traducibile dal giapponese in “Tempi antichi e moderni” è il tema della mostra, che potrete visitare alla Galleria Paraventi – Galleria Nobili PROROGATA fino al 14 Luglio. 16 gli artisti presenti, ciascuno di loro con un libro d’artista, dove la parola non è scritta e prevalgono forme astratte di linguaggio, e una piccola opera a parete. Le interviste ad artisti giapponesi e italiani, al curatore Matteo Galbiati e alla gallerista Raffaella Nobili, saranno una traccia per la visita, ma anche per comprendere ed apprezzare il libro d’Artista come oggetto d’arte.
Antico a contemporaneo si alternano, artisti giapponesi e italiani affrontano il tema del tempo, delle stagioni, della ciclicità per poi tradurli nel proprio stile. Passato e Presente. Alcuni artisti hanno tradotto il concetto nella stratificazione del tempo e dei ricordi.
“Nella scelta degli artisti sia giapponesi che italiani abbiamo voluto dare spazio a grandi maestri, come Gabriella Benedini, e giovani emergenti. Generazioni, linguaggi ed espressività diverse sono accomunati da un’identità poetica. Un’idea di leggerezza lirica accomuna tutti i lavori: l’idea di una poesia dell’immagine. C’è matericità, forza ed espressività in alcuni lavori; ma armonia, poesia e liricità sono sempre presenti”. Matteo Galbiati
L’idea della mostra nasce dalla lunga esperienza della Galleria Paraventi – Galleria Nobili negli oggetti d’arte giapponesi e dalla volontà di mettere a confronto la sensibilità di due culture diverse sul libro d’artista, alla ricerca di affinità e punti di contatto. “Il libro come oggetto d’arte ma anche come veicolo di messaggi poetici. Strumento di un escursus interiore, che ci apre all’universo dell’artista affinché diventi anche un po’ il nostro”. Raffaella Nobili
Si vuole dare identità artistica ad un oggetto, il libro, che è legato ad un altro codice espressivo e di linguaggio. In occidente il libro nasce per trasmettere il pensiero e documentare la storia attraverso la parola scritta, eventualmente accompagnata da immagini, e ha sempre avuto una sua formalità. In Giappone sin dall’antichità il libro conteneva poesie e immagini ed era considerato già un oggetto d’arte.
In questa mostra è possibile toccare e sfogliare i libri d’artista. “E’ un progetto d’allestimento inusuale, in cui dominano casualità e leggerezza, poesia e fluidità, nel rispetto dell’estetica giapponese dei pieni e dei vuoti. Gli scaffali, posti ad altezze diverse e non lineari, creano un’ipotetica biblioteca. L’asimmetria e l’irregolarità creano un ritmo. Volevo che fosse una sorta di pentagramma”. Matteo Galbiati
Shoko Okumura
Il primo Libro d’Artista che vi presento si intitola “Le traccie nell’anima viaggio con Basho” di Shoko Okumura.
“Ho creato il libro con materiali tradizionali in uso già nel 1100. Le pagine sono composte da piccoli disegni realizzati in foglia d’oro, pigmenti e inchiostro di china su una cara giapponese molto prestigiosa, Kumohada – maschi, prodotta ancora secondo tecniche antiche di secoli.
Ho preso ispirazione dal libro <Okuno hosomichi> di Basho Matsuo, scrittore molto importante che ha creato la poesia giapponese Haiku.
Nella nostra cultura la vita è assimilata ad un viaggio: incontriamo persone, visitiamo luoghi, facciamo esperienze. Basho Matsuo alla fine della sua vita decide di partire per un viaggio e di scrivere un libro.
Sono stata colpita in particolare da un capitolo, per me molto emozionante, in cui lo scrittore racconta cosa ha visto durante la salita ad un monte sacro, e descrive il silenzio del bosco vicino al tempio. Attraversare il bosco diventa per lui un’esperienza spirituale. Incontra un albero di ciliegio appena sbocciato e sotto le sue chiome crea 3 poesie Haiku.
I dipinti per il mio libro d’arte sono ispirati proprio a queste poesie e racconti.
Kokin: Tutte le cose sono i permanenti, nulla è eterno. Il secondo lavoro è un piccolo quadro intitolato <Ricordi secolari > e rappresenta un albero sacro, molto grande e circondato da una corda sacra, a richiamare il concetto di impermanenza.
Sono alberi che vivono a lungo anche 5 secoli, e si trovano sempre vicino ad un tempio. Vengono piantati nello stesso periodo in cui si costruisce il tempio. Queste imponenti presenze spirituali sono un simbolo del rispetto della natura, non vengono mai tagliati. Sono testimoni della nostra storia è delle generazioni precedenti ma anche loro sono destinati a morire”.
Tetsuro Shimizu
La frase “Per conoscere non è necessario null’altro che l’io”, presa da <Tsurezuregusa> di Yoshida Kenko 1331 circa, dà il titolo al libro d’artista di Tetsuro Shimizu. L’artista è abituato a lavorare su diversi formati, dal piccolissimo al molto grande, traducendo stile e tecnica in base all’oggetto d’arte creato. Per realizzare il suo libro d’artista utilizza tempera grassa e matita su carta giapponese foderata su tela di lino, la stessa dei suoi dipinti. Anche la tecnica adoperata per sagomare il libro richiama quella dei dipinti. Il libro si apre, come tutti quelli giapponesi del resto, da destra ma in questo caso si può leggere nei due sensi ed è scritto sia in giapponese che in italiano.
Asako Hishiki
Il titolo del libro d’arte di Asako Hishiki è “La frase melodica di Kokin”, in giapponese Kokin no Shirabe, 2018
“Lavoro molto sul tema del ricordo. Prendo i miei soggetti dalla natura e attraverso la loro impronta filtro le immagini della mia memoria. Proprio dalla meraviglia di fronte a un fiore che non conoscevo è nato il motivo del mio libro d’Artista. Si tratta dei piccoli fiori bianchi dell’aglio orsino che ho visto vicino al parco di Monza.
La sovrapposizione dei ricordi corrisponde alla sovrapposizione delle immagini nella tecnica che uso: la xilografia giapponese. Le matrici incise su legno di ciliegio, molto duro quando ho bisogno di riprodurre dei dettagli o semplice compensato, sono piccole e ricalcano le dimensioni del disegno. Ogni soggetto è stampato più volte su carta trasparente o su cotone. Solo per questa mostra ho lavorato con la carta per realizzare il libro, di solito adopero diversi strati di tela di cotone come nel quadro che qui ho presentato”.
L’opera su parete “Keichitsu: il risveglio degli insetti in letargo”, 2018, racconta la sensibilità dell’artista verso la natura ma anche una curiosità sulla cultura giapponese. Keichitsu rappresenta un momento preciso della primavera. In Giappone infatti ci sono 72 stagioni, che cambiano ogni 5 giorni. Keichitsu è il nome della stagione in cui le farfalle escono dal bozzolo. Inizia verso il 6 marzo dopo 15 giorni dall’Usui, il momento in cui si sciolgono i ghiacci e la neve.
“La mia ricerca recentemente si è allargata anche al campo della musica, perché la assimilo molto allo scorrere del tempo e ai processi della memoria”.
Kanako Takahashi
Il libro d’Artista di Kanako Takahashi è formato da pagine tutte diverse tra loro. A cambiare è la leggerezza o trasparenza della carta, la tecnica a stampa o matita o acquerello. Nel titolo il soggetto: “Le conchiglie ed io. Un viaggio alla scoperta di forme nuove”.
Gli schizzi che rappresentano le conchiglie sono ricordi del mare e del passato, i fossili. “La forma a spirale, che si ripete nella natura e nel cosmo, è per me un mistero molto affascinante”.
Gabriella Benedini
Gabriella Benedini ha realizzato il suo libro d’Artista – Libro, 2016 – e la piccola opera senza titolo a muro dando dimostrazione della sua capacità tecnica di unire diverse materie. Questi lavori polimaterici fanno riferimento alla musica e alle sfere celesti. Molti sono i richiami all’estetica giapponese per l’utilizzo dello spazio e del colore blu indaco, presente nell’arte e nel vestire giapponesi. Le opere però sono fortemente occidentali nella concezione, manca la leggerezza dell’arte giapponese.
Gabriella Benedini sta lavorando in questo momento ad un progetto ambizioso: realizzare una libreria enorme che contenga solo libri d’Artista, sul cui dorso non c’è nessun titolo. L’artista immagina che ci sia un’acquirente, in qualche parte del mondo, pronto ad acquistarla tutta intera senza conoscerne il contenuto e lasciarsi trasportare in una storia diversa, in un mondo altro, ogni volta che deciderà di aprire uno di questi libri.
Federica De Luca
“È il mio primo Libro d’Artista. Lavoro tantissimo, sempre e soltanto su carta con la tecnica del monotipo di stampa. Realizzo un unico disegno su lastra e dopo averlo stampato butto via la matrice. Sono tutte opere uniche. Mi piace l’idea di non ripetere mai lo stesso lavoro.
In questo libro ho selezionato alcune porzioni di un disegno molto più lungo e più complesso, né ho incorniciati dei frammenti come fotogrammi di un film, buttando via tutto il resto. È la stessa cosa che facciamo nella vita con i ricordi, fotografie dei momenti per noi più significativi. Il tema è la montagna, che ricorrente spesso insieme al paesaggio nei miei lavori. Sono visioni interiori che nascono dopo la meditazione.
Nel libro non ho dato importanza alla struttura, sono 8 pagine con 5 stampe su un unico foglio di carta da stampa.
Il libro dovrebbe essere letto con un andamento circolare, non ha un inizio né una fine. Da qui il titolo <Circolarità e ritorno >. Rispetto al tema, Kokin, penso infatti che il passato ritorni più o meno sempre nel tuo presente, il tuo presente domani è già passato e magari dopodomani rivivrai un’altra volta il tuo presente.
L’opera a parete è una stampa monotipo, unica, in cui ho deciso di prendere l’inizio (il nostro passato) e la fine (diciamo di una storia) di un disegno. Tutto quello che c’era in mezzo non esiste più. L’opera si presta ad essere interpretata liberamente, ad ognuno di voi immaginare quello che manca della storia. Credo sia evidente in questi miei lavori la nostalgia di fondo che mi accompagna”.
Mariangela Zabatino
“Quando sono stata coinvolta in questa mostra ho iniziato a riflettere sul titolo. Passato e Presente. L’ispirazione è arrivata mentre guardavo le stelle in Sicilia. Una frase si è formata nella mia mente: < Non tutto il mio presente è veramente tale quando volgo lo sguardo alle stelle>. È diventata il titolo del mio libro d’Artista. Inizia così un viaggio nell’immaginazione. Ho cercato di figurarmi la luna, un alfabeto altro al di là del nostro universo. Mi sono messa a giocare con la rappresentazione di nuovi ambienti che possono diventare nuove frontiere. Il risultato può rappresentare un paesaggio lunare così come luoghi inventati”.
Paola Fonticoli
I libri sono proprio il soggetto su cui si concentra la ricerca di questa artista. Il libro d’Artista in mostra è stato realizzato in più copie.
< L’opera nasce da un cambiamento e ne prepara un altro>, Henri Focillon.
La frase riportata in ogni libro è uguale, a cambiare è il contenuto. Qui montagne tracciate ad inchiostro evocano indirettamente l’oriente.
Paola Fonticoli presenta quindi un libro da consultazione da un lato, dall’altro un’opera a parete in cui il libro smette di essere tale per diventare scultura, occidentale nella qualità espressiva, orientale nella leggerezza.
Fino al 14 Luglio
Kokin. Libri d’Artista
A cura di Matteo Galbiati.
Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili
Via Marsala 4 (20121)
Orari:
Lunedì 15-19, Mar|Sab 11-13 e 14-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
+39 026551681
www.paraventigiapponesi.it