La Galleria Giorgio Persano presenta la personale di Julião Sarmento On Goya. L’idea della mostra, nata durante il periodo di auto-confinamento dell’artista per la pandemia Covid-19, si sviluppa intorno a quattro grandi dipinti e un tavolo-scultura, ispirati all’opera del maestro spagnolo.
La mostra On Goya che inaugura il 24 aprile da Giorgio Persano (insieme alle gallerie torinese del circuito Tag ) è un’intelligente riflessione sulla produzione di un grande artista contemporaneo, Julião Sarmento, nel primo periodo di confinamento dovuta all’emergenza sanitaria, a partire dal marzo 2020.
In un video registrato per l’occasione – visibile collegandosi sul sito della galleria – è lo stesso Sarmento (che a causa delle nuove restrizioni non può presenziare all’inaugurazione della mostra) a raccontare come la sua creatività abbia risposto – consciamente e inconsciamente – all’imprevedibile situazione che lo ha costretto a fare i conti con la solitudine del proprio studio, senza che fosse davvero una scelta. Sarmento racconta lo spaesamento, la confusione, la volontà di fare qualcosa per “mantenere la mente sana”, continuando a produrre opere nuove.
La ricerca di un’ispirazione lo ha portato al recente ricordo di una delle ultime mostre visitate e che lo avevano particolarmente colpito, in particolare una mostra focalizzata sulla produzione di disegni di Goya Solo la voluntad me sobra, organizzata dal Museo del Prado. Il titolo della mostra madrilena riprende una frase che, ormai ottantenne, Goya scrisse in una lettera del 1825, “Tutto viene meno, solo la volontà mi resta” . Di quegli anni è anche il suo ultimo autoritratto, un’immagine allegorica in cui – curvo e sostenuto da due bastoni, barba lunga e capelli bianchi – si paragona al Tempo e, fissando l’interlocutore ammonisce: “Aún aprendo” (Sto ancora imparando).
Con questo spirito l’artista ha deciso di porre in relazione, come esercizio di dialogo, la pittura monocromatica che interessa la sua ricerca già da diversi anni e i potenti lavori di Goya: un lavoro, come specifica Sarmento, non tanto sul disegno, quanto sulla pittura su disegno: un tentativo di fare interagire i due media, soffermandosi sui loro aspetti antitetici, e mettendo in dialogo in parallelo due realtà storiche le cui genealogie e sensibilità s’intrecciano a più riprese. Alla temporalità sospesa dei monocromi, l’artista accosta le figure in grisaille e le immagini di cieli e mari, caricate di significati drammatici, evocativi di una situazione sempre attuale, la paura della morte, dell’ignoto, il bisogno dell’uomo di cercare conforto nel suo simile. Gli elementi delle tele si sommano per dare vita a una nuova narrazione, in un movimento e scambio tra la dimensione cosmica e quella umana.
A questi “disegni-dipinti”, l’artista aggiunge un nuovo capitolo creativo, mutuato dalla plasticità delle carte spagnole del XVIII secolo. È in particolare l’oggetto-scultura-tavolo, che non è soltanto un oggetto, né solo una scultura, né semplicemente un tavolo, Cazador en su puesto, cazador al acecho (2020) a divenire, per usare le parole dell’artista, “una sorta di visione tridimensionale dei disegni di Goya”.
L’inedito ciclo di lavori, per la prima volta esposto negli spazi della Galleria Giorgio Persano, appartiene a una trilogia con altre due differenti esposizioni previste per quest’anno a Londra e a Parigi.
Per info
Via Stampatori 4, Torino