Un evento multisensoriale sarà presentato stasera lunedì 10 giugno a partire dalle 18,30 presso la Galleria UnimediaModern di Caterina Gualco a Genova. A cura della stessa Caterina Gualco, la situazione multimediale sarà articolata, come una partitura musicale, in tre movimenti, ognuno dei quali rappresenterà un brano autonomo. Ascoltato assieme agli altri, darà magicamente luogo ad un concerto. Primo Movimento: White Noise di Jean-Paul Charles / Secondo Movimento: Jade Dellinger “The Moon Museum In My Pocket” / Terzo Movimento: Philip Corner & Phoebe Neville “Here and there on the moon”. Canale Arte propone oggi un approfondimento sulla pratica estetica e relazionale dell’artista Jean-Paul Charles e alcune immagini in anteprima dell’allestimento di White Noise.
Una corsa contro il tempo esaurisce la propria distanza nell’attimo della consapevolezza. L’agente dinamico vuota i contenitori di spazio e percorrenza, per focalizzarsi sui grandi antagonisti: accesso, persistenza e decorso. Così si gioca la battaglia poetica nell’elemento transitorio, liquido, del presente: dono e intuizione, fuoco e sacrificio, acrobazia e traccia residua. Che cosa si utilizza? Da un lato, la sterminata sovrapposizione estetica, sociale, relazionale delle eventualità possibili, quantificabili. In seconda battuta, il campo dell’inespresso, sommerso e impercettibile, da riversare nell’universo comunicativo del contemporaneo. Per sintesi inevitabile, si giunge all’elaborazione della sostanza in forma: atto di impeto spirituale, dove il tutto si tiene nel flusso della perenne iniziativa generatrice.
La luce è, per definizione e stato, neutralizzata. Il suo posto è preso dall’autore, che individua i colori, gli intervalli, spessori e gerarchie prospettiche: in partitura celeste. A margine del suono, resta in sordina il brusio della costruzione, segno fascinoso e tremendo della combustione artistica: rumore bianco.
Jean-Paul Charles presenta questa costellazione di soluzioni, volutamente incongrua, per mimesi del miracoloso svolgersi del sensibile. La tassonomia si crea e si distrugge, si trasforma per necessità, vizio, capriccio, o per pura serendipità. Di conseguenza, seguendo di volta in volta le regole della scienza, del linguaggio, della musica, la pittura e l’immagine ascendono al livello del discorso: e lo amplificano e fagocitano, facendone racconto.