Palazzo Bonaparte a Roma ospita dal 12 marzo al 3 luglio 2022 la prima grande mostra dedicata a Jago.
Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo, nato a Frosinone nel 1987, scultore raffinato dalle reminiscenze michelangiolesche, è conosciuto in tutto il mondo come “The Social Artist” per le sue innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.
A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).
Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.
Le dirette streaming e le documentazioni foto e video raccontano il processo produttivo di ogni sua singola opera, e, mediante questo percorso condiviso, lo scultore rende tutti partecipi della genesi di ogni suo lavoro.
Curata dalla Professoressa Maria Teresa Benedetti, la mostra vedrà esposte 12 opere di Jago, a connotare gli elementi chiave di un’opera dedicata a istituire un rapporto tra il nostro tempo e la tradizione.
“…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.”
Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo del giovane artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della venustà giovanile, sconcerta e induce a riflettere. D’altro lato incalza l’oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella drammatica monumentalità della Pietà (2021). Nel contempo l’artista propone un tema svincolato dalla storia, nel replicare la sequenza del battito cardiaco in Apparato Circolatorio (2017).
Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra, infatti, Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva, rendendo partecipi i visitatori del processo creativo della sua opera.
La mostra JAGO. The Exhibition è prodotta e organizzata da Arthemisia e da Jago Studio.
JAGO è un artista italiano che opera nel campo della scultura, grafica e produzione video.
Nasce a Frosinone (Italia) nel 1987, dove ha frequentato il liceo artistico e poi il Accademia di Belle Arti (lasciata nel 2010).
Dal 2016, anno della sua prima mostra personale nella capitale italiana, ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato professore ospite al New York Academy of Art, dove ha tenuto una masterclass e diverse lezioni nel 2018. JAGO ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali quali: la Medaglia Pontificia (consegnatagli dal cardinale Ravasi in occasione del premio delle Pontificie Accademie nel 2010), il premio Gala de l’Art di Monte Carlo nel 2013, il premio Pio Catel nel 2015, il Premio del pubblico Arte Fiera nel 2017 e ha inoltre ricevuto l’investitura come Mastro della Pietra al MarmoMacc del 2017.
All’età di 24 anni, su presentazione della storica dell’arte Maria Teresa Benedetti, è stato selezionato dal prof. Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa Benedetto XVI (2009) che gli è valso la suddetta Medaglia Pontificia. Questa scultura giovanile è stata poi rielaborata nel 2016, prendendo il nome di “Habemus Hominem” e divenendo una delle sue opere più significative. L’opera, che raffigura la spoliazione del Papa emerito da suoi paramenti, è stata esposta a Roma, nel 2018, presso il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, con un numero record di visitatori (più di 3.500 durante la sola inaugurazione).
A seguito di un’esposizione all’Armory Show di Manhattan, JAGO si trasferisce a New York. Qui inizia la realizzazione del “Figlio Velato”, opera ispirata al Cristo Velato del Sanmartino, esposta permanentemente all’interno della Cappella dei Bianchi nella Chiesa di San Severo fuori le mura. La ricerca artistica di JAGO occupa una complessa cornice concettuale che, tuttavia, fonda le sue radici nelle tecniche ereditate dai maestri del Rinascimento, tentando di instaurare un rapporto diretto con il pubblico mediante l’utilizzo dei video e dei social network, attraverso i quali condivide il processo produttivo delle sue opere.
Nel 2019, in occasione della missione Beyond dell’ESA (European Space Agency), JAGO è stato il primo artista ad aver inviato una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’opera, intitolata “The First Baby” e raffigurante il feto di un bambino, è tornata sulla terra a febbraio 2020 sotto la custodia del capo missione, Luca Parmitano. Da maggio 2020 Jago risiede a Napoli, dove lavora nel suo studio nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi e dove, a inizio novembre, ha realizzato l’installazione “Look Down” in Piazza del Plebiscito, mentre il 1 ottobre 2021, installa l’opera “Pietà” nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo a Roma.
Palazzo Bonaparte, già D’Aste Rinuccini, è un palazzo di Roma che si affaccia su piazza Venezia, nel rione Pigna.
L’edificio fu costruito tra il 1657 e il 1677 su progetto dell’architetto Giovanni Antonio De Rossi per conto dei marchesi Giuseppe e Benedetto d’Aste. Poco si sa della storia del palazzo negli anni successivi fino al 1760, quando quest’ultimo passò al nobile fiorentino Folco Rinuccini, terzo marchese di Baselice.
Nel 1818 la proprietà fu acquistata, al prezzo di 27 000 piastre d’oro, da Maria Letizia Ramolino, madre dell’Imperatore francese Napoleone Bonaparte, che vi dimorò fino alla morte nel 1836. Ramolino era solita accomodarsi nel balconcino laterale per ammirare il passaggio delle carrozze nell’allora piazza San Marco, ricorrendo all’aiuto di una dama da compagnia al sopraggiungere della cecità.
Gli eredi, i Bonaparte principi di Canino e Musignano, lo cedettero nel 1905 ai marchesi Misciatelli, mentre a partire dal 1972 passò alla compagnia assicurativa INA Assitalia, poi acquisita da Assicurazioni Generali nel 2013.
Tra il 2017 e il 2019 attraverso il programma Valore e Cultura, in seguito ad un importante intervento di restauro e riqualificazione, Generali Italia apre Palazzo Bonaparte a Roma, il primo spazio Generali Valore Cultura che, grazie alla partnership con Arthemisia, azienda attiva nel settore dell’organizzazione di mostre, che vi stabilisce la propria sede, diventa un nuovo polo di arte e cultura per la comunità.
Lo storico palazzo – conosciuto appunto per il suo balconcino verde dove Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, osservava il via vai dalle feritoie della verandina tra Piazza Venezia e via del Corso – accoglie mostre, eventi culturali e didattici con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani.
Per scoprire di più su Palazzo Bonaparte visita il sito www.palazzobonaparte.it
Jago. The exhibition
Palazzo Bonaparte
Spazio Generali Valore Cultura
12 marzo – 3 luglio 2022
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia 5, Roma
Orari apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 – 19.00
sabato e domenica 9.00 – 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111