Incontro con Ezio Gribaudo _prima parte_
servizio a cura di Ivan Fassio e Emma Ramacciotti
Incontriamo Ezio Gribaudo nel suo studio a Torino, progettato dall’architetto Andrea Bruno nel 1974 e premiato da Architetture Rivelate nel 2014, osservo le nuove produzione di papier mâché: una serie di opere inedite del 2017, che verrà esposta a marzo 2018 nell’ambito di una mostra collettiva a cura di Stefano Cecchetto presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (VE).
Piccole sculture di cartapesta, create e successivamente scomposte, divise dall’autore stesso, si affacciano, aprendo una dimensione altra, da opere in tecnica mista su tela. Questi lavori conservano appieno una delle caratteristiche cifre stilistiche di Ezio Gribaudo: quella teatralità che fa della pittura e dell’accostamento estraniante degli elementi e dei materiali un linguaggio poetico universale. C’è una tenerezza particolare nella scoperta dell’interiorità di questi lavori, l’impeto di una curiosità innocente e la forza percepibile e sicura della storia e della memoria.
Sfogliando il Calendario 2018 ideato dall’artista utilizzando queste nuove creazioni, mi fermo a contemplare e catalogare la varietà delle forme e delle tematiche che entrano e, letteralmente, “fuoriescono” dalla produzione di Ezio Gribaudo: i flani tipografici mi ricordano i legami stretti e sentiti con l’editoria d’arte, alcuni manichini abbozzati mi fanno ripensare al sodalizio con l’artista Giorgio De Chirico, i dinosauri alla “leggendaria” produzione accompagnata dai testi di Fruttero & Lucentini, il profilo e le ombre di Pinocchio in alcuni quadri riportano la mia attenzione al libro d’arte recentemente pubblicato con i testi di Victoria Surliuga.
Ivan Fassio
Spazio Parentesi
Via Belfiore, 19
Torino