sabato , 23 Novembre 2024

Immaginare il futuro 2.0. Arte, design e sostenibilità all’Accademia Albertina

Parte dell'allestimento di "Immaginare il futuro: arte, design e sostenibilità per cambiare il mondo"

Un’ampia stanza, separata in compartimenti più piccoli grazie ad alcuni pannelli, accoglie i visitatori. L’ambiente è buio ma confortevole, l’allestimento a metà strada tra il naturale e il virtuale: muschi, licheni e cortecce si alternano a fibre ottiche e supporti multimediali che raccontano, in maniera interattiva, i temi dei diritti umani e della sostenibilità ambientale.

Parte dell’allestimento di “Immaginare il futuro 2.0. Arte, design e sostenibilità per cambiare il mondo”

Dal 14 ottobre e ancora fino al 17 novembre, parte del terzo piano dell’Accademia Albertina è dedicata a “Immaginare il futuro 2.0. Arte, design e sostenibilità per cambiare il mondo”, l’ultima mostra curata dal Collettivo IF, con il docente ed esperto di new media art Andrea Balzola, nell’ambito del FISAD, il Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design 2019.

Il percorso espositivo offre la possibilità di interagire con diverse opere di video arte, dai video-haiku, basati sul tipico componimento breve giapponese, ai video di animazione e stop motion, passando per un’installazione più interattiva: un grosso libro in cartone e legno, sormontato da uno schermo che ne proietta la storia illustrata, a supporto del visitatore che sfoglia le pagine. Quest’ultima opera tratta il tema dei cambiamenti climatici, attraverso le vicende di una famiglia costretta a emigrare per scarsità d’acqua e di risorse primarie.

Una delle opere esposte

La mostra consta anche di una stanza virtuale, ideata da Lino Strangis, artista mediale e docente dell’Accademia Albertina che si occupa di video art, realtà virtuali interattive, sound art e musica sperimentale, insieme a un suo studente, Alessandro Ferraro.

Accedendo a questo spazio, attraverso un visore, si fruisce delle opere già presenti in mostra, ma visualizzandole all’interno di un immaginario “museo della sostenibilità”. I visitatori si ritrovano immersi all’interno di una caverna e di un bosco e hanno la possibilità di interagire con l’ambiente che li circonda.

Tutto il percorso espositivo si propone di disvelare la profonda interconnessione che lega gli esseri umani al mondo naturale, attraverso spunti di riflessione, visioni creative – reali e utopiche – con l’obiettivo ultimo di stimolare lo spirito critico e condurre verso nuove, ecologiche prospettive.

“Immaginare il futuro 2.0. Arte, design e sostenibilità per cambiare il mondo” fa seguito a un progetto del 2018, promosso dai docenti Andrea Balzola e Cristina Giudice e curato dal Collettivo IF, che ha visto l’organizzazione di due mostre con i lavori degli allievi dell’Accademia Albertina e del convegno “Immaginare un futuro sostenibile”, con la partecipazione del Politecnico e dell’Università di Torino, il tutto nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile ideato dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).

Parte dell’allestimento

Gli atti di quel convegno e le opere in mostra sono confluiti poi nel volume “Immaginare il futuro. Arte e sostenibilità”, curato sempre da IF e da Francesca Simondi e pubblicato dall’Albertina Press.

“Immaginare il futuro 2.0” documenta invece il lavoro svolto negli ultimi due anni da studenti dell’Accademia che, utilizzando linguaggi multimediali, hanno realizzato lavori artistici e di design incentrati sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile propugnati dall’Onu.

“L’approvazione dell’Agenda Onu 2030 ha dato un segnale simbolico importante, che però rischia di restare mera utopia se non è sostenuto da un lavoro quotidiano nelle istituzioni e nella società civile”, ha dichiarato Andrea Balzola. E ha aggiunto: “La ricerca artistica e progettuale, sempre più connessa con quella scientifica e filosofica, può essere motore di cambiamento verso un futuro meno antropocentrico, più consapevole e più rispettoso dell’ecosistema in cui viviamo”.

L’arte, rielaborando creativamente la realtà, opera un’integrazione tra mondo conscio e inconscio e può agire a un livello profondo della coscienza e dell’immaginario collettivi. Storicamente ha già rappresentato la coscienza simbolica e visionaria della comunità, per poi cedere le armi ai media, impoverendo se stessa e la qualità del dibattito culturale. Dal momento che può, l’arte deve tornare agli spazi condivisi e assumersi una responsabilità etica, oltre che estetica, trattando tematiche fondamentali e prioritarie per il destino del pianeta, proprio come la sostenibilità.

L’inaugurazione di “Immaginare il futuro 2.0. Arte, design e sostenibilità per cambiare il mondo”

IL COLLETTIVO IF E I LINGUAGGI ARTISTICI MULTIMEDIALI PER CAMBIARE IL MONDO

Alessia Gervasone, Noemi Givone Toro, Roberta Petrone, Alice Porasso e Ivana Sfredda sono le cinque giovani donne dietro il Collettivo IF, nato due anni fa all’interno dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

A proposito della loro esperienza hanno scritto: “IF é l’acronimo di ‘Immaginare il Futuro’, oltre che la traduzione inglese del ‘se’ ipotetico italiano. Se provassimo a spostare il nostro punto di vista, se osservassimo la realtà con uno sguardo più ampio? Se avessimo un atteggiamento più sensibile e tollerante nei confronti del pianeta e di tutti i suoi abitanti, cosa cambierebbe?”

Le ragazze hanno formazioni diverse, che spaziano dal management e curatela artistica (Alessia) alla comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale (Alice). Tra di loro c’è chi ha competenze grafiche ed editoriali (Ivana) e scenografiche (Noemi), nonché l’artista Roberta Petrone, profonda conoscitrice dei materiali che poi vanno a costituire l’ossatura degli allestimenti di IF.

Tutte insieme si occupano di curatela, prediligendo artisti emergenti, verso i quali c’è chiusura e che quindi necessitano maggiore promozione. Attraverso l’arte, la creatività, l’innovazione digitale e la filosofia, le ragazze si dedicano allo studio, alla progettazione e all’allestimento di mostre ed eventi artistici e culturali, con il fine di informare e sensibilizzare, in modo innovativo, su tematiche di rilievo.

Nato dal progetto e dalla succitata esposizione “Immaginare un futuro sostenibile”, consolidatosi con un’ulteriore mostra e con la pubblicazione del libro-catalogo per i tipi dell’Albertina Press, il Collettivo IF si è poi occupato in autonomia dell’organizzazione di “InBetween – tra Arte e Scienza per il cambiamento“, momento di confronto tra personalità del mondo scientifico-culturale e artisti, nato dalla collaborazione con greenTO e con l’Environment Park di Torino.

A distanza di un anno, il Collettivo torna negli spazi dell’Accademia Albertina con l’esposizione in corso ancora fino al 17 novembre, per indagare, attraverso un linguaggio artistico multimediale in dialogo con l’allestimento immersivo e naturale, il complesso rapporto che intercorre tra l’essere umano, gli esseri viventi e l’ambiente.

Per informazioni: www.facebook.com/immaginareilfuturo oppure collettivo.if@gmail.com

About Sabrina Colandrea

Giornalista professionista materana, classe 1986, ho vissuto, studiato e lavorato a Pisa, Genova, Torino e Roma. Dal 2013 ho scritto soprattutto di cultura, arte e spettacolo per Mentelocale, La Repubblica Torino, Uncò Mag, Goa Magazine, Il Quotidiano della Basilicata. Ho all’attivo una serie infinita di stage, degni di nota e zuppi di sudore i due mesi a Rainews24 e i tre mesi nell’ufficio stampa e relazioni esterne dell’Università di Torino. Dopo un’esperienza nella redazione del talk show “Avanti il prossimo” su TV2000, ho lavorato come addetta stampa e videomaker freelance per emittenti tv, festival e associazioni culturali. Dal 2019 sono in forze nella redazione della web radio Activa, dedita alla divulgazione tecnologica. Con Canale Arte torno al mio primo amore, la parola scritta.

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