giovedì , 21 Novembre 2024

Il ritratto di Melanie di Egon Schiele allo Studio Fornaresio

Egon Schiele, Ritratto di Melanie Schiele, litografia, 1906, courtesy Studio Fornaresio
Egon Schiele, Ritratto di Melanie Schiele, litografia, 1906, courtesy Studio Fornaresio

Egon Schiele, Ritratto di Melanie, Torino, Studio Fornaresio, in permanenza, mostra a cura di Gianni Fornaresio

Per una lettura interpretativa del percorso artistico del giovane Egon Schiele

Una tiratura postuma della litografia di Egon Schiele, realizzata dall’editore austriaco Sedler per un’importante mostra allestita in Giappone nel 1990: in permanenza tra le opere dello Studio Fornaresio, a Torino

Tra il 1905 e il 1906 Egon Schiele iniziò a dipingere. Nato nel 1890 nella stazione ferroviaria di Tulln, una cittadina a ovest di Vienna, Schiele visse un’infanzia difficile. Il padre, Adolf, fu costretto ad abbandonare il lavoro di capostazione a causa di disturbi psichici. Alla sua morte, nel 1905, la tutela di Egon fu assunta dal ricco padrino Leopold Czihaczek.
I disegni che il giovane Schiele presentò in quell’anno alla Kunstgewerbeschule vennero giudicati così positivamente che gli venne consigliato di iscriversi all’Accademia di Belle Arti. Dopo l’ingresso all’Accademia nel 1906, il rapporto con la madre si deteriorò: Marie Schiele non si sentiva sufficientemente sostenuta dal figlio. Soltanto il legame di Egon con la sorella maggiore Melanie continuò ad essere intenso.
Proprio del 1906 è la litografia che possiamo osservare presso lo Studio Fornaresio. Acquisita nel 2005 insieme ad altre cartelle di Egon von Schiele, questa magnifica opera postuma era stata realizzata dall’editore austriaco Sedler per un’importante mostra oganizzata ed allestita in Giappone nel 1990. Si tratta di un ritratto della sorella Melanie, che, negli anni della giovinezza, posò spesso per il fratello. Risultato dei corsi di disegno del professor Christian Griepenkerl, che Schiele seguì in quegli anni, l’opera mostra un impianto classicista. Si scorge, tuttavia, al di là dell’approccio tradizionale, la lezione di Gustav Klimt, che Egon sognava, proprio in quegli anni, di incontrare.
Griepenkerl (1839-1916) fu, al contrario, un insegnante estremamente conservatore, noto come ritrattista e autore di affreschi e dipinti di ispirazione storica. Richiedeva ai propri studenti il perfetto dominio sulla tecnica, sottovalutando l’apporto di invenzione e creatività personali. I suoi rapporti con il giovane artista furono pessimi. Pare abbia esclamato, davanti alle prime opere di Schiele: “Per carità! Non dica mai a nessuno di essere stato mio allievo”.

http://www.fornaresio.com/

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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