giovedì , 21 Novembre 2024

Il Report 2019 del CCR della Venaria. Ne parliamo con il Presidente Stefano Trucco

Il Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale” non si ferma: è stato presentato in modalità digitale, a causa dell’emergenza sanitaria, il Report 2019 delle attività: il Centro, terzo polo nazionale del restauro insieme a quelli di Roma e Firenze, è attivo dal 2005 a Venaria, dove occupa gli 8.000 mq delle ex scuderie della Reggia.

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Vale la pena qui ricordare alcuni dati essenziali: il CCR, presieduto dall’architetto Stefano Trucco, è retto da una Fondazione senza fini di lucro, voluta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, dalla Regione Piemonte, dall’Università degli Studi di Torino, dalla Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. A questi cinque fondatori si sono aggiunti successivamente: il Politecnico di Torino, la Provincia e il Comune di Torino e il Comune di Venaria Reale. Ospita otto laboratori per il restauro, articolati in più sezioni, dove si svolgono restauri ed interventi di conservazione a vantaggio sia dei fondatori del Centro che di altri soggetti, pubblici e privati, e cinque laboratori scientifici destinati ad attività diagnostiche su manufatti e ambienti, assistenza tecnico-scientifica alle problematiche di conservazione e restauro. Presso il Centro è attiva una Scuola di Alta Formazione e Studio che ha funzione di organizzare e svolgere attività di carattere teorico e pratico per la formazione dei restauratori nell’ambito della formazione universitaria e professionale. Al Centro è stato avviato, in convenzione con l’Università degli Studi di Torino, un corso di laurea per la formazione dei restauratori di beni culturali, avviato nel 2007, primo in Italia.

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

La SAF collabora con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma, l’Opificio delle Pietre dure di Firenze, nonché con Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.

In questo periodo di stop forzato il Centro si è adeguato alle nuove misure e tutto il personale sta lavorando in modalità smart-working, mantenendo un legame col l’esterno con una serrata programmazione social (#ilcentroacasatua e #centrorestaurovenaria) e una costante divulgazione di contenuti attraverso il sito web. Infatti, a conferma che il Centro non si ferma, contestualmente alla stesura del Report 2019 (consultabile sul sito)  è stata portata avanti anche la relazione del primo Piano Strategico pluriennale organizzato sui tre assi approvati:  Internazionalizzazione, Innovazione e Cultura; un ulteriore intervento trasversale è dedicato alla Disseminazione e Comunicazione, per rendere più incisive e condivise le varie iniziative che saranno avviate. Il Piano si pone l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del Centro, configurando una progressiva crescita di competenze e capacità di intervento sui fronti della presenza internazionale, della ricerca scientifica e della divulgazione dei contenuti culturali. Formalmente avviato nel mese di giugno 2019, il Piano Strategico è stato realizzato con la collaborazione della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura ed è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.

Il Report del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale testimonia, dati alla mano, come il 2019 sia stato un anno di enorme crescita in tutti i settori del Restauro: dipinti, scultura, arredi, tessuti, arazzi, tappeti, metallo, ceramica, vetro, carta e fotografia. Un incremento e uno sviluppo che hanno interessato ogni compartimento del CCR: dai Laboratori, all’Alta Formazione e all’aggiornamento, dal settore dei Servizi Educativi, ai progetti di Ricerca Internazionali e di nuove Partnership e, in generale, su tutte le attività di Archivio, oltre che sulla preziosa e fornita Biblioteca.

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

L’asse di intervento dedicato all’INTERNAZIONALIZZAZIONE è stato avviato con una prima fase di consolidamento dei network già esistenti e con l’apertura verso nuovi contesti di collaborazione (Gerusalemme, Cina, Brasile, Turchia), tramite visite istituzionali e scambi che hanno gettato le basi per lo sviluppo di progetti congiunti sul fronte del restauro e della formazione professionale. Accanto a queste iniziative è stato sviluppato un evento di richiamo internazionale, lo Young Professionals Forum, pensato come appuntamento biennale per riunire giovani professionisti della conservazione del patrimonio culturale a cui offrire una piattaforma di scambio, approfondimento e networking. Alcuni dei temi di maggiore attualità nel campo della salvaguardia dei beni culturali a livello nazionale e internazionale saranno inoltre oggetto di un ciclo di incontri pubblici (Conservation Talks).

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Il tema dell’INNOVAZIONE è declinato all’interno del secondo asse del Piano Strategico, che prevede la realizzazione di un Innovation Lab, inteso come luogo in cui sviluppare ambiti di ricerca applicata e di innovazione scientifica e tecnologia specifici per il Centro, a partire da una mappatura della dotazione strumentale attualmente in uso e dalla progettazione di un piano di aggiornamento. In stretta connessione con l’asse dell’Internazionalizzazione, saranno rafforzate le relazioni con Enti e Istituti nell’ottica di sviluppare congiuntamente programmi di ricerca e opportunità di scambio, formazione e disseminazione scientifica.

L’asse CULTURA è pensato in primo luogo per fare in modo che la sensibilità e le esperienze nel campo della conservazione e del restauro delle opere d’arte possano essere trasmesse a diversi tipi di pubblico, con iniziative di coinvolgimento dentro e fuori dal Centro (tra queste, “Adotta un restauro” e “Restauri a porte aperte”) e con la creazione di un Visitor & Educational Center per attività di educazione e comunicazione. La “Connexion Box” è infine costituita da un insieme di servizi e opportunità appositamente individuate per le imprese e più in generale per il territorio.

Ne abbiamo parlato con il Presidente, l’architetto Stefano Trucco, riconfermato per i prossimi 4 anni. Presidente, il Report di quest’anno, come già accennato, è anche l’occasione per fare il punto dell’ultimo quinquennio del Centro: può illustrarci gli obbiettivi prefissati?

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Sono stato nominato 5 anni fa come Presidente del CCR; subito dopo è stato indetto il bando per il Segretario Generale, ruolo ricoperto dalla Dottoressa Elisa Rosso, che mi sento di ringraziare personalmente: abbiamo lavorato in tandem, ognuno con le proprie competenze, riuscendo a fare un lungo percorso che ha dato i suoi frutti. Tra i primi obiettivi che ho fortemente perseguito è  stato quello di aprire il Centro al mondo esterno, cercando di mostrare ciò che qui si svolge quotidianamente: il Centro non era di libero accesso, si dovevano creare spazi fruibili anche per il pubblico, rendere i laboratori visibili con ampie vetrate che permettessero ai restauratori di non interrompere il lavoro, organizzare percorsi didattici: solo nel primo anno siamo riusciti ad accogliere 2000 persone grazie alle visite guidate aperte a tutti; personalmente parto dal presupposto che il Centro, nonostante sia una Fondazione di diritto privato, è sostenuta da sovvenzioni pubbliche, e che pertanto sia un preciso dovere aprire il Centro ai cittadini. Nel tempo la costante attenzione al territorio ha portato alla ridefinizione delle visite per il pubblico adulto, che sono diventate occasione per presentare e condividere anche casi di studio e specifici percorsi di indagine. Tra le iniziative che hanno arricchito le nostre proposte ricordiamo l’allestimento, nei laboratori di restauro, di un percorso divulgativo dedicato alla documentazione fotografica “Immagini per l’arte e l’architettura. Esperienze e metodo, un contributo”, a cura di Pino Dell’Aquila.

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

In secondo luogo è stato importante far conoscere il Centro il più possibile, proponendosi come interlocutori affidabili: certamente siamo più giovani rispetto all’Opificio di Pietre Dure di Firenze e all’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma, ma anche con loro abbiamo cercato di creare nuovi rapporti e collaborazioni che sono certo potranno svilupparsi in futuro. Altrettanto importante era ampliare la nostra visibilità all’estero: ricordo a questo proposito un convegno organizzato dalla Rete delle Residenze Reali Europee al castello di Wilanów vicino a Varsavia: in quell’occasione nacquero nuove sinergie sul tema della conservazione preventiva, un aspetto su cui lavoriamo moltissimo, che incluse anche una collaborazione con il castello di Versailles. Ci tengo anche a sottolineare che il Centro non intende sottrarre del lavoro ai restauratori del territorio, tanto è vero che non partecipa mai a gare in competizione con altri restauratori locali; piuttosto costruiamo percorsi per cui visitiamo i luoghi, identifichiamo il possibile intervento, contattiamo le Soprintendenze, cerchiamo i finanziamenti, un lavoro che richiede una serie complessa di passaggi che includono molte diverse professionalità e competenze: sono particolarmente grato alle nostre donne e ai nostri uomini, che con il loro lavoro e la loro passione hanno permesso in questi anni di raggiungere obiettivi ambiziosi e di accreditarsi in Italia e all’Estero.

ph. Silvano Pupella © 2020 Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Avete anche implementato il rapporto con l’Università di Torino…

Sì, è un altro aspetto a cui tengo molto, la collaborazione e l’interazione continua fra l’Università di Torino è alla base di importanti risultati conseguiti in questi anni: da quasi quindici anni il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali prepara figure professionali altamente specializzate attraverso un percorso formativo interdisciplinare; tra gli ultimi casi vorrei ricordare la convenzione triennale con la il Parco Archeologico di Pompei: tale accordo prevede una stretta collaborazione finalizzata ad interventi di restauro sia nell’area archeologica, sia su un ampio lotto di opere archeologiche trasferite nei laboratori del CCR. Nell’estate del 2016 ha preso avvio un importante cantiere didattico dedicato alla Domus della Caccia Antica: dieci studenti del corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali accompagnati da due docenti sono intervenuti sui magnifici affreschi e sul mosaico pavimentale che decorano il tablinum, uno dei vani più prestigiosi dell’abitazione pompeiana. In seguito a questa esperienza abbiamo anche realizzato una mostra per il pubblico organizzata nel 2018 al CCR e che ha avuto molto successo, Pompeiana fragmenta: conoscere e conservare (a) Pompei.

E poi arriviamo alla prestigiosa committenza, ultima in ordine di tempo: l’incarico per il restauro nella Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Sì, anche questo è stata una committenza costruita nel tempo, grazie a frequentazioni e viaggi in Terrasanta che hanno permesso di intessere relazioni con i Frati Francescani a cui è affidata la Custodia Terrae Sanctae, relazioni che hanno poi portato a questo importante incarico: l’affidamento delle attività di studio, documentazione e progettazione per la conservazione e la riqualificazione della pavimentazione della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. il progetto per la seconda fase dei restauri del Santo Sepolcro è stato presentato il 10 dicembre nel convento francescano di San Salvatore a Gerusalemme alla presenza dei capi delle tre Chiese cristiane responsabili dello Status Quo del Santo Sepolcro (greco-ortodossa, cattolica ed armena) e i membri del comitato tecnico scientifico, composto dal CCR, (rappresentato da me, dalla Dottoressa Michela Cardinali, direttore dei Laboratori di Restauro e dalla dottoressa Paola Croveri, senior conservation scientist dei laboratori scientifici) e il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università “La Sapienza” di Roma. L’8 ottobre scorso abbiamo firmato con la Custodia di Terra Santa l’accordo – quadro per lo studio e il progetto esecutivo degli interventi di restauro necessari, sul cui svolgimento riferiremo ogni due mesi e che, secondo i desiderata della committenza, dovrebbe essere completato nel giro di due anni. Questa certamente è una grande opportunità per il CCR sul piano internazionale e non vediamo l’ora di riprendere appena possibile gli studi in loco per attivare, in un secondo momento, i cantieri.

Centro per la Conservazione e Restauro La Venaria Reale

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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