L’Arte di fare la città allo IAAD: l’integrazione e la cultura come leva strategica di trasformazione
sociale
Si concludono oggi, venerdì 19 febbraio, con un’anteprima dedicata alla stampa presso la Sala Lattes di Basic.Net, i lavori dello IAAD Turin Design Workshop 2016, ispirati al libro “The Art of City Making” di Charles Landry.
Si sono aperti lunedì 15 febbraio 2016 i lavori dei partecipanti ai Workshop dello IAAD dedicati all’arte di fare la città e ispirati dalle considerazioni di Charles Landry nel suo seminale saggio “The Art of City Making” pubblicato dieci anni fa.
La conferenza di presentazione, che si è tenuta presso la Sala Lattes – Basic.Net di C.so Regio Parco 39, ha visto la partecipazione del Sindaco Piero Fassino, di Ilda Curti, Assessore alle Politiche Giovanili, dell’architetto Cino Zucchi che ha curato i lavori di valorizzazione e recupero funzionale della sede IAAD e del progetto Nuvola di Lavazza, moderati da Laura Milani, Direttore IAAD e da Federico De Giuli, Direttore del Comitato Scientifico IAAD.
L’ Università come incubatore di idee al servizio della città. E’ stato questo l’obiettivo di IAAD in questa settimana di workshop in cui gli studenti coordinati da docenti e visiting professor sono tornati a lavorare con e per il territorio, ed in particolare sul quartiere Aurora, presto interessato da un nuovo progetto di riqualificazione (come da delibera approvata a fine novembre 2015 dalla Giunta Comunale).
Solo per la stampa (durata 30 minuti dalle 13.45 alle 14.15), i risultati saranno presentati in anteprima oggi, venerdì 19 febbraio, ancora presso Sala Lattes Basic Net.
IAAD TURIN DESIGN WORKSHOP è un sistema di workshop sinergici organizzati annualmente a febbraio fra il I e il II semestre. Una settimana dedicata al confronto su temi di attualità relazionati al mondo del design e alla sua diretta connessione con la società contemporanea, un momento fondamentale del percorso creativo-sperimentale-didattico in cui studenti, docenti, aziende e istituzioni lavorano insieme per il territorio e i suoi bisogni.
Il tema di questa settima edizione ha preso spunto dall’opera dell’urbanista inglese Charles Landry “The Art of City Making”. Contro il modello dello “urban engineering”, che si concentra esclusivamente sulle infrastrutture fisiche, egli crea il concetto di infrastruttura creativa, connubio tra gli elementi materiali e le dinamiche umane di un luogo, le sue connessioni e relazioni, la sua atmosfera. Le città devono essere le più creative per il mondo e non nel mondo. Così la creatività viene ad assumere un fondamento etico. La creatività civica – sostiene Landry – è la capacità immaginativa di risolvere problemi applicata a obiettivi volti al bene collettivo. Presuppone da parte del settore pubblico un maggiore spirito imprenditoriale, pur entro i limiti istituzionali, e da parte del settore privato una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità verso la collettività.
La città creativa, concetto da lui coniato nei tardi anni ’80, è divenuto nel tempo un modello condiviso per ripensare la pianificazione e la gestione delle città.
Proprio nella Torino appena nominata Città Creativa UNESCO per il Design, IAAD è tornato a lavorare sul, con e per il territorio, locale e globale: la città e il quartiere, teatri quotidiani di dinamiche riproducibili su larga scala. Già al centro di molti interventi, tra cui la sede IAAD e il nuovo centro direzionale Lavazza, l’area del quartiere Aurora sarà oggetto di un nuovo progetto di riqualificazione: con una delibera approvata a fine novembre 2015 dalla Giunta Comunale, Torino si candida al bando del Consiglio dei Ministri che mette a disposizione quasi 200 milioni di euro per interventi di riqualificazione sociale e culturale.
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