Dall’ 8 maggio al 13 settembre 2020 il Museo Picasso di Barcellona presenterà la mostra Picasso y las joyas de artista a cura di Emmanuel Guigon, direttore del Museo, e Manon Lecaplain.
Pittura, scultura, incisione, ceramica, decorazione o persino poesia … Non esistono pratiche artistiche che Pablo Picasso non abbia sperimentato. Il Museo Picasso di Barcellona ha recentemente svelato alla stampa la programmazione del 2020: tra le varie iniziative si segnala la grande mostra «Picasso e i gioielli dell’artista», che focalizzerà l’attenzione su una delle sue produzioni meno conosciute del grande maestro, la produzione di gioielli.
Dalle collane di conchiglie e objet trouvé realizzate per Dora Maar sulle spiagge di Juan-les-Pins nel 1937, dagli esemplari in ceramica (collane e pendenti) modellati nell’ Atelier di Madoura a Vallauris sino alle opere orafe degli anni ’60 in edizioni limitate i gioielli costituiscono per Picasso l’ennesimo campo di lavoro dove sperimentare nuove possibilità creative.
Pablo Picasso realizzò infatti i suoi primi gioielli con materiali di recupero destinandoli ad uno stretto ambito familiare. Nella seconda metà degli anni ‘40 frequentò la città di Vallauris e in particolare l’azienda di ceramica gestita dalla famiglia Madoura: con loro negli anni produrrà ceramiche e alcuni piccoli gioielli in terracotta in edizioni limitate, specialmente medaglioni, in onore di un certo gusto rinascimentale per la medaglistica che Picasso apprezzava, che rappresentano soli, tauromachie, uccelli, pesci; oggetti tuttavia che, per loro stessa natura, erano limitati nell’uso dalla loro stessa fragilità. Fu il suo dentista, il dottor Philippe Châtagnier, a mostragli la possibilità di realizzare piccoli oggetti preziosi con la tecnica della fusione a cera pera. Insieme realizzarono alcuni gioielli, incluso un medaglione del 1958 che riporta sul retro anche il calco del pollice di Picasso e la data juin 58. Negli anni successivi l’artista si assicura la collaborazione di François Hugo per la realizzazione, a partire da disegni e modelli in ceramica, di edizioni limitate di piatti in argento e medaglioni in oro 23 carati (in un primo tempo non destinati alla vendita) che in seguito saranno esposti nell’ambito della mostra Atelier François Hugo presso la galleria Le Point Cardinal a Parigi nel 1967. La celebre maschera del fauno, una testa barbuta di grande ironia, fu disegnata da Picasso nel 1971 e realizzata da Hugo in edizione di 20. Alcuni esemplari di vassoi, fruttiere piatti e medaglioni furono editati dopo la sua morte presso la Galleria Sven e la Galleria Matignon da François Hugo e suo figlio Pierre.
Per quanto riguarda le prime creazioni Dora Maar, Françoise Gilot e Jacqueline Roque non erano i soli destinatari di queste sculture in scala ridotta: questo tipo di ornamenti erano spesso destinati alle persone più vicine a lui, a bambini o amici: in mostra si potranno ammirare i gioielli realizzati per Claude, Paloma, Maya e persino per Sonia Mossey e Angela Rosengart, come ben testimoniato dalle fotografie scattate da Jean Nocenti, Dora Maar, Robert Capa, André Villers ed Edward Quinn. Non è un caso che Picasso, quando disegna, dipinge o scolpisce avendo i suoi amici come soggetti li adorni con gli stessi gioielli che aveva realizzato per loro, come si può osservare attraverso i dipinti, i disegni e le fotografie esposti.
La mostra, al fine di ampliare la visione su questo particolare ambito artistico, presenterà al pubblico un’importante selezione di opere provenienti da una delle più importanti collezioni internazionali di gioielli d’artista, che illustra come questa particolare declinazione sia stata affrontata da numerosi artisti nel corso del tempo . Da André Derain a Niki de Saint-Phalle, da Miquel Barceló, Lucio Fontana e Louise Bourgeois, la collezione di gioielli d’artista di Clo Fleiss è nota a livello internazionale per ampiezza e complessità. Oro, argento, argilla, filo, legno, conchiglia, piume, pietre e persino pelliccia sono solo alcuni dei materiali utilizzati per realizzare creazioni da indossare, spesso progettati e disegnati dagli artisti espressamente per la collezionista. Un vero e proprio museo di sculture indossabili che raccontano appieno la creatività di ogni singolo artista declinata in questo particolare ambito, dove il corpo diventa campo d’azione dell’opera d’arte.
Per info
Picasso y Les Joies d’artista