La libreria componibile (1955) è una delle opere più conosciute del designer giapponese Taichiro Nakay, noto per alcune sue creazioni realizzate per il concorso «Prima Mostra Selettiva del Mobile», tenutosi a Cantù (Milano) nel 1955.
Cantù è da sempre luogo dove si sono concentrati famosi mobilifici lombardi; grande successo ebbe, negli anni subito successivi al Secondo Dopoguerra, la collaborazione con la Triennale di Milano, tanto che l’amministrazione cittadina decise di creare una fiera per rilanciare l’economia del design locale: la « Mostra Selettiva del Mobile», venne organizzata ogni due anni tra il 1953 e il 1975.
Vero concorso internazionale del mobile, la fiera riunì designers di tutto il mondo: tra gli altri Franco Albini, Gio Ponti, Ico Parisi, Paolo Buffa, Guglielmo Ulrich, Carlo De Carli, Eero Aarnio, Ilmari Tapiovaara, Ettore Sottsass, Taichiro Nakay, Angelo Mangiarotti, BBPR.
Una giuria qualificata selezionava i progetti più interessanti per farli realizzare dai produttori locali: nacquero così interessanti collaborazioni tra distributore e designer.
L’edizione del 1955 è stata una delle più interessanti grazie alla sua giuria d’eccezione composta da Gio Ponti, Carlo De Carli, Alvar Aalto e dal designer danese Finn Juhl che assegnarono premi speciali al finlandese Ilmari Tapiovaara e al giapponese Taichiro Nakay.
Quest’ultimo unisce sapientemente lo stile giapponese all’eleganza formale italiana: le linee sono semplici, pulite, organiche, caratterizzate da angoli retti che evocano la piegatura di origami e richiamano nella sobrietà geometrica orientale le stesse caratteristiche del gusto europeo di quegli anni, non lontano dalla lezione di Franco Albini e Gio Ponti.
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