Giò Minola, Presidente e Direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria da lui fondata nel 1968 (Giò Minola Studio), è raccontato dal testo di Paola Stroppiana che ne illustra il percorso artistico e da una panoramica delle opere dal 1960 al 2018. Giò Minola. Sinfonia per segno – forma – colore va ad arricchire la collana della Fondazione Mudina dedicata agli amanti dell’arte. Una testimonianza di Giò Minola artista da sfogliare.
Calligrafo e pittore, legato al Gruppo dei Lettristi, a Milano ha esposto con gli informali. Nella sua lunga carriera artistica, è stato anche consulente della Triennale di Milano, del Museo di Arte Contemporanea di Torino e infine della Galleria d’Arte Contemporanea di Roma. “Gio Minola è stato un creativo di successo eppure la sua arte, quella che vediamo nei suoi quadri in catalogo, è rimasta pura. Ha mantenuto un’originalità che non è simile a nient’altro”. Paola Stroppiana
Nato in un contesto culturale che influenzerà tutta la sua vita artistica, il Torinese Gio Minola inizia a dipingere negli anni sessanta. Il suo stile pubblicitario come quello artistico derivano dalla passione per la scrittura e la calligrafia, in particolare la calligrafia barocca “a mano alzata” con pennino e china, che ha imparato sui libri del Seicento e del Settecento. Nei primi lavori infatti la sua tecnica parte da un grafismo esasperato, che si avvicina alla poetica dei lettristi francesi e ha riferimenti anche al Giappone. Il segno grafico è poi sempre più contaminato con il colore, fino a che il colore diventa dirompente. I suoi colori piatti ricordano Kandinskij e Mirò, la tecnica il dripping di Pollock e l’arte materica.
Il ritratto di Michel Tapié, riconoscibile dal sigaro da cui partono volute di fumo definite dal segno grafico, è un manifesto dell’arte di Giò Minola e allo stesso tempo un omaggio al grande critico francese a cui deve molto. Giò Minola conosce Michel Tapié alla fine degli anni Cinquanta. E’ Tapié a portare a Torino l’arte informale con grandi mostre, lui a fondare nel 1960 l’International Center of Aesthetic (ICAR), galleria d’arte contemporanea e centro culturale attivo fino al 1977. Per il Centro l’artista segue le pubblicazioni, i manifesti programmatici e le monografie degli artisti. Nell’organizzazione delle attività lavora anche Ada Minola. In questo luogo della cultura torinese Giò Minola conoscerà le opere di Jackson Pollock, il gruppo giapponese dei Gutai, i maestri Insho Domoto e Sofu Teshigahara, Maurice Lemaître e Isidore Isou fondatore del Lettrismo.
Fondazione Mudima
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