Fino al 29 aprile 2018 le sale della Fondazione Beyeler di Basilea accolgono l’opera di Georg Baselitz
La Fondazione Beyeler inizia il 2018 con Georg Baselitz (1938 Deutschbaselitz, Sassonia), pittore, grafico e scultore di origine tedesca. La mostra è stata allestita in occasione degli 80 anni di un artista significativo per l’arte contemporanea. Al pubblico si presenta una retrospettiva di ampio respiro che riunisce molte delle opere pittoriche e scultoree più importanti realizzate da Baselitz in sei decenni di lavoro. Prestiti provenienti da rinomate istituzioni europee e americane arricchiranno le sale della fondazione fino al 29 aprile 2018.
La mostra presenta Georg Baselitz come artista profondamente radicato nella storia della pittura e scultura europea e americana, una figura che creando un suo linguaggio figurativo idiosincratico occupa una posizione di spicco particolare. Capacità principe dell’arte di Baselitz è quella di appropriarsi di modelli iconografici e stilistici in maniera tanto completa da trasporli, nelle sue creazioni, in una struttura di significati complessa e ambivalente. L’iconografia di Baselitz si propone come uno spazio in cui ricordo e invenzione si fondono con riferimenti storico-artistici a formare nuove composizioni. In un mondo condizionato da immagini digitalizzate e proiezioni Baselitz propone la qualità sensuale dell’opera d’arte. La rilevanza e il potere della pittura appaiono nella sua opera già all’inizio degli anni ’60. Qui risiede uno dei motivi per cui i lavori di Baselitz da decenni godono di un’attualità ininterrotta.
La mostra è stata pensata con l’artista. Nella scelta e presentazione dei pezzi è stata determinante l’idea di far emergere l’essenza dell’opera di Baselitz, andata maturandosi nel corso di più di 60 anni, e ciò attraverso un accostamento non gerarchico di pitture e sculture risalenti a tutte le stagioni creative dell’artista. La straordinaria ricchezza formale e contenutistica del lavoro di Baselitz salta subito agli occhi nel susseguirsi delle opere distribuite in ordine cronologico. Dalla giustapposizione di mondi figurativi che a un primo sguardo appaiono eterogenei scaturiscono un fascino e una forza d’attrazione che catturano l’osservatore con intensità sempre nuova. Ed è questa sensazione a far sì che l’arte multiforme di Baselitz costituisca, oggi come 30 o 40 anni fa, una sfida estetica e intellettuale.
La mostra alla Fondazione Beyeler è curata da Martin Schwander e raccoglie circa 90 dipinti e 12 sculture dal 1959 fino al 2017. Opere chiave degli anni ’60 dalle serie degli Eroi e delle Fratture, per esempio Verschiedene Zeichen (Segni diversi), sono presenti tanto quanto le figure capovolte – tra le quali Ritratto di Elke I – che hanno reso celebre Baselitz negli anni ’70. Accanto a sculture lignee policrome di grande formato come Dresdner Frauen (Donne di Dresda) e a rilievi dipinti è in mostra anche un gruppo di quadri della serie Remix. Quadri e sculture per interni ed esterni risalenti agli ultimi due decenni completano la panoramica su uno degli artisti più originali dell’arte contemporanea. Il percorso espositivo è chiuso da un nucleo di opere compiuto nell’autunno del 2017 e mai esposto al pubblico prima d’ora.
Il regista e scrittore tedesco Alexander Kluge è autore di un omaggio filmico all’amico artista Georg Baselitz la cui prima si tiene in seno all’esposizione. Un film della durata di 15 minuti girato nell’autunno 2017 da Heinz Peter Schwerfel permette di avvicinarsi al pensiero e al modo di lavorare di Baselitz. Viene proiettato per la prima volta nel corso delle mostra alla Fondazione Beyeler.
Parallelamente all’esposizione della Beyeler, il Kunstmuseum di Basilea presenta una retrospettiva dell’opera grafica di Georg Baselitz.