giovedì , 21 Novembre 2024

Futurismo e Ritorno all’Ordine alla Accorsi. 10 anni cruciali per l’arte

Futurismo e Ritorno all’Ordine sono i cardini di una mostra antologica aperta al pubblico fino al 2 luglio alla Fondazione Accorsi-Ometto di Torino

Dal Futurismo al Ritorno all'Ordine

1910-1920, dieci anni importantissimi che la Fondazione Accorsi-Ometto mette sotto i riflettori con la splendida antologica “Dal Futurismo al Ritorno all’Ordine. Pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920”.

Un viaggio, quello fra le storiche sale di Via Po, assolutamente cronologico. L’intento della curatrice Nicoletta Colombo è quello di ripercorrere il clima culturale italiano che segna la nascita dell’arte moderna. Le 72 opere in mostra, provenienti da musei e collezioni private, mettono in evidenza le peculiarità di un periodo che ha segnato l’arte del XX secolo.

Come suggerisce chiaramente il titolo della mostra, il percorso studiato dalla curatrice inizia con opere futuriste. Vediamo quindi Marinetti, Boccioni, Balla, Carrà, Sironi, Prampolini e altri protagonisti del tempo.

Si passa poi all’età del Simbolismo, delle Secessioni. I protagonisti: Martini, Viani, Casorati, Oppi, Chini.

Infine il Ritorno all’Ordine che vediamo ben  rappresentato con Carrà, Sironi, de Pisis Funi, Rosai, Casorati, Soffici e altri. E naturalmente de Chirico.

Peculiarità della mostra è quella di mettere a confronto opere degli stessi autori in periodi diversi, offrendo così al visitatore la possibilità di respirare in prima persona l’aria del cambiamento che fu.

La mostra “Dal Futurismo al Ritorno all’Ordine. Pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920” sarà aperta al pubblico fino al 2 luglio 2017, presso il Museo Accorsi – Ometto di Torino

Clicca qui per il sito della mostra

About Valdemaro Brakus

Direttore di Canale ARTE si occupa di giornalismo e scrittura dai tempi del liceo. Appassionato di video e fotografia realizza reportage sull'universo arte e su qualunque altra cosa gli piaccia. Fa anche l'attore quindi non è dato sapere se è uno, nessuno o centomila.

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