
In Il Silenzio del Corpo (1979), Guido Ceronetti scrive: “L’escremento, finché è nel corpo, è accettato: non è separato dall’unità del microcosmo; isolato spaventa e ripugna, per l’odore di anima denudata e anonima che esala”. In Breve Storia della “Merda d’Artista”, Flaminio Gualdoni cita questa massima, accostandola alle speculazioni di Piero Manzoni. Il residuo, confezionato e messo in vendita dall’artista diventa, in questo senso, contraddizione suprema.
La trattazione dell’autore di questo agile volume pubblicato da Skira ripercorre la genesi della Merda d’Artista a partire dal 1961 all’interno della pratica estetica di Piero Manzoni. Il testo affronta con lucidità e acutezza la fortunosa crescita nel corso degli anni del leggendario alone di mistero riguardante il reale contenuto dei barattoli, il vero intento concettuale dell’operazione, l’escalation dei prezzi, gli interventi critici…