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Enzo di Martino. La Biennale 1895-2013

Enzo di Martino, La Biennale di Venezia 1895 - 2013, Papiro Arte Venezia
Enzo di Martino, La Biennale di Venezia 1895 – 2013, Papiro Arte Venezia

Enzo di Martino, La Biennale di Venezia 1895-2013, Papiro Arte Venezia, 2013

“La Biennale di Venezia 1895-2013” di Enzo di Martino. Fertile digressione e attualizzazione di un Premio Internazionale

Oltre ad una raccolta di casi eclatanti e di episodi divertenti, il volume di Enzo di Martino presenta un viaggio ideale attraverso le scelte curatoriali, gli approcci critici, lo stile e la fortuna degli autori vincitori di premi

Già alla prima edizione del 1895, la Biennale di Venezia registrò il primo scandalo provocato dal dipinto Supremo Convegno di Giacomo Grosso, che scatenò un’impensata curiosità popolare. Nel dipinto, “Cinque donne nude attorniano, voluttuosamente, un uomo irrigidito dalla morte”. Vergognosa per i costumi dell’epoca, l’opera attirò le critiche del mondo politico ed ecclesiastico. Lo stesso Patriarca Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio X, non accettò l’invito a visitare l’esposizione.
Questo è il primo di una serie di aneddoti che il libro Biennale di Venezia 1895 -2013 di Enzo di Martino offre al lettore: dalle difficoltà del ventennio, passando per gli Anni Sessanta, fino alle più recenti provocazioni di Jeff Koons, Maurizio Cattelan, Damien Hirst e Regina José Galindo.
Oltre a raccolta di casi eclatanti e di episodi divertenti, il volume presenta un viaggio ideale attraverso le scelte curatoriali, gli approcci critici, lo stile e la fortuna degli autori vincitori di premi. La trattazione, inoltre, cerca di attualizzare le scelte organizzative passate, proponendo una visione storicistica dinamica, in cui ogni evento possa acquisire senso alla luce di cause ed effetti.
Efficace, in questo senso, è la lettura che l’autore propone della storica presidenza di Paolo Baratta, che interviene con una significativa prefazione. Il prezioso lavoro di Baratta – che giunge con il terzo mandato del 2012 a dodici anni di attività – accomuna la sua figura, non solo per la durata dell’incarico, agli altri periodi che, nel corso di oltre un secolo di storia dell’Ente, hanno contribuito in modo significativo alla persistenza di questa istituzione internazionale di cultura.
L’autore, Enzo di Martino, la interpreta come il recupero del progetto di rifondazione della Biennale iniziato nel 1998. Il giornalista cita come precursore Antonio Fradeletto, segretario generale dal 1895 al 1914, tra i fondatori insieme al sindaco poeta Riccardo Selvatico, che fu l’inventore della straordinaria idea dei Padiglioni Stranieri. Altro illustre precedente, Giuseppe Volpi, con la propria Presidenza dal 1930 al 1942, trasformò la biennale da semplice mostra d’arte visiva del Comune a Ente multidisciplinare dello Stato. Rodolfo Pallucchini, dal 1948 al 1956, fece recuperare alla Biennale le clamorose occasioni mancate durante il ventennio, organizzando rassegne di tutte le avanguardie storiche: Impressionismo, Metafisica, Futurismo italiano, il Cavaliere Azzurro, il Pointillisme e De Stijl.
Di Martino pone l’accento sulle modificazioni strutturali operate da Baratta: la riqualificazione permanente degli spazi dell’Arsenale, la definitiva acquisizione della sede storica di Ca’ Giustinian, l’arricchimento della attività di formazione educativa. La figura abbozzata è quella di un intellettuale con grandi capacità organizzative, a metà strada tra presidente e direttore, capace di formulare l’idea di Venezia come una città di creatività e non solo di esposizione. Decisive in questo senso appiano, già dal 1998, le nomine di Harald Szeemann per le Arti Visive, di Massimiliano Fuksas per l’Architettura e di Carolyn Carlson per la Danza. La prima Biennale di Szeemann, fondamentale per molti aspetti, viene analizzata in modo particolarmente approfondito. Oltre a due artisti cinesi di forte impatto emotivo e visivo, Chen Zen e Cai Cuo Gang, il curatore presentava una serie di autori che avrebbero guadagnato molta fama nel futuro. Maurizio Cattelan esponeva un fachiro che ogni due ore veniva realmente sepolto nella sabbia lasciando fuori soltanto le proprie mani giunte. Katharina Fritsch partecipava con una serie di topi neri giganteschi, Paola Pivi interveniva con un vero aereo da guerra rovesciato e il cinese Soo-Ja Kim con un camion pieno di fagotti colorati, per ricordare la fuga dalla guerra delle popolazioni balcaniche!
Autore di questo indispensabile excursus, Enzo di Martino è critico d’arte del quotidiano di Venezia Il Gazzettino dal 1980. È stato curatore, in sedi museali, di mostre retrospettive di Rembrandt, Piranesi, Goya, Picasso, Kirchner; per la Biennale ha curato Fronte Nuovo delle Arti (1988) e Oltre il segno: Quattro maestri della grafica contemporanea: Friedlaender, Goetz, Hayter, Vedova.
Il libro, edito da Papiro Arte Venezia e corredato da oltre centocinquanta immagini a colori e in bianco e nero, offre, nella seconda parte, un vasto apparato di dati, notizie e informazioni sull’assetto istituzionale, le nazioni partecipanti, i Padiglioni stranieri, i Gran Premi per l’Arte ed i Leoni d’Oro per il Cinema.

Enzo di Martino
La Biennale di Venezia 1895-2013
Papiro Arte Venezia
2013
http://www.labiennale.org/it/biennale/news/11-11.html?back=true
http://www.labiennale.org/

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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Un commento

  1. Gian Franco Molinari

    Salve, è in vendita “La Biennale di Venezia 1895 – 2013” di Enzo di Martino?
    Grazie, cordiali saluti
    Gian Franco Molinari

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