L’agenzia creativa xister Reply insieme ad Arteprima Progetti lanciano il video Cura Cultura: Scacco matto alla Regina.
L’arte viene in soccorso della collettività per vincere la paura, il senso di solitudine e produrre consapevolezza. Un’iniziativa pensata per coltivare l’intelligenza emotiva in tempi di quarantena.
Cura Cultura è anche un appello alla coscienza collettiva attraverso il linguaggio universale dell’arte che, da sempre, genera simboli attivatori di senso e metafore di lettura alternativa al pensiero prevalente, simboli che uniscono milioni di persone e identificano comunità senza confini.
“Proprio l’identità comune è l’elemento necessario a vincere la paura” affermano i curatori Francesco Cascino e Azzurra Immediato di Arteprima Progetti “così come l’intelligenza collettiva diventa sapienza connettiva che allontana il senso di solitudine e toglie la retorica a quello di moltitudine. Il Coronavirus ci ha uniti come poche altre cose nella storia recente, perché le guerre dividono e si capisce solo dopo quanto siamo stati superficiali e suicidi. Il Coronavirus ci ha fatto scoprire che le nostre connessioni morali sono anche connessioni biologiche, dimostrando che siamo tutti uguali, esposti e disposti alla felicità quanto alle disgrazie. Siamo connessi dalla vita stessa, se ne comprendiamo fino in fondo le mille implicazioni. “
Il video raccoglie gli spunti visivi di due grandi artisti italiani con la post-produzione e il montaggio del team creativo di xister Reply.
Filippo Riniolo nel suo video motion ha usato la scacchiera come simbolo atavico di ordine sociale ma anche di bene e male, buio e luce che devi saper vedere e scegliere. Gli scacchi sono sinonimo e simbolo di attenzione a ogni mossa che fai. Le mascherine sono metafora del presente ma anche di maschere che non fermano la caduta e non ci insegnano a volare. La rottura finale può essere un nuovo inizio.
Giuseppe Stampone nella sua opera Divisa Uniforme, un disegno che è anche una Lettera dell’Abecedario (in questo caso la U di Unità e di Uniforme), mette in campo un cortocircuito linguistico ironico e sottile che sottende all’obbedienza che molti non prestano all’ordine costituito salvo poi inneggiare a sentimenti di Patria. Verità e retorica. L’artista ha usato una corona e uno specchio per parlare anche della percezione che ognuno di noi ha della propria verità che, però, poi deve confrontarsi con la realtà, aprendosi al coraggio del dialogo, della riflessione e del riflesso. La corona, di solito, la portano teste pensanti. Salvo non sia un virus.
Qui il video: