La Littorina di Nosserio, romanzo di Iolanda Beccaris recentemente pubblicato da La Lepre Edizioni di Roma, presenta in copertina un’affascinante opera della grafica Cristiana Gandini, composta recuperando l’antico procedimento del quilling. Canale Arte propone un approfondimento sulla tecnica utilizzata dall’artista alessandrina
La tecnica adottata dall’artista e grafica Cristiana Gandini per la realizzazione della copertina del libro “La Littorina di Nosserio” di Iolanda Beccaris è il quilling, nota anche come “filigrana di carta”, poiché il risultato ricorda molto la preziosa filigrana in oro o in argento.
Si tratta di un’antica forma d’arte, le cui origini ci riportano nel medio Oriente, in Turchia e anche in Egitto; consiste nell’uso di strisce di carta che vengono arrotolate, modellate ed incollate insieme per creare disegni decorativi.
Il termine inglese “quill” fa riferimento alle penne d’oca usate per scrivere dai monaci amanuensi: durante il Rinascimento i monaci utilizzavano questa tecnica per impreziosire le copertine dei volumi, le immagini sacre e gli articoli religiosi, attorcigliando le strisce di carta attorno alla penna d’oca, sostituivano così la costosissima filigrana di oro, con della semplicissima carta dipinta.
In epoca Vittoriana tale tecnica fu particolarmente diffusa in Inghilterra dove veniva utilizzata per la decorazione di cestini da lavoro ed originali schermi per i caminetti. Non potendo utilizzare la vera filigrana d’oro o d’argento poiché costose, i decoratori usavano dorare le strisce di carta da utilizzare per il Quilling. Successivamente diventò anche un ottimo passatempo femminile.
Lungo la sua storia il quilling è andato incontro a svariare trasformazioni che includono nuove tecniche, stili e materiali. La sua popolarità ha attraversato epoche e continenti fino ad arrivare, nell’epoca odierna, alla creazione di gioielli, ma anche alla realizzazione di quadri e sculture che trovano spazio nelle gallerie d’arte.
Recuperare questa forma d’arte per rappresentare le storie contenute nel libro “La Littorina di Nosserio” di Iolanda Beccaris è stato per Cristiana Gandini un modo delicato e sentito per traghettare i racconti del passato in un viaggio che porta ai giorni nostri.