Le Forme dell’anima, collettiva di 14 artisti spagnoli in mostra al Cervantes.
Arriva a Roma alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes dal 7 febbraio al 30 marzo “Las formas del alma” (Le forme dell’anima) a cura di Susana Blas. La collettiva comprende 109 opere tra fotografia, pittura, scultura e installazioni realizzate tra il 2010 e il 2016 da quattordici artisti spagnoli che affrontano il concetto di anima: Chechu Álava, María Bueno, Soledad Córdoba,Antonio Fernández Alvira, Santiago Lara, Mireya Martín Larumbe, Vicky Méndiz, Mapi Rivera, José Luis Serzo, Paula Noya, Yolanda Tabanera, SUSO33, Marina Vargas e Juan Zamora.
In occasione della mostra è previsto un ciclo d’incontri presso la Sala Dalí con artisti e autori spagnoli e italiani. Si inizia il 7 febbraio alle ore 18 con il dialogo tra Juan Zamora e Pietro Ruffo, moderato da Susana Blas dal titolo “L’etica dei dettagli”. Un incontro che di fatto anticipa il vernissage e vede protagonisti due artisti che attraverso la loro arte fanno riflettere sulla condizione umana, la natura, l’attualità. A Marzo, invece, sono previsti altri due incontri: “La pittura interiore” con le artiste Chechu Álava e Silvia Codignola, martedì 12 e “La mente dipinta: la lettura delle emozioni nella pittura figurativa” con il prof. Alfonso Troisi e prof. Miguel Berganza, il 19 marzo.
Filo conduttore di questa mostra dal grande impatto visivo è la spiritualità e i diversi modi di rappresentarla in rapporto alla natura, all’uomo e alla quotidianità, lasciando che il visitatore si abbandoni ai ricordi, alle intuizioni, alle visioni e ai simbolismi che le opere evocano.
L’esposizione parte dalla mostra «Il Bosco Interiore» ideata come conversazione collettiva e atemporale assieme alla scrittrice mistica Teresa de Ávila (1515-1582), già presentata nel 2015 alla Sala Juana Francés di Saragozza e che per questa occasione è stata ulteriormente ampliata.
“Le forme dell’anima” si articola in tre aree di confine nelle quali convivono la spiritualità quotidiana (luce, calma, poesia del momento), i rituali di iniziazione (buio, azione, rinascita) e le visioni oniriche (sogni, spirali, immaginazioni), elementi che vogliono generare nel visitatore un’esperienza emozionale che si impone sulle risposte intellettualizzate.
La funzione di questo intreccio collettivo è quella di una guida di viaggio, durante la quale, ogni opera, ogni dettaglio contiene la totalità della mostra. «Ogni opera d’arte va intesa non solo come qualcosa che ci è stato consegnato ma anche come una certa manipolazione dell’ineffabile».
La spiritualità va oltre gli opposti risultando sempre contraddittoria: questa esposizione vuole farsi strada attraverso il profondo e il periferico, attraverso l’immenso e l’esiguo, attraverso il non verbale, la solitudine. Centrandosi sulla delicatezza dei dettagli e sull’incertezza dell’amore.
- DOVE
- QUANDO
- Dal 07/02/2019 al 31/03/2019
- Dalle ore 16 alle 20
- PREZZO
- GRATIS