Fino al 23 febbraio, alla British Library di Londra, la mostra “Buddhism” dedicata alla storia, alla filosofia, all’arte e alla pratica contemporanea della religione orientale
C’è tempo fino al 23 febbraio per visitare la mostra “Buddhism” alla British Library, mostra che ha aperto al pubblico il 25 ottobre 2019 e che copre oltre 2.000 anni di storia, e spazia in 20 Paesi.
Al centro della mostra le radici, la filosofia e la rilevanza contemporanea di una delle più grandi religioni al mondo, il Buddhismo, dalle sue origini nel nord dell’India nel VI secolo a.C. al presente, quando è arrivata a contare oltre 500 milioni di seguaci in tutto il mondo.
Testi sacri scritti su corteccia d’albero, foglie di palma, tavole d’oro, testi miniati e rotoli di seta con i principali sutra dimostrano il ruolo cruciale del Buddhismo nello sviluppo di tecniche di scrittura e stampa che hanno permesso di trasmettere le idee ed educare le persone in tutta l’Asia.
Prendendo in esame le tre principali correnti del Buddhismo – le scuole Theravada, Mahayana e Vajrayana – quella che si configura come la più grande esposizione mai allestita alla British Library sull’argomento evidenzia la teoria, la pratica e l’arte del Buddhismo, esamina l’iconografia perdurante del Buddha e considera anche cosa significa essere buddhisti oggi.
Il pubblico ha l’occasione di visionare tesori molto rari appartenenti alla collezione della Library, tra pergamene colorate e immagini che vanno ad arricchire libri pieghevoli, reperti che mettono in evidenza il livello sublime delle opere d’arte contenute nei manoscritti buddhisti e nelle prime opere a stampa.
La mostra propone anche opere d’arte contemporanee provenienti da Hong Kong e Singapore, dal Giappone e da Taiwan così come oggetti rituali usati nella pratica buddhista che consentono di approfondire la vita quotidiana delle comunità buddhiste nel XXI secolo.
“Buddhism è la prima mostra di questo genere allestito alla British Library, che propone i tesori di una delle più ricche collezioni di manoscritti asiatici al mondo – ha spiegato Jana Igunma, curatrice dell’esposizione. – Il pubblico ha l’occasione di ammirare da solo l’ampiezza e la ricchezza di questa branca dell’arte che abbraccia oltre 2.000 anni di testi buddhisti vergati su pergamene illustrate, foglie di palma dipinte e altri supporti. La mostra porta alla scoperta della vita di Buddha e dei suoi insegnamenti, ma anche di quello che significa essere buddhisti oggi, tenendo sempre presente la rilevanza crescente che hanno oggi parole come mindfulness, compassione e gentilezza”.
Tra i tanti interessanti reperti in mostra, che raccontano la vita di Buddha, la filosofia buddhista e la sua diffusione nel mondo fino alla pratica odierna, di particolare interesse un manoscritto illustrato birmano del XIX secolo lungo ben 7,6 metri che racconta la prima parte della vita di Buddha, in mostra alla British Library per la prima volta e la più grande opera mai stampata usando la tecnica dei blocchi di legno (woodblock-printed) che descrive scene della vita di Buddha, di cui fanno parte tra l’altro 208 bellissime illustrazioni colorate a mano cinesi, realizzate nel 1808.
Ci sono poi un copia del “Sūtra del Loto” (Lotus Sūtra), uno dei testi più importanti influenti del Buddhismo Mahayana, su una pergamena giapponese riccamente decorata, scritta con inchiostro oro e argento su una carta color indaco risalente al 1636; un raro esempio di manoscritto buddhista in forma di lingotto d’oro proveniente dalla Thailandia e datato 1917, conosciuto come “Sankhara bhajani kyam” e in mostra per la prima volta in assoluto; un’opera d’arte contemporanea unica che raffigura scene della nascita di Vessantara nello stile dei dipinti murali tailandesi, realizzata appositamente per la mostra da Chan Johnson, Lim Su Qi e Rungnapa Kitiarsa.
E ancora gli Hyakumantō darani o “Un milione di pagode e di preghiere di Dharani”, tra gli esempi più antichi di stampa in Giappone e tra i più antichi al mondo, datati 764-770 d.C; uno degli esempi esistenti più antichi di manoscritto illustrato su foglia di palma, il Pancharaksha, testo rituale illustrato che riguarda le cinque protezioni del Nepal, datato 1130-1150 d.C.; un manoscritto su foglia di palma tailandese riccamente laccato e decorato, che nuove ricerche indicano potrebbe essere stato commissionato da una regina siamese, con una copertina di seta progettata dalla sovrana stessa, a dimostrazione del ruolo che nel XIX secolo avevano le donne nel Buddhismo.
Da non perdere anche una copia del XXVIII secolo del libro tibetano “Bardo Tödröl Chenmo”, una guida attraverso i passaggi che intercorrono tra la morte e la rinascita, comunemente conosciuto in occidente come “Il libro tibetano dei morti”, che ha aiutato la diffusione del Buddhismo in Europa nel corso del XX secolo e un manoscritto illustrato del “Guanyin Sutra” di Dunhuang, che mostra una rara rappresentazione precoce di una donna che partorisce dopo che lei e il marito hanno pregato il bodhisattva Guanyin.
Oltre alla mostra, la British Library ha organizzato tutta una serie di eventi ispirati alla stessa, come workshop d’arte e incontri sulla mindfulness, dialoghi sulla storia, l’arte e la cultura buddhiste e su alcuni aspetti della pratica contemporanea, oltre a sessioni mattutine di meditazione seguite da performance musicali.
E la mostra “Buddhism” è accompagnata, come di consueto per la biblioteca londinese, da un percorso a misura di famiglia, da prochure dedicate e da un libro illustrato, “Buddhism: Origins, Traditions and Contemporary Life”, disponibile in versione economica e rilegata, anche online.
Buddhism
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì dalle 9.30 alle 18.00
Martedì dalle 9.30 alle 20.00
Sabato dalle 9.30 alle 17.00
Domenica dalle 11.00 alle 17.00
British Library
96 Euston Road | Londra, NW1 2DB