Studio Verso Opera, esposizione antologica volutamente atipica dell’artista Bruno Molinaro, presenta una serie di schizzi a matita pennarello carboncino su carta e tela. Accanto alla sorpresa e alla magia dell’incompiuto, le opere ad olio completano la pienezza della scena, enunciando la bellezza della scelta.
Corpuscolare e crepuscolare. Ai vertici del fenomeno luminoso, dell’effettivo splendore, la pittura agisce, in quanto doppio moto figurale.
Riconoscibilità della finzione, da un lato: qui il grumo di materia si pialla, la spatolata esprime la tensione verso l’amalgama ambientale. La base si fa terra, pelle, carne, milieu. Lo studio e la bozza si spalancano all’infinita varietà delle future soluzioni o, quali finestre aperte sul mondo, lasciano l’orizzonte sensibile dischiuso all’indagine sognante delle fonti.
D’altro canto, tutta la realtà informa il piano dell’opera, laddove l’illusione dipana racconto, sensazione, descrizione aerea, suggestione. La luce, che compie il lavoro, si effonde a simulazione di esperienza esistenziale ed evidenza percettiva.
A queste due estremità del linguaggio, estaticamente immersa nell’affascinante e coraggiosa prova di comporre l’irrisolto, sta la poesia di Bruno Molinaro. Ombre raccolte, ogni sfumatura insospettabile che lo sguardo disattento trascura, qualche vivido raggio penetrante da spiragli o crepe, l’inevitabile alterazione anatomica osservabile nel corpo sotto sforzo, nella postura inusitata o da una prospettiva straniante, il movimento analizzato e fissato nei minimali scarti: ecco i domini dell’azione narrativa. Quando la trama ancora non esiste, la mano afferra, di volta in volta, un accenno schietto di fisicità, il sentore pieno o soffuso di un ricordo, la spontaneità d’un gesto, il taglio lieve di un’alba, d’un tramonto.
Studio Verso Opera, esposizione antologica volutamente atipica dell’artista Bruno Molinaro, presenta una serie di schizzi a matita pennarello carboncino su carta e tela. Accanto alla sorpresa e alla magia dell’incompiuto, le opere ad olio completano la pienezza della scena, enunciando la bellezza della scelta: volontà adempita dell’agente creatore. I nudi, nell’eterogeneità dei modi di rappresentazione, rivelano letteralmente una gamma di formule della libertà espressiva. Dallo slancio atletico alla calma, al languore molle o riflessivo della pausa. I cavalli, al galoppo trotto o nella fierezza nobile della quiete, lasciano talvolta campo alla contemplazione d’un paesaggio: un prato di lavanda, qualche scorcio su un sentiero boschivo, la stupefacente unicità d’un cielo.
Studio Verso Opera
Mostra Personale di Bruno Molinaro
a cura di Ivan Fassio
Inaugurazione domenica 18 marzo dalle 19.00 alle 22.00
fino al 29 marzo, tutti i giorni 15.00 – 20.00 o su appuntamento (3382270563)
con la consulenza e supervisione di Vito La Rotella e Donatella Moscato
Spazio Parentesi
via Belfiore, 19
Torino