Brasìlia, da utopia a capitale: la mostra a Roma fino al 6 marzo 2020
Brasilia è nata dal sogno, dall’utopia e dallo spirito di volontà. Ecco una città frutto del pensiero modernista improntato allo sviluppo commerciale, industriale, politico, artistico e culturale. In quanto tale, Brasilia è unica al mondo.
Unica nel tracciato di Lucio Costa. Unica nell’architettura esuberante di Oscar Niemeyer. E unica nel paesaggismo tropicale di Roberto Burle Marx e nel perfetto connubio con l’arte di Athos Bulcão, Mariane Peretti, Bruno Giorgi e Alfredo Cesquiatti.
La sua singolare storia l’ha poi elevata a una condizione ancor più grande: grazie all’intervento del suo governatore José Aparecido de Oliveira, e a soli 27 anni dall’inaugurazione, la capitale del Brasile è stata insignita del prestigioso riconoscimento di Patrimonio Culturale dell’Umanità.
La presente mostra su Brasilia è stata già allestita in Spagna, Portogallo, Argentina, Cile, India, Francia, Germania, Russia, Regno Unito ed è stata visitata da oltre 300 mila persone. Giunge ora a Roma, nell’ambito delle celebrazioni del 60º anniversario di Brasilia, in un anno rilevante della storia della capitale brasiliana, in cui si sommano il 63º anno dalla creazione del Piano Pilota dell’urbanista Lucio Costa e i 33 anni dal conferimento del titolo di Patrimonio Culturale dell’Umanità UNESCO.
È con questa “giovinezza” urbana che Brasilia si presenta alla millenaria Città Eterna, e lo fa da città sorella, legata a Roma dallo stesso giorno di nascita, il 21 aprile.
Brasília – Da utopia a capitale mette in risalto la dimensione e l’importanza del valore geopolitico, storico, sociale e culturale della nuova capitale del Brasile. Attraverso una breve e significativa cronologia, possiamo comprendere come il sogno di trasferire nell’entroterra la sede del governo risalga già al periodo coloniale del paese.
Nel 1751, il Marchese di Pombal suggerisce al principe reggente del Portogallo lo spostamento della capitale da Salvador verso l’hinterland del Brasile. I suoi motivi sono gli stessi di quelli di altri “visionari” come José Bonifácio de Andrada e Silva, Tiradentes e dei cosiddetti Inconfidentes Mineiros. Lo stesso anelito venne alla fine ripreso da Juscelino Kubitschek, che fece di Brasilia l’obiettivo sintesi della sua campagna alla presidenza della Repubblica e del suo governo.
Oltre al piano urbanistico e architettonico di Brasilia, i visitatori conosceranno una parte rilevante della storia dei suoi protagonisti. Ne scaturirà un racconto dai tratti epici, rivelatore della determinazione e dell’arditezza con cui il presidente Juscelino Kubitschek de Oliveira permise al Brasile di costruire una nuova capitale in soli tre anni e dieci mesi.
Il pubblico potrà conoscere dettagliatamente il progetto urbanistico di Lucio Costa, vincitore del concorso internazionale indetto per l’edificazione della città e unanimemente considerato il suo capolavoro. E potrà ammirare le opere monumentali di Oscar Niemeyer, riconosciute nel mondo come il miglior esempio di architettura moderna brasiliana.
La mostra offre anche immagini storiche di alcuni dei momenti più salienti di questa impresa negli scatti del tedesco Peter Scheier, del teuto-brasiliano Jesco Puttkamer, dei francesi Marcel Gautherot e Jean Manzon e del piauiense Mário Fontenelle. Fotografo ufficiale della costruzione della città, Fontenelle è l’autore della famosa immagine aerea del “segno della croce” tracciato dai trattori sulla terra vergine della savana brasiliana. L’incrocio perpendicolare degli assi urbani Monumentale e Viario testimonia e simboleggia l’occupazione di un territorio disabitato nell’entroterra dell’Altopiano Centrale brasiliano. Oggi Brasilia è il terzo polo urbano del paese.
Per una rappresentazione odierna della capitale brasiliana Fabio Colombini fotografa i principali monumenti, con scrupoloso sguardo artistico e nel pieno rispetto dei concetti architettonici di armonia ed equilibrio.
Nell’ambito delle arti, vengono presentati preziosi oggetti della “Collezione Brasilia” di Domício e Izolete Pereira, costituita da stampe, disegni, sculture, pitture e artefatti che coprono un periodo di oltre 50 anni di cultura brasiliana ispirata all’utopica costruzione della capitale.
Interventi speciali per la mostra a Roma sono quelli degli artisti Alex Flemming, autore dell’opera Cattedrale, realizzata esclusivamente per questa raccolta espositiva; Carlos Bracher, rappresentato da Congresso Nazionale e Cattedrale Nostra Signora Aparecida, due pitture di edifici iconici della nuova capitale; Naura Timm, presente con la serie scultorea Mandragore del Cerrado.
Brasília – Da utopia a capitale è più che un omaggio ai 60 anni dalla fondazione della città. È un doveroso tributo ai suoi artisti-costruttori e a tutti coloro che gettarono le fondamenta di questo sogno diventato realtà, motivo di orgoglio per i suoi oltre 3 milioni di abitanti. Dopotutto, non accade spesso che un paese costruisca una nuova capitale per le sue generazioni future. Brasilia: una città sogno abbracciata da un immenso cielo azzurro nel cuore dell’America del Sud.
Brasília – Da utopia a capitale, tutte le info
- DOVE
- Galleria Candido Portinari / Palazzo Pamphilj (Ambasciata del Brasile, Piazza Navona, 10)
- QUANDO
- Dal 07/02/2020 al 06/03/2020
- dal lunedì al venerdì 10-17
- PREZZO
- GRATIS