giovedì , 21 Novembre 2024

Berthe Morisot, pittrice impressionista, alla GAM di Torino

Ha inaugurato a Torino in una GAM rinnovata in alcuni suoi spazi la mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, visibile sino al 9 marzo 2025.

Berthe Morisot, Donna con ventaglio (Al ballo), 1875, Olio su tela. Parigi, Musée Marmottan Monet

Una mostra che intende celebrare, proprio nell’anno internazionalmente dedicato al movimento impressionista, la figura e la ricerca artistica della Morisot, unica donna tra i fondatori del movimento. La mostra, organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, con il sostegno economico di BPER Banca, vede l’eccezionale collaborazione del Musée Marmottan Monet di Parigi, istituzione che vanta la più grande raccolta di opere dell’artista e da cui provengono importanti dipinti. La curatela è affidata alle storiche dell’arte Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin: un approccio critico sale vuole far mergere la personalissima cifra della Morisot nel cogliere l’evanescenza dell’attimo e la capacità di rappresentare con grazia gli elementi che afferiscono alla Natura e al rapporto degli individui con essa.

Elemento di assoluta novità il particolare allestimento della mostra a Stefano Arienti, artista italiano tra i più riconosciuti, che si inserisce all’interno di un progetto concepito da Chiara Bertola, Direttrice della GAM – Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, intitolato l’Intruso. In dialogo con le opere di Morisot, il contributo di Arienti si sviluppa lungo tutto il percorso espositivo, utilizzando una varietà di elementi per immaginare un contesto e un’ambientazione inedita delle opere dell’artista: si passa da ritratti di Morisot rivisitati, elementi olfattivi, nastri di stoffa in raso e organza,  arredamento dell’800 a sofisticate tappezzerie in stoffa che dialogano con i dipinti e ne sottolineano gli effetti cromatici e intimistici.

Berthe Morisot, GAM, Veduta dell’allestimento con display di Stefano Arienti, ph. Giorgio Perottino


Morisot nasce nel 1841 in Francia in una famiglia borghese. Il padre è un funzionario statale, mentre la madre è la pronipote del pittore Jean-Honoré Fragonard. A dieci anni insieme famiglia si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con un ambiente culturale in fermento, grazie anche ai genitori che rendono la propria abitazione un salotto dove si incontrano artisti e letterati. Grande interprete della Nouvelle Peinture, Berthe ha avuto un ruolo importante nella storia del movimento partecipando a sette delle otto mostre impressioniste che si sono tenute dal 1874 al 1886 (unica assenza nel 1879 per la nascita della figlia Julie, che sarà spesso presente nei suoi dipinti).

Berthe Morisot, Pastorella sdraiata, 1891 Olio su tela. Musée Marmottan Monet, Parigi

Nonostante lo studio dei grandi classici della pittura proprio nell’atelier allestito in casa dai geniori (le Accademie infatti erano precluse alle donne), Berthe dimostra un’insofferenza verso le tecniche classiche. Per questo motivo il suo maestro Joseph Guichard la presenta al pittore Achille Oudinot, che la inserisce nell’atelier di Jean-Baptiste Camille Corot. Questi la spinge a dipingere en plein air, aspetto che influenzerà tutta la sua pittura successiva.

Nel 1868 Berth conosce Édouard Manet, il più importante artista del suo tempo, con il quale instaura una profonda amicizia: i due artisti si influenzano a vicenda nello stile e Manet la sceglie anche come musa per alcuni di suoi quadri celebri, come “Berthe Morisot con un mazzo di violette”. Nonostante le voci di una relazione tra i due, Morisot sposerà il fratello, Eugène Manet.

Attraverso una selezione di circa 50 opere, tra celebri dipinti, disegni e incisioni, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche– tra cui, oltre al Musée Marmottan Monet di Parigi, il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Musée d’Ixelles di Bruxelles, l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi – e importanti collezioni private, la mostra ripercorre la vita e la carriera della Morisot, dai suoi esordi connessi al sodalizio artistico e umano con Manet, fino alla piena adesione alla poetica impressionista.

Il percorso espositivo

Il percorso si sviluppa in quattro sezioni tematiche: sfera familiare, ritratti femminili colti in situazioni di intimità o nel brillio della vita sociale, luoghi all’aperto con un focus su paesaggi e giardini e figure nel verde. A queste sezioni si affianca inoltre una sala dedicata ad un’importante raccolta di opere su carta di Berthe Morisot provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, fondamentali come i dipinti per ripercorrere le tappe del suo percorso creativo.La mostra offre ai visitatori la possibilità di ammirare alcuni tra i più grandi capolavori dell’artista, riuniti tutti insieme nelle sale della GAM di Torino, che il visitatore troverà riallestita e rinnovata in tutti gli spazi espositivi.

Berthe Morisot, Eugène Manet all’isola di Wight, 1875
Olio su tela,. Musée Marmottan Monet, Parigi

Opere significative e distintive dello stile di Morisot come, ad esempio, importanti dipinti provenienti dal Musée Marmottan Monet, tra i quali: Eugène Manet all’isola di Wight (1875)realizzato dalla pittrice durante il viaggio di nozze in Inghilterra, Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival (1884) che illustra perfettamente la forza dei legami familiari nella vita e nella produzione dell’artista, Donna con ventaglio o Al ballo (1875) che ritrae una figura femminile colta nell’eleganza di un evento sociale e Il Ciliegio (1891), tra i dipinti ad olio di dimensioni più imponenti realizzati da Morisot.

Da sottolineare inoltre “Pasie che cuce nel giardino” (1881-82), una tela di grandi dimensioni e dai colori brillanti concessa dal Musée des Beaux-Arts di Pau che ritrae la giovane bambinaia della figlia Julie, insieme al celebre dipinto “Su una panchina al bois de Boulogne” (1894) proveniente dal Musée d’Orsay di Parigi, e, ancora, l’olio “Pastorella nuda sdraiata”  (1891) del Thyssen-Bornemisza di Madrid e la luminosa tela “La bambina con la bambola o l’interno del cottage” (1886) proveniente dal Musée d’Ixelles di Bruxelles. Il dipinto “La ciotola del latte” (1890), esposto per la prima volta in Italia e venduto in un’asta Sotheby’s a maggio 2022 per più di un milione di euro, conferma la costante valorizzazione che l’opera della pittrice acquista nel tempo. Il primo proprietario di questo dipinto è stato Claude Monet, amico e collega di Berthe Morisot.

Berthe Morisot, Ragazza con cane. 1892 Olio su tela. Collezione privata

La mostra ben racconta l’essenza di una grande artista che in uno dei suoi diari lascia una delicata testimonianza di sé: “La mia vita si limita a voler fissare qualcosa di quello che accade, e bene, quell’ambizione è ancora smisurata! …un atteggiamento di Julie, un sorriso, un fiore, un frutto, un ramo d’albero, una sola di queste cose mi basta”

L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Berthe Morisot. Pittrice impressionista” edito da 24 ORE Cultura, che oltre ai saggi delle curatrici, vanta i contributi di Sylvie Patry, massima esperta internazionale dell’artista e di Sylvie Carlier, Direttrice delle Collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi.

Si segnala a Palazzo Ducale di Genova la mostra “Impression, Morisot” dall’11 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025, a cura di Marianne Mathieu. L’Ingresso è ridotto su presentazione del biglietto dell’esposizione torinese.

PER INFO

Berthe Morisot. Pittrice Impressionista. Display di Stefano Arienti

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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